di RICCARDO BENISIO (FSI-Riconquistare l’Italia Roma)
Secondo i dati pubblicati dalla Commissione Europea (parliamo di stime) l’Italia dovrebbe usufruire di un contributo dell’1,9% del PIL italiano: in cifre 32,5 miliardi di € a partire dal 2021 e fino al 2027, quindi spalmato su 6 anni. Ripartiti dal 2021 e poi negli anni successivi con questi valori assoluti (vedi tabella per valori percentuali): 2,2 – 3,2 – 3,7 – 3,9 – 4,0 – 4,1 – 4,1 miliardi di €.
Le condizionalità (pre e post erogazione) da parte dell’UE sull’utilizzo di tali fondi saranno attive fino al 2058, che è la data di scadenza di rimborso massima (essendo questi prestiti). Ricordo che solo oggi (venerdì 25/09/2020) lo Stato italiano ha collocato 6,5 miliardi di euro nell’asta di BOT a 6 mesi con rendimento negativo (-0,39%): questo per evidenziare come potremmo finanziarci in maniera autonoma, infatti questa cifra raccolta in un solo giorno di asta copre da sola più di 2 anni dei fondi che verrebbero erogati dal recovery fund.
Questo dimostra che accedere al recovery fund è esclusivamente una scelta politica: non ha nessuna esigenza economica concreta, ma è solo una scelta puramente politica per mantenere il vincolo esterno dell’UE!
Qui nel video Gilberto Trombetta (Candidato sindaco a Roma nel 2021 per FSI- Riconquistare l’Italia) fornisce alcuni dettagli aggiuntivi.
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