Torneremo alla normalità molto più forti
di STEFANO D’ANDREA (Presidente del FSI-Riconquistare l’Italia)
Tutte e due le categorie degli italiani che a causa del coronavirus hanno subito una depressione, sono perciò divenuti totalmente irrazionali e si sono incattiviti, saranno intellettualmente sconfitte.
Saranno sconfitti sia i terrorizzati dell’io resto a casa, sia i terrorizzati del qualcuno (non si sa chi, talvolta definito una parte del grande capitale ma non si sa quale) ci vuole ammazzare, o far vivere come topi, o controllare nei movimenti o obbligarci a vaccinarci.
Invece, torneremo alla normalità, anche se più poveri.
Gli io resto a casa ci torneranno più lentamente ma ci torneranno e alcuni prima o poi supereranno la loro crisi depressiva. Per altri la malattia diverrà cronica. Ma essi avranno perso molta stima di non pochi concittadini, che ne avranno constatato l’estrema debolezza.
I “qualcuno ci vuol far qualcosa e riesce a tirare le fila con qualche mezzo” subiranno une bella sconfitta intellettuale, che sarà sconfitta del tipo di sragionamento, degli pseudo-intellettuali che ci son cascati (nessun terrorizzato è in grado di utilizzare l’intelletto), e di quelli che sguazzano da sempre nell’ambiente. Ciò comporterà in seguito una riduzione del numero di persone che persisteranno nel dar credito a simili intrinsecamente strampalate posizioni.
Il nostro spietato rigore, la nostra fermezza nella convinzione che studiando si potesse capire tutto e sciogliere tutti i dubbi in alcuni giorni, le nostre battaglie contro i due tipi di angosciati, l’aver portato per primi l’attenzione sui DPCM, l’aver contestato i divieti incostituzionali, perché aventi ad oggetto contegni inidonei a creare pericolo per il bene tutelato, nonché in generale l’atteggiamento “orientale” del Governo espresso plasticamente nel dovere di auto-certificare, e allo stesso tempo non aver ceduto alle tesi strampalate de “la malattia non esiste” o de “il virus non esiste”, l’aver rifiutato, dopo pochi giorni, di stare con uno o altro virologo, ossia l’ennesima forma infantile di tifo, per la necessità di credere soltanto nell’intellettuale collettivo, ossia nel partito, l’aver detto tra i primi che questa estate avremmo fatto vacanze, l’aver anticipato (non certo noi soltanto) la sentenza della Corte Costituzionale tedesca, l’aver sorriso per il MES senza condizionalità, l’aver fin da principio osservato che il MES è poca cosa rispetto alla crisi che verrà, insomma averle azzeccate tutte ma proprio tutte, ci ha già fatto conquistare molti associati e altri estimatori stanno per entrare nel partito.
Torneremo alla normalità con gli italiani più antieuropeisti di prima.
Torneremo alla normalità con un numero maggiore di ex elettori gialli e rosa che saranno critici verso il PD e il M5S, perché troppo poco antieuropeisti o (i migliori) perché non anti-europeisti e con un numero di elettori azzurri neri e verdi che saranno critici verso i tre partiti perché troppo poco anti-europeisti o (i migliori) perché non anti-europeisti.
Torneremo alla normalità con un popolo più antieuropeista e con gli azzurri i gialli i verdi e i neri che avranno esaurito le carte del finto antieuropeismo: non potranno più fingere e saranno costretti a sostenere la tesi della radicale trasformazione del cadavere europeo.
Torneremo alla normalità con una crisi che ci ricondurrà al PIL dei primi anni novanta, ossia che azzererà dal punto di vista economico tutta la crescita della seconda repubblica: non vi sarà più alcun bisogno di dimostrare il fallimento economico dell’Italia nell’Unione Europea e della disciplina economica e finanziaria introdotta nella seconda repubblica.
Come scrissi fin dai primi giorni, quando molti erano troppo spaventati per apprezzare l’intuizione, Covid 19 ha fatto per la riconquista della sovranità, per i veri sovranisti e per la prospettiva della creazione del partito, più di tutto ciò che noi tutti abbiamo fatto in questi dieci anni.
Torneremo alla normalità più forti sotto tutti i punti di vista.
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