di STEFANO ROSATI (FSI-Riconquistare l’Italia Rieti)
Addirittura cercano di fare passare Togliatti come sostenitore della riduzione dei Parlamentari manipolando in modo osceno la sua dichiarazione di voto in Costituente.
Ecco cosa disse Togliatti: “Togliatti Palmiro, comunista, dichiara che il suo gruppo voterà per la cifra più bassa per due motivi. In primo luogo perché una cifra troppo alta distacca troppo l’eletto dall’elettore; in secondo luogo perché l’eletto, distaccandosi dall’elettore, acquista la figura soltanto di rappresentante di un partito e non più di rappresentante di una massa vivente, che egli in qualche modo deve conoscere e con la quale deve avere rapporti personali e diretti“.
Togliatti quando parlava di “cifra più bassa” non si riferiva al numero dei parlamentari ma a quello dei cittadini necessari per eleggerne uno. Fu deciso che il numero dei parlamentari variasse in proporzione con il variare del numero degli abitanti, eleggendo un deputato ogni 80.000 abitanti e un senatore ogni 200.000.
Poi nel 1963 con una modifica costituzionale quel numero variabile fu trasformato nel numero fisso di 630 deputati e 315 senatori, considerando tra l’altro che l’Italia di allora aveva 51 milioni di abitanti, al di sotto quindi degli attuali 60 milioni.
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