La fabbrica delle menzogne
di LUCA RUSSI (FSI Arezzo)
La causa della crisi ambientale (che non nasce certo oggi nel momento in cui si finge di scoprirla improvvisamente al solo scopo di strumentalizzarla per farne l’ennesima arma di distrazione di massa da parte della cosiddetta informazione ufficiale, la quale si dedica instancabilmente a fabbricare una menzogna dopo l’altra con una pervicacia ed un’inventiva che lasciano sempre più interdetti) non è certamente la democrazia (né la sovranità popolare che ne costituisce il più intimo fondamento), ma il consumismo generato dal sistema capitalista che calpesta entrambe apertamente con una protervia divenuta oramai oscena.
Le élite liberali pur di perseguire i propri interessi incominciano apertamente a manifestarsi per quello che sono e preparano nuovamente l’avvento di regimi illiberali, dopo avergli preparato il terreno con le crisi economiche determinate dalle loro scellerate politiche esattamente come 100 anni fa.
“Il consumismo può creare dei “rapporti sociali” immodificabili, sia creando, nel caso peggiore, al posto del vecchio clericofascismo un nuovo tecnofascismo (che potrebbe comunque realizzarsi solo a patto di chiamarsi antifascismo), sia, com’è ormai più probabile, creando come contesto alla propria ideologia edonistica un contesto di falsa tolleranza e di falso laicismo: di falsa realizzazione, cioè, dei diritti civili”.
Pasolini già preconizzava che i diritti civili sarebbero stati un giorno branditi come clave contro quel che fosse rimasto di quelli collettivi; nemmeno lui poteva prevedere che ad essi sarebbe stato affiancato un ancora più falso ambientalismo, che come diceva Chico Mendes, “senza lotta di classe non è che giardinaggio”.
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