Ammorbati: qualche considerazione su cosa dovremo fare per uscirne
di LUCA RUSSI (FSI Arezzo)
Purtroppo anche questa storia della morte “con” e non “per” coronavirus, di fronte al persistere dell’emergenza e soprattutto al benedetto picco del contagio che viene spostato sempre più in là di due settimane in due settimane, incomincia a mostrare un po’ la corda: solo qui in Italia, e solo per citare due tra le patologie più diffuse nel nostro Paese, tra diabete mellito e forme di ipertensione arteriosa, possiamo parlare di milioni di persone (dai tre ai cinque per il diabete, e il numero per chi soffre di ipertensione è molto più alto); in più, molte persone non sanno neppure di soffrirne.
In virtù di questa considerazione, forse fare tamponi a tappeto sarebbe cruciale per rallentare il contagio:
1) perché molte persone sono asintomatiche e non sapendolo ma continuando ad andare in giro costituiscono un fattore di aggravamento della velocità con cui I numeri si impennano;
2) perché probabilmente questa (cioè il fatto che I contagiati siano in realtà molti di più rispetto alle stime ufficiali) è una delle principali ragioni alla base del fatto che qui la letalità sembrerebbe essere più alta rispetto ad altri paesi (più dei cinesi che ad un certo momento hanno ripreso il controllo della situazione rispetto al numero reale degli effettivi contagi, e più di altri paesi come l’Iran, dove si può immaginare che le autorità tendano ad occultare maggiormente I dati anche per quanto riguarda i decessi, per non diffondere il panico).
Ma è arrivato finalmente il momento in cui si incominciano a costruire gli ospedali da campo, cosa che auspicabilmente permetterà di tenere più persone sotto controllo, visto che se il decorso, tra l’incubazione e la comparsa dei primi sintomi, appare all’inizio molto lento, poi però le persone che si ammalano (non tutte ovviamente, ma solo quelle che accusano problemi respiratori di una certa importanza) possono veder peggiorare le proprie condizioni molto rapidamente, vale a dire in poche ore. Questo almeno è quello che dicono i medici.
Cioè, se una persona ha la febbre e ad un certo momento inizia a respirare male, non sarà la stessa cosa se è a casa o se invece è in una struttura dove viene visitato da un medico tutti i giorni: quanta gente è arrivata in un reparto di terapia intensiva (dove non tutti, è bene ricordarlo, sono intubati) troppo tardi e c’è rimasta a lungo occupando i pochi posti disponibili, vale a dire che non si sarebbe aggravata se fosse stata curata subito con qualcosa di più efficace di un OKI in una struttura adibita al soccorso intermedio, oppure quanta gente nel reparto non c’è arrivata affatto e magari è morta nel letto di casa sua?
Questi sono dati che purtroppo emergeranno solo poi.
Insomma, io non mi occupo certo né di medicina né di statistiche, ma semplicemente usando un po’ di buon senso è facile ipotizzare che alla base di questo alto tasso di mortalità che sta sorprendendo un po’ tutti ci siano più ragioni, combinate assieme tra loro. Naturalmente a questo proposito, last but not least direbbero gli anglosassoni, pesano due fattori che più o meno appaiono chiari a tutti noi: l’alta percentuale di anziani nella popolazione italiana e come già ricordato, i pochissimi posti di terapia intensiva di cui disponiamo (la Germania ne dispone per quattro volte tanto rispetto a noi, se ho capito bene).
Di quest’ultima cosa però, non ripeteremo mai abbastanza che devono essere considerati massimamente responsabili gli esponenti del Partito Unico che oggi ci fanno le paternali parlando a vanvera di “solidarietà europea” (quando sono state precisamente le da loro tanto amate istituzioni europee ad averci imposto dosi massicce di austerità) oppure di evasione fiscale, con buona pace di tutti coloro che ignorano il significato del concetto di avanzo primario ma si bevono tutte le cazzate che ci hanno raccontato sul fatto che “abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità” (ma chi, ma dove, ma di che parlavano?!)
