Taggato: Concetto Marchesi
di STEFANO ROSATI (FSI Rieti) Durante il fascismo alcuni docenti si rifiutarono di giurare fedeltà al regime. Concetto Marchesi tenne la celebre prolusione del 1943 in presenza del ministro della Repubblica di Salò Biggini e di fronte a gruppi di squadristi. Il discorso di apertura dell’anno accademico conteneva un appello ai valori della pace e del lavoro senza alcuna concessione o approvazione dell’operato del regime[1]. Nel dopoguerra, un gigante del pensiero giuridico occidentale come Emilio...
Sergio Cesaratto ha pubblicato un articolo che segnalo, nel quale pone a confronto Marx e il protezionista List. E' la relazione che svolgerà al convegno di Chianciano organizzato dal MPL e da Bottega Partigiana nei giorni 11 e 12 gennaio, intitolata, Fra Marx e List: sinistra nazione e solidarietà internazionale. Mi riempie di gioia il fatto che Cesaratto vada a Chianciano nel gennaio 2014 a sostenere, in fondo, la tesi che avevo difeso nella mia...
di Stefano D'Andrea Durante gli anni del fascismo, lo Stato italiano, unificato da pochi decenni con la violenza bellica, forgiò con le leggi la nazione e sviluppò un potente e violento nazionalismo. Il nazionalismo e l'alleanza scellerata con la Germania, non certo il semplice tradimento dell'8 settembre 1943, condussero alla (prima) morte della patria. I comunisti, e in generale i membri del CLN, si trovarono a combattere per ricostruire la patria. L'appello alla resistenza contro lo straniero, scritto dall'allora rettore comunista...
di Stefano D'Andrea Il I dicembre 1943, Concetto Marchesi, illustre figura di latinista e del comunismo italiano, allora Rettore dell’Università di Padova, entrava in clandestinità lanciando agli studenti della sua Università un giustamente celebre appello, affisso sui muri della città. Nell’anniversario di questo importante appello, onoriamo l’illustre latinista. La lettura dell’appello consente di conoscere quali erano i rimproveri che il più autorevole tra gli intellettuali comunisti del tempo muoveva al regime fascista. Da un lato i rimproveri...
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