Il vuoto

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9 risposte

  1. Lorenzo ha detto:

     
    Interessante e credo puntuale la ricostruzione del tragitto bipolare che ha spinto la sinistra (per ridere) fra le braccia della dittatura europea.
     
    La dirigenza del vecchio PCI fin dai primi anni 70 aveva intrapreso la rincorsa per cambiare padrone e passare sotto il patriarcato statunitense, in parte per la poca appetibilità del socialismo reale, ma soprattutto perché gli apparati sbavavano per riempirsi le tasche di soldi come vedevano fare ai loro colleghi dei partiti al governo (e intanto mandavano i figli a fare i dirigenti bancari mettendosi definitivamente sotto tutela capitalistica).
     
    L'unico freno al compimento di questo processo, già evidente nel progetto di compromesso storico, era la necessità di traghettare le masse (ancora in larga parte comuniste) dall'altra parte della barricata. Per riuscirci sono stati utilizzate due leve:
     
    1) la mitologia europeista, progettata per instaurare la dittatura dell'alta finanza ma presentata al gregge come Sol dell'Avvenire di riserva: un sole abbastanza generico ed apolitico da essere fruibile alle generazioni del riflusso.
     
    2) la sostituzione del focus dell'azione politica dai diritti reali, quelli sociali ed economici, ai diritti per ridere, quelli civili. Per cui essere di sinistra per il PD non è difendere i lavoratori dalla miseria  in cui li precipita il turbocapitalismo, ma fare le quote femminili e legislare reati di opinione per difendere i culattoni. In questa chiave le élites ex-PCI hanno manipolato temi e sensibilità sessantottini.
     
    Qui ci starebbe tutto un discorso per appurare quanto esse abbiano pervertito il retaggio della contestazione, e quanto gli attuali sviluppi non fossero già impliciti nell'individualismo dei figli dei fiori e del potere all'immaginazione.
     
    Infine mi pongo una domanda… che la dittatura europea non sia riformabile siamo tutti d'accordo. Più difficile è decidere se sia riformabile l'attuale umanità europea.

  2. stefano.dandrea ha detto:

    Lorenzo,

    non vedo ragioni per non chiamare gli omosessuali con il loro nome, salvo volerli offendere – tra l'altro credo che culattoni indichi al più una parte del tutto. Dunque è termine impreciso oltre che dispreggiativo. Che la sinistra si sia trasformata in destra liberal è vero e che abbia sostituito i diritti civili ai diritti sociali e la libertà dei costumi al socialismo è vero (lo dimostrano anche le difese delle tre ragazze, pseudo-artiste, condannate in russia) . Ma non vedo perché essere razzisti. In ogni caso non vedo perché si debbano esprimere in casa altrui le proprie idee razziste.  Vuoi esprimere le tue idee, nel fondo giuste, o infastidire e mandar via i nostri lettori?

  3. Mauro Poggi ha detto:

    Sottoscrivo le osservazioni di Stefano.
    Il PD ha fatto di alcuni diritti civili dei surrogati per ben altre battaglie che non è mai stato in grado di combattere; ma non per questo tali diritti cessano di essere sacrosanti, né per questo i soggetti che li reclamano hanno diritto a minor rispetto.
    Che sia un'esigenza reale lo dimostra proprio il modo, piuttosto greve, con cui Lorenzo ha liquidato la questione.
    Peccato, il resto del suo commento mi sembra del tutto condivisibile.
     

  4. Lorenzo ha detto:

     
    Qualche osservazione:
     
    – il razzismo coi froci non c’entra nulla, salvo nella sua accezione iperestesa mediaticamente allo scopo di demonizzare ogni sgarro alla political correctness.
     
    – Un conto è trovarsi in casa altrui, un conto è esprimersi su un sito dedicato al confronto politico. E di confronto politico si tratta, perché la c.d. tutela delle minoranze forma la quintessenza del trapasso dalla tutela dei diritti sociali alla quella dei diritti civili di cui si parlava. In una sezione del PCI degli anni cinquanta e sessanta l’idea che chiamare gli omosessuali culattoni fosse poco di sinistra non sarebbe venuto in mente a nessuno.
     
    – Il tuo concetto di rispetto è ricalcato sulla complessione ideologica del regime, e quindi inconsistente. Ogni agente politico, impostando relazioni sulla base della dicotomia amico/nemico, tenderà a raffigurare le istanze che condivide in termini lusinghieri e quelle ostili in termini diffamatori. Ecco che tu, mentre reclami considerazione per gli omosessuali, non ti periti di chiamare bastardi i nazisti.
     
    – Guardiamo la cosa da un’altra prospettiva: mi risulta che il regime stia progettando nuovi reati di opinione e uno di questi dovrebbe tutelare proprio gli omosessuali. Vi gusta l’idea? Peccato che un'altra ipotesi di reato miri a tutelare l’unione europea, criminalizzando le opinioni ad essa avverse. Se gli omosessuali invocano "rispetto" perché l’unione europea non può fare altrettanto? Forse la nozione andrebbe un attimino approfondita.

