Come si combatte in Iraq e in Afghanistan: immagini di una imboscata

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  1. Tonguessy ha detto:

    Cosa spinge un ragazzotto del midwest ad avventurarsi in azioni militari distanti migliaia di chilometri da casa? Che soddisfazione c'è a morire così lontani da casa e nel nome di cosa?
    Cosa spinge una nazione a investire così tanto in spese militari (gli USA spendono in attrezzature militari quanto tutte le altre nazioni messe assieme) lasciando nel contempo milioni di persone per strada (gli homeless sono un fenomeno in costante crescita, prima della crisi erano oltre 30ml) cui viene negato tutto, anche il cibo?
     
    Le risposte sono correlate.

  2. Salvatore.Calvino ha detto:

    Caro Tonguessy, alcuni si arruolano per potersi pagare gli studi, altri per trovare un lavoro stabile come un altro. Altri ancora credono davvero che, combatendo, stiano difendendo la loro patria. Altri ancora, probabilmente, abbracciano consapevolmente, con maggiore o minure cultura, la visione imperialistica degli Stati Uniti.
    La "nazione" ha creduto che la guerra in Afghanistan fosse opportuna per le ambizioni geopolitiche degli Stati Uniti. E' evidente che si è trattato di un colossale errore. Il ritiro, che comunque prima o poi avverrà, anche se sotto una forma ipocrita, comporterà comunque conseguenze geopolitiche negative per gli Stati Uniti.
    Quanto alle persone per strada, da un lato non dobbiamo dimenticare che parte del benessere degli statunitensi è dovuto alla politica imperialistica degli Stati Uniti – "il livello di vita degli statunitensi non può essere messo in discussione"! -; dall'altro, non credo che negli Stati Uniti gli ultimi contino granché nell'influenzare le decisioni politiche.
    Certamente non si può rimproverare ai mujahideen di uccidere nelle imboscate i membri dell'esercito invasore, sia che credano nella guerra sia che si siano convinti che si tratti di una guerra inutile e ingiusta.

  3. Tonguessy ha detto:

     
    Forse vale la pena di ricordare le parole di Hermann Goering al processo di Norimberga:
    "certo che la gente non vuole la guerra! Perchè dovrebbe un poveraccio volere rischiare la propria vita quando se gli va bene se ne ritorna a casa tutto d'un pezzo? Naturalmente la gente comune non vuole  la guerra. Nè in Inghilterra, nè in Russia nè in America, nè in Germania, per quello che conta. 
    Si capisce benissimo. Ma, dopo tutto, sono sempre i leader della nazione a determinarne la politica ed  è sempre una semplice questione di irretire le persone, sia che si tratti di  una democrazia, di una  dittatura fascista , di un parlamento o di una dittatura comunista."
    "C'è una differenza" sottolinea l'intervistatore"in una democrazia la gente comune ha sempre modo di  esprimere il proprio pensiero attraverso i suoi rappresentanti eletti, e negli Stati Uniti solo il  congresso può dichiarare guerra"
    "Oh, tutto questo è bene ed è bello ma, sia che abbia o che non abbia voce in capitolo la gente può  essere portata dalla parte dei leader. E' molto semplice. Tutto quello che bisogna fare è dichiarare  che sono attaccati e che chiunque contraddica ciò è un pericoloso pacifista senza amor patrio che espone la propria patria al pericolo.
    Funziona sempre in qualsiasi paese"

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