L’UNICA COSA CHE CONTA
di STEFANO ROSATI (RI Rieti)
L’alleanza elettorale “Italia Sovrana e Popolare” cessa di esistere per contrasti tra i 3 partiti fondatori (Riconquistare l’Italia, che ha promosso l’alleanza, Partito Comunista e Ancora Italia) circa la necessità di modificarne l’atto costituivo prevedendo il superamento dell’unanimità e l’allargamento a altri soggetti, proposti da Rizzo (PC) e Toscano (Ancora Italia).
A mio avviso, le due modifiche proposte non sono idonee a rendere più efficace il funzionamento dell’alleanza elettorale (lo scopo statutario di ISP è esclusivamente promuovere la partecipazione alle elezioni dei 3 partiti). Determinerebbero anzi il serio rischio di ostacolare la partecipazione di una lista antieuropeista e contraria al vincolo esterno alle elezioni a causa dei contrasti che potrebbero sorgere all’interno dell’alleanza stessa: l’aumento dei soggetti coinvolti in un’organizzazione e la loro diversità comporta necessariamente l’aumento del rischio di spaccature e, comunque, di continue e lunghe discussioni sull’opportunità di candidarsi a quella elezione invece che a quell’altra o di candidare quel tizio invece che quell’altro a capolista, presidente etc etc.
Accettare queste modifiche avrebbe voluto dire, per me, accettare il rischio di una lotta meno efficace al vincolo esterno e all’europeismo – cosa che non sono disposto ad accettare– e la successiva inevitabile disgregazione dell’unico partito che conduce questa lotta; ossia Riconquistare l’Italia, cosa che non sono disposto ad accettare.
Per me l’alleanza elettorale deve servire a raggiungere l’obiettivo della lotta al vincolo esterno, e solo a questo. Non a diventare più ‘grandi’ o avere più ‘visibilità’, qualunque cosa queste espressioni vogliano dire. Se ISP non è lo strumento più efficace per raggiungere l’obiettivo politico della lotta al vincolo esterno è politicamente inutile nella mia prospettiva. È forse utile ad altri scopi, legittimi, che però non mi interessano.
L’Unione europea vive di crisi e di gravi crisi. Oggi dopo 3 anni di gravissime crisi, in parte causate e in parte aggravate dalla permanenza dell’Italia all’interno dell’Unione europea – la stragrande maggioranza degli italiani dà ormai per “acquisito” il vincolo esterno.
L’indifferenza nei confronti dell’Unione europea è la posizione comune. L’Unione Europea può apparire corrotta, ingiusta, contrastante con la Costituzione, contro l’interesse nazionale ma non è messa in discussione dai cittadini.
Nemmeno nelle elezioni politiche dello scorso settembre.
L’alleanza elettorale o serve a cambiare questo stato di cose o non serve e le modifiche proposte avrebbero reso più difficile il conseguimento di questo obiettivo (far entrare nell’alleanza persone che non sono antieuropeiste è oggettivamente un allontanamento dall’obiettivo).
Ci aspettano quindi anni difficili. Di riflessione, organizzazione, lavoro, scelte, di nuove alleanze da ricercare. Ci aspettano anni di silenziosa pazienza per provare a percorrere il lungo e impervio cammino di liberazione dal vincolo esterno che ci aspetta.
Perché Riconquistare l’Italia è l’unica cosa che conta.
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