L’insanabile contrasto tra Costituzione della Repubblica Italiana e Trattati dell’Unione Europea
La parte più nobile e moderna della Costituzione della Repubblica Italiana è costituita dal titolo dedicato ai “rapporti economici” (artt. 35-47). Essa, da almeno due decenni, è totalmente disapplicata, in ragione della prevalenza dei Trattati dell’Unione Europea e del diritto derivato (emanato dagli organi dell’Unione) sulle norme costituzionali volte a disciplinare la materia economica. Una congiuntura internazionale favorevole, un lungo periodo di bassi tassi di interesse, la promozione dell’indebitamento privato, che ha supplito per molto tempo la diminuzione dei salari e dei redditi da lavoro tutti, e la diffusione della ideologia globalista, mercatista, transnazionale, idolatra della concorrenza e individualista hanno oscurato a lungo, agli occhi del popolo italiano, questo dato di fondamentale rilevanza. Oggi siamo giunti al tempo della verità e alla necessità di invertire la rotta.
I principi fondamentali dell’Unione Europea non sono in grado di far uscire l’Italia dalla crisi economica, bensì spingono verso l’aggravamento e generano un difetto di coesione sociale e territoriale che sta minando l’Unità della Nazione e impoverendo larghi strati della popolazione.
continua qua
Una risposta
[…] A questo proposito l’uscita dalla moneta unica millantata dalla Lega si rivela per ciò che è, ovvero un feticcio: laddove rimangano vigenti i principi di libera circolazione dei capitali (http://www.europarl.europa.eu/atyourserv…/…/displayFtu.html…), la sovranità monetaria e la leva del cambio non adempirebbero allo scopo di regolare ed indirizzare il conflitto distributivo; uscire dall’euro permanendo nell’UE sarebbe insufficiente a sanare il contrasto tra Costituzione della Repubblica Italiana e Trattati Fondativi dell’Unione Europea (https://appelloalpopolo.it/?p=9564). […]