  5. stefano.dandrea ha detto:

    Lorenzo,

    a suo tempo trovai aberrante l'idea di inserire un'aggravante consistente nella motivazione omofobica del reato, poi giustamente considerata incostituzionale, e ne scrissi pure sulla pagina fb della Alicata (PD e lesbica) prendendomi le offese della mia concittadina e deputata Paola Concia. Un conto però è dire che una certa aggravante che si vuol introdurre è incostituzionale; un conto è dire che se fossi al potere l'introduzione della unione civile tra omosessuali (alla quale sarei favorevole) è il centesimo provvedimento che prenderei (il centrosinistra invece ha dato ad esso la priorità, con le conseguenze che sappiamo), perché prima vorrei discutere e decidere almeno 99 questioni generali o relative a minoranze molto più vaste, un conto è chiamarli froci e culattoni. Quanto ai nazisti c'è una differenza enorme tra un nazista moderno, che, se è tale, teorizzerà volontà di potenza, sfruttamento di altri popoli, guerre di aggressione e altro e gli omosessuali, minoranza che reclama una tutela. Nei confronti degli stati uniti e della NATO ho lanciato anche io offese. Cosa dovrebbero fare gli omosessuali, perché tu non li offendessi: rinunciare a chiedere che la legge riconosca ad essi determinate possibilità?

  6. Tonguessy ha detto:

    Tornando all'articolo, e lasciando in pace questioni assolutamente minute come gli omosessuali: dalla mia esperienza personale non mi risulta che le persone di sinistra abbiano perso le coordinate a seguito del crollo del muro di Berlino. Tutt'altro. Si è potuto assistere al crollo del capitalismo di Stato (così viene definita l'ex URSS da parte di certa sinistra), che cede il passo al capitalismo globalista. Questo, semmai, ha determinato un tentativo di spostamento verso l'estrema sinistra, dato che la sinistra storica aveva ormai perso credibilità. Sinistra parlamentare estrema che al giorno d'oggi è enormemente più a destra di quanto si voglia comunemente dare ad intendere, dato che sta aderendo al disegno neocon in maniera sfacciata (privatizzazioni, alienazione dei beni pubblici, adesione alla totale apertura dei mercati con volatilità dei capitali nazionali etc..)

    Poi voglio ancora una volta sottoporre la definitiva domanda: dato per assodato che il capitalismo neocon (reaganomics e thatcherismo negli anni passati) è una ideologia economica e politica nata in seno alla destra americana (scuola di Chicago di Milton Friedman, poi sostenuta da svariati think tank della destra USA), chi sostiene quella scuola di pensiero come può essere collocato a sinistra?

    Sbagliato quindi collocare D'Alema il bombardiere del Kossovo e Prodi delle svendite dei patrimoni statali (due aspetti cruciali delle politiche neocon) a sinistra.

    Sarebbe come chiamare laziale uno che ha la sciarpa giallorossa e indossa la maglia di Totti, per fare un paragone calcistico.

  7. Luciano Del Vecchio ha detto:

    Se si accetta ancora come criterio per definire politicamente uomini e movimenti la tradizionale dicotomia destra/sinistra, oggi, Tonguessy, è certamente come tu dici: è molto arduo collocare D'Alema e Prodi a sinistra; ma, allora, quando il bombardiere bombardava e il liquidatore svendeva, entrambi, approfittando dello sbando seguito al crollo del Muro, si proponevano come uomini di sinistra all'elettorato comunista e, forse chissà, in segreto studiavano Friedman.
       

  8. Lorenzo ha detto:

     
    Stefano, volevo solo farti capire che il rispetto portato a una minoranza non è scontato. Ciascuno, compreso l'attuale regime, sostiene attivamente certi gruppi, altri li ignora, altri ancora li odia e li perseguita in rapporto alle proprie costellazioni ideali e di interesse.
     
    Gli omosessuali sono una minoranza tanto quanto i pedofili. Nel medioevo il reato di omosessualità era generalmente ritenuto più grave di quello di pedofilia. Nella Svezia degli anni sessanta-settanta entrambe le minoranze erano riconosciute e tutelate allo stesso modo. Oggi gli uni sono attivamente tutelati e gli altri attivamente perseguitati. Il mondo è bello perché è vario.
     
    Allo stesso modo il regime nazista sosteneva i razzisti e perseguitava gli ebrei, quello attuale tutela i secondi e perseguita i primi.
     
    Io non ho nulla contro i froci. Soltanto mi ripugna adeguarmi alle regole di political correctness propalate dal regime e introiettate dal gregge. E quindi mi sforzo di parlare in italiano anziché in italiano sterilizzato.

  9. tania ha detto:

    @Lorenzo , mi sapresti indicare in che modo "gli ebrei vengono tutelati" . Perchè così posso aiutare un'amica che si trova in una situazione al limite della disperazione . In realtà lei è atea , ma suo zio è di fede ebraica : può andar bene lo stesso ? Fammi sapere .
    PS : Il tuo ostentato razzismo non è segno di coraggiosa sincerità controccorrente . E' se mai il lamento di un pulcino spaventato , ed è la subcultura dominante : è questo ormai il politicamente corretto . E’ di moda , come un telefonino .

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