Probabilmente la pandemia è finita, ma sia chiaro che…
Ieri, preso dall’entusiasmo, ho scritto che, con la diffusione della variante Omicron, la pandemia è finita. In ragione di alcune osservazioni che mi sono state rivolte, svolgo brevi precisazioni, per chiarire ciò che penso.
Quando ho detto che la pandemia è finita, alludevo semplicemente al fatto che è emersa una variante, la Omicron, che sta divenendo dominante; che causa un numero significativamente più basso di morti; e la cui letalità sembra essere davvero come l’influenza.
Già la Delta era significativamente meno letale per i non vaccinati infra-cinquantenni, rispetto alla Alpha. Tuttavia, questa minore letalità non riguardava coloro che hanno più di 50 anni e che rappresentano il 99% dei decessi per covid, quindi la Delta non era veramente meno letale. Invece la Omicron sembra essere significativamente meno letale e in genere provocare meno ospedalizzazioni.
Abbiamo tre indizi di questo evento, che dobbiamo ancora considerare incerto, ma che appare estremamente probabile.
ISRAELE ha sospeso l’erogazione della quarta dose, che era stata già programmata. La sospensione è stata decisa sulla base delle prime indagini, svolte in Inghilterra, relative alle modeste letalità e ospedalizzazioni dovute alla Omicron.
Il SUDAFRICA, luogo nel quale si è avuta, per la prima volta, la grande prevalenza della Omicron, ha deciso che da ora in avanti gli stretti contatti asintomatici dei sintomatici, siano o meno vaccinati, non dovranno né isolarsi né fare il tampone. Ad essi verrà semplicemente rivolta la raccomandazione di monitorare la comparsa di sintomi e di non partecipare a eventi con moltissime persone.
L’INGHILTERRA, che ieri ha raggiunto i 120.000 casi al giorno (sono 66 milioni di abitanti, quindi 120.000 casi sono come 110.000 in Italia) e che dieci giorni fa aveva oltre 60.000 casi medi al giorno nell’ultima settimana (i morti vanno calcolati sui casi di 10 giorni prima), ha una letalità in discesa dal 7 novembre (167 morti di media al giorno nella settimana conclusa il 7 novembre) ad oggi (98 morti di media al giorno nella settimana conclusa il 25 dicembre). Insomma più si diffonde la Omicron e più i morti scendono, sebbene i casi salgano enormemente (in Italia i morti sono di più, sebbene 10 giorni fa avessimo meno di 30.000 casi medi al giorno).
Con questi dati, l’Inghilterra giustamente resiste alle pressioni dei professionisti dell’informazione paranoica, che screditano la politica del Governo inglese, e si ostina a non emanare misure restrittive.
Se l’evento, che per ora appare estremamente probabile, si rivelerà certo, e se la Omicron, come è accaduto alla Delta, prevarrà ovunque, un numero sempre maggiore di Stati ne prenderà atto, chi prima e chi dopo. E anzi, gli Stati cercheranno di far circolare la Omicron sul loro territorio. Di questo possiamo starne certi. Poi, se l’evento, pur certo, non si rivelasse definitivo, perché in seguito tornasse a circolare una variante significativamente letale, lo scenario cambierebbe di nuovo. Ma per ora questa eventualità può essere messa da parte.
Tuttavia ciò non significa che il mutato atteggiamento dei Governi si verificherà da un giorno all’altro.
Intanto, perché c’è chi non crede finché non vede. Quindi molti Governi lasceranno che siano prima altri Governi a fare dei passi nella direzione di tamponare meno, di sospendere le vaccinazioni della quarta dose, di ridurre le misure restrittive nonostante l’alto numero di casi.
Anzi, è dato prevedere e addirittura si può esserne certi, che, in un primo momento, l’altissimo numero di casi, dovuto alla velocità di circolazione della Omicron, porterà molti Governi ad assumere ulteriori misure restrittive.
E credo anche che in Italia sia altamente probabile l’introduzione dell’obbligo vaccinale per tutti o almeno, inizialmente, per tutti i dipendenti della pubbliche amministrazioni.
Noi abbiamo dimostrato di essere, in questo momento storico, di gran lunga, il paese più autoritario e più paranoico, sia al livello di classe dirigente, sia al livello di popolo, tra quelli che hanno mostrato di essere pervasi da diffusa paranoia e rivelato inclinazioni autoritarie. Questo, purtroppo, è un fatto indubitabile. Perciò in Italia avremo ancora chiusure e obblighi.
Come ho sempre detto e scritto, noi saremo gli ultimi ad uscire dallo stato di emergenza. Perciò, bisogna che ci prepariamo a resistere al diffuso obbligo vaccinale e a cercare di portare in Parlamento le critiche razionali che una parte del movimento di contestazione al green pass ha elaborato.
Ma credo che se nei prossimi giorni le notizie sulla Omicron si consolideranno e nel prossimo mese altri paesi seguiranno Gran Bretagna, Israele e Sudafrica – oltre a Svezia e Giappone, che da sempre hanno avuto atteggiamenti calmi e razionali, durante la pandemia – allora potremo essere certi che anche noi, sia pure tra qualche mese, sia pure in ritardo e per ultimi, usciremo dalla situazione di emergenza.
A quel punto, noi che eventualmente saremo stati sospesi dal lavoro e dallo stipendio vinceremo anche i ricorsi contro l’obbligo vaccinale e ci darà ragione persino la Corte Costituzionale. Ma, se si vuole vincere, è necessario che alla Corte si arrivi, non ora o tra breve, ma almeno a primavera inoltrata o addirittura in estate, e che la causa sia perorata da vecchi e autorevolissimi liberali, non da avvocati fasulli o mediocri o, nel migliore dei casi, normali.
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