Erdogan: le carte di credito
Stefano D'Andrea
Tutti sappiamo che i media mainstream sono in grado di persuadere gran parte del pubblico che Dio è il diavolo e il diavolo è Dio. Figuriamoci se i media mainstream non sono capaci di rapresentare un ottimo statista come un tiranno o un dittatore!
I media mainstream ultimamente hanno attaccato Erdogan, schierandosi con il vario assemblaggio di oppositori che hanno manifestato nelle piazze. Vorrei sottoporre il caso ad attenzione. Mi impegnerò in un'analisi approfondita. Esaminerò un profilo alla volta. Davanti a una certa dichiarazione programmatica o a un provvedimento normativo rifletterò e dirò se è negativo, accettabile, buono, eccellente o straordinario. Alla fine sarà possibile una valutazione complessiva.
Il quotidiano "La Repubblica" del 18 luglio 2013 (pag 19) mi offre occasione di muovere da una presa di posizione di straordinario valore.
Leggo che Erdogan conduce una crociata contro le carte di credito: "Quelle carte di credito, non dovete usarle. Per evitare che le banche riescano a mettere assieme tanti soldi, basta non spendere quanto vi spingono a fare". Mi entusiasmo per una presa di posizione di straordinaria importanza da parte di un Capo di Governo. Conoscete forse un politico italiano contemporaneo che abbia dimostrato tanta profondità e lungimiranza? In Italia negli ultimi venticinque anni, la battaglia contro le carte di credito l'hanno svolta soltanto umili blogger (1).
In passato politici della grandezza di Erdogan ci sono stati anche in Italia.
Infatti, ho sempre riconosciuto che uno dei meriti della Democrazia Cristiana (del Partito Comunista Italiano e del partito Socialista Italiano) è stato quello di non aver promosso per molto tempo la circolazione delle carte di credito, assumendo una posizione diversa da quella di tutti gli altri partiti di governo occidentali: la Carta SI nasce nel 1986 mentre le carte di credito tradizionali sono immesse nel mercato italiano dopo la riforma bancaria imposta dall'Unione europea; inoltre le carte di credito revolving, che storicamente si collocano all'origine dell'istituto "carte di credito", sono state introdotte soltanto negli anni duemila (2).
Un altro merito della Democrazia Cristiana (del Partito Comunista Italiano e del Partito Socialista Italiano) , strettamente connesso al primo, fu quello di non promuovere la diffusione di società finanziarie e quindi di agenzie finanziarie sul territorio e con esse il credito al consumo (andrebbe chiamato debito per il consumo). Le agenzie finanziarie cominciano ad apparire ad ogni angolo di strada soltanto dai primissimi anni novanta, ossia, ancora una volta, al tempo della riforma bancaria imposta dall'Unione europea: è dal 1990 che il credito al consumo cresce a due cifre, superando talvolta anche il 20% annuo (la crescita come è noto si è arrestata nel 2008). Se dunque gli Italiani hanno minori debiti al consumo rispetto ad altri popoli occidentali e in buona parte sono refrattari ad indebitarsi per motivi futili, ciò è dovuto anche alla lungimiranza e profondità della classe dirigente della prima (unica e vera) Repubblica, classe dirigente che attuava la norma costituzionale che prevede che la Repubblica "incoraggia… il risparmio" (art. .47 Cost.). Ed è appena il caso di osservare che altro è il risparmio privato, altro è il sistemico avanzo primario dello Stato. La sacrosanta polemica contro le politiche di austerità non deve divenire irragionevole e immorale critica al risparmio privato: se è erroneo credere che uno Stato vada equiparato a una famiglia (come invece vuol far credere l'ideologia dominante), allo stesso modo è erroneo credere che una famiglia o un'impresa possano essere equiparate allo Stato (come vogliono far credere gli pseudo critici dell'Unione europea, sostenitori del capitalismo compassionevole).
Erdogan ha tuonato anche contro la "lobby dei tassi di interesse".
Dal mio punto di vista – limitando per il momento il giudizio al solo profilo considerato – un Capo di Governo che tuona contro la "lobby dei tassi di interesse" e che invita i cittadini a "non usare le carte di credito", è un grandioso Capo del Governo. Chi sa se gli oppositori di Erdogan, quelli politicamente consistenti, laici e militari, e quelli politicamente irrilevanti, i partiti della sinistra e filo curdi, tuonano contro la lobby dei tassi di interesse e invitano i cittadini a non usare le carte di credito? Mi auguro di si. Comunque, invito tutti i cittadini italiani che si sono lasciati influenzare dai media mainstream e si sono schierati contro Erdogan (in una logica del tifo che più passa il tempo e meno tollero) a riflettere sul grandioso profilo di Erdogan preso in considerazione in questa nota.
(1) https://www.appelloalpopolo.it/?p=892; https://www.appelloalpopolo.it/?p=1222.
(2) http://www.cartedipagamento.com/storia_della_carta_di_credito.htm
2 a zero: palla al centro
(uno per E. e la sua crociata contro le carte di credito e uno per SdA che reintroduce la corretta designazione : carte di debito)
ps non si tiene conto dei tuoni contro la "lobby dei tassi di interesse" perché troppo generico il target evidenziato : momentaneamente congelato.