Il Movimento Cinque Stelle: due meriti, una speranza e una lezione

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4 risposte

  1. Jarkko Valo ha detto:

    Il successo del M5S è sicuramente un evento storico e porta una grande novità nel panorama politico italiano. Ma…

    Per alcuni versi però questo successo ricorda il percorso di un altro partito: la Lega Nord. Un partito anche quello, su base regionale e che con la sua base ha un rapporto stretto tanto da creare dei veri e propri riti collettivi. L'identità regionale l'ha sempre limitata a livello nazionale, ma adesso, malgrado il pesante logorio del potere, potrebbe finire per controllare 3 regioni tra le più importanti. Questo per dire che il M5S ha delle caratteristiche di novità, ma non di unicità, e il percorso è lungo e complesso.

    L'aspetto più importante in realtà è però l'accenno alle incongruenze tra programma, militanti e lo stesso Grillo. Quest'ultimo non teme di esprimere opinioni a volte anche contraddittorie o basate su esagerazioni e falsità, cosa che lo accomuna ad un certo Berlusconi che nel tempo ha trasformato il PDL in un'emanazione della sua persona attraverso l'espulsione di tutti gli elementi di disturbo. Grillo ha già cominciato a muoversi nella stessa direzione: democrazia interna sì, ma solo finché qualcosa non va contro i suoi principi personali. Finché si fa campagna elettorale e si mette giù un programma può anche andare bene, ma quando ci sarà da decidere i problemi salteranno fuori e sarà già tanto se riusciranno a gestirsi stando all'opposizione.

    Infine la prospettiva. Il Partito Pirata tedesco ha alcune caratteristiche in comune con il M5S italiano e arrivato nelle posizioni che contano ha sofferto tantissimo il fatto che suoi elementi di spicco hanno finito per prendere i soliti vizi dei politicanti e le fratture che si sono create hanno minato la sua credibilità in generale. Anche da noi già si parla di campagna acquisti da parte degli altri partiti per puntellare le rispettive posizioni. La meravigliosa ingenuità degli anonimi rappresentanti del M5S sarà in grado di proteggerli? Io lo spero perché sarebbe una meravigliosa sorpresa, ma solo i fatti ci diranno qual'è la loro statura morale.

  2. stefano.dandrea ha detto:

    Il Partito dei pirati non mi è mai piaciuto. Ho letto il programma e conclusi che avrei preferito farmi governare dalla merkel, anzché da loro. Mai visto un testo più appiccicaticcio, evidentemente frutto di votazioni in ogni comma, aggiunto, modificato, soppresso. Una incoerenza paurosa che per me è la prova del nove che il metodo della democrazia diretta telematica, almeno se non ben controllato, partorisce non tanto mostri ma testi puerili. Il M5S mi sembra avere una maggiore solidità.

    Soltanto la guida di un gruppo di persone austere (l'austerità fa male a livello pubblico ma è un gran bene a livello personale) potrà non dico impedire ma attenuare ri rischi che alcuni si vendano. Credi che siano felici gli esponenti del M5S di fare una legge elettorale e tornare a casa per poi rivotare e magari non essere eletti nelle parlamentarie? Se veramente si raccolgono uomini diversi al punto da non sembrare uomini, lo si deve dimostrare, non declamare. Io mi attengo al campo delle idee e fino a prova contrario considero quelli del M5S come tutti gli altri, sortto il profilo umano.

  3. Lorenzo ha detto:

     
    Adesso vedremo di che pasta è fatto Grillo.
     
    Se decide di mantenere i punti base del suo programma (referendum sull’euro, reddito di cittadinanza, nazionalizzazione di acqua ecc.) ogni accordo col regime sarà impossibile, perché lo sfacelo liberista ormai marcia su margini di compatibilità strettissimi e non può permettersi concessioni di sostanza. In questo caso il gioco si farà duro. Bisogna anche vedere se Grillo arriverà vivo alle elezioni successive.
     
    Se comincia a parlare di governabilità e sostegni esterni, in capo a tre anni il M5S sarà stato riassorbito completamente dal sistema (come è successo alla Lega in Italia o ai verdi e alla Linke in Germania).
     
    Tu Stefano dici cose giuste, ma l’elemento mancante dalla tua analisi è che viviamo in un mondo governato dalla dittatura dell’usura internazionale e dal suo braccio armato, l’impero statunitense. Il motivo principale dell’esistenza del partito unico non solo in Italia, ma in quasi tutta Europa, è che i governi nazionali sono diventati succursali amministrative del regime mondialista. Nessuno finora ha avuto l’interesse o il coraggio di pensare a uno strappo. Per es., la partecipazione alle guerre di conquista statunitensi è essenziale perché questi diano il nulla osta alla partecipazione delle aziende italiane agli appalti internazionali. Se non si cinesizzano i rapporti di lavoro, le aziende esodano, i capitali fuggono e lo spread imperversa. E così via.
     
    L’alternativa allo sfacelo liberista perpetrato da Monti e Bersani, sul medio periodo, è la rottura coi padroni del mondo. Un salto nel buio che fa paura a tutti.

  4. stefano.dandrea ha detto:

    Giusto Lorenzo. Però in Sicilia hanno bloccato o sospeso il MUOS. E a Verona, un grillino di nome Cristiano sosteneva "fuori la Nato dall'europa". Poi c'è Grillo che in ogni comizio cita Obama (ma dice che dobbiamo ritirarci dall'Afghanistan). E infine c'è Casaleggio che è dentro la (vecchissima e per niente pericolosa, perché infantile e capace di convincere pochi deboli) new age. Vedremo. Come sempre tutto dipenderà dall'egemonia.

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