Io è dal 1998 che lavoro, e sono due anni che non prendo ferie, da agosto ad ottobre ho lavorato pure le domeniche) il nostro Paese, al netto degli interessi sui titoli di Stato (che hanno fatto impennare sempre loro, rinunciando con l’Euro alla possibilità di fare un qualsiasi straccio di politica monetaria degna di questo nome, che i tassi di interesse li avrebbe tenuti molto più bassi, come del resto avvenne fino al 1979, anno in cui siamo entrati nel Sistema Monetario Europeo, l'”antenato” dell’Euro) ha incassato sempre più di quanto non abbia speso per erogare servizi ai cittadini. Da circa 30 anni eh, ditelo a Checco Zalone che fa le canzoncine sulla Prima Repubblica che vi fanno ridere tanto.
E andatevele a leggere le statistiche, è gratis e sono lì da anni, basta googlare “Italia avanzo primario” (questa è la prima che ho trovato).
Quindi di fronte a introiti fiscali che in questi anni non sono certo mancati e ad una pressione fiscale più che triplicata a fronte di salari e stipendi che invece ristagnano da decenni, questa classe politica di €uro-fanatici che ci governa per conto terzi e che da destra a sinistra senza alcuna distinzione in questi anni ha tagliato ospedali (-200), personale (mancano almeno 1.500 medici specialisti nella sola Toscana, regione in cui abito, e faccio grazia di infermieri e altri operatori) e risorse al nostro Servizio Sanitario Nazionale (- 37 miliardi solo negli ultimi 8 anni) ha il coraggio di riporre gli stendardi blu e quelli con Alberto da Giussano o col Leone di San Marco che sventolava fino a ieri l’altro e tira fuori PER PARARSI IL CULO i Tricolori, e voi avete intenzione di fargliela passare liscia?
Già, perché il fatto incontestabile, il solo di cui dovremmo indignarci, è che di fronte a tutto quel che sta accadendo proprio sotto ai nostri occhi (e che fino ad oggi avete fatto finta di non vedere perché chi lo dice da anni è considerato un paranoico rompipalle), in questi giorni NON UNA PAROLA DI AUTOCRITICA è arrivata da questa vergognosa accolita di mentitori seriali avvolti nei loro stracci blu pieni di stelline e/o nelle loro felpe che cambiano tutti i giorni a seconda dell’occasione, neppure una! (E con l’occasione ricordo a tutti gli estimatori del Capitone che la giunta regionale abruzzese a guida leghista appena insediatasi, come prima cosa ha tagliato settanta milioni di Euro in due anni al Servizio Sanitario Regionale, in questo non differenziandosi da quelli che erano al governo prima di loro).
E sono giorni in cui invece dovrebbe essere chiaro a tutti come non mai che l’austerità UCCIDE, il Patto di Stabilità (oggi tardivamente “sospeso”, badate bene, non “cancellato”: sospeso, per riprendere allo stesso modo domani) uccide, l’Unione Europea con le sue assurde regole uccide. Letteralmente però, non solo le economie: forse adesso sarà più chiaro, purtroppo. Ricordatevelo tra un paio di mesi, quando non saremo affatto usciti da questo incubo, quando I soldi per stare a casa senza lavorare saranno finiti, quando una valanga di aziende avrà chiuso e le persone non avranno più lavoro.
E ricordatevelo pure oggi che di tempo ne avreste a sufficienza per fermarvi a riflettere con chi dovreste prendervela, invece di scannarvi sulla necessità di rimanere o meno chiusi in casa, o sui “runner” (che poi corridori, boia di un Giuda, si dice corridori in italiano, e smettetela una buona volta di parlare come pappagalli!). Mi rendo conto che non sia facile ragionare di tutto questo da ammorbati quali siamo(e non mi riferisco al virus), ma penso che I tempi siano propizi per incominciare a farlo, a meno che non vogliate
cedere allo sconforto del poeta: “il morbo infuria, il pan ci manca”, eccetera; ma quelli però, avevano venduto cara la pelle prima di sventolarla la bandiera bianca.
Buona giornata, ammorbati. Quando ancora non lo sappiamo, ma come ne usciremo dipenderà solo da noi.
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