ARS, M5S e sovranisti pentastellati
Voglio chiarire una volta per tutte quale è la nostra posizione nei confronti del M5S e dei sovranisti pentastellati, visto che si va diffondendo una sorta di totaltarismo ideologico secondo il quale il M5S, siccome miglior partito (o movimento) o almeno come meno peggiore, non dovrebbe essere minimamente contestato o contrastato, nemmeno sotto specifici profili: vi ricordate l'antiberlusconismo che per quindici anni ha impedito che ci si rendesse conto cosa fosse realmente il centrosinistra? Volete ripetere l'errore? No, spero. E allora lasciateci liberi di parlare, anzi, lasciate tutti liberi di parlare del M5S.
Conosciamo molti militanti e simpatizzanti pentastellati. Tanti sono autentici sovranisti o quasi. Spesso l'affinità che abbiamo con essi è assoluta.
Tuttavia, fino ad ora le posizioni ufficiali del M5S non sono sovraniste: ne prendiamo atto.
Se i pentastellati sovranisti faranno la battaglia dentro il loro movimento saremo contenti. Però fino ad ora ancora non l'hanno fatta.
Se la faranno e la vinceranno saremo contenti. A quel punto, anche con idee identiche, proseguiremo sulla nostra strada, sia pure parallela, visto che l'organizzazione del M5S non ci convince e anzi, a nostro modo di vedere, è sbagliata.
Se cambieranno l'organizzazione, oltre a fare la svolta sovranista, entreremo nel M5S: che ragioni avremmo per restarne fuori? Tuttavia non credo che accadrà: perché i pentastellati dovrebbero mutare la propria organizzazione se ha dato ad essi successo e in maggioranza hanno fiducia nella loro organizzazione?
Se i sovranisti pentastellati decideranno di non fare la battaglia dentro il movimento o pur facendola la perdessero e uscissero – è assurdo che dentro un movimento che sceglie di essere unionista, sia pure riformista, restino sovranisti-antiunionisti – ci auguriamo che daranno vita a una loro formazione, con la quale saremmo alleati.
Se non se la sentissero di costituire una loro formazione, saremmo felici che entrassero nell'ARS: li attenderemmo a braccia aperte.
Che cosa c'è che non va in questa nostra posizione, che a me pare lineare e coerente?
questo è parlar chiaro.
Forse non va che non consideri che le alleanze si fanno non con chi la pensa esattamente come noi (sennò, perchè non stare tutti nella stessa organizzazione), ma con chi, pur pensandola diversamente da noi in taluni aspetti non secondari, può praticare con noi progetti comuni, a volte anche limitati nel tempo e nello spazio.
Mi pare che la politica delle alleanze sia un aspetto fondamentale della politica.
Ma le alleanze si fanno tra soggetti dotati di una minima omogeneità. Tipo un partito al 3-4% e un partito al 22% possono allearsi per cercare di prendere assieme il premio di maggioranza. Oppure dopo le elezioni, in un sistema parlamentare, i partiti si alleano con i meno dissimili per elaborare un programma di governo.
Al contrario una associazione di 250 persone che proponesse una alleanza a un partito che ha il 22% dei consensi – quindi, mi sembra, 8 milioni di voti – sarebbe un'associazione di squinternati, squilibrati, insensati, privi di senso pratico.
Una associazione di 250 persone lavora per le proprie idee, che sono innovative, radicali e di avanguardia, per portare qualche migliaio di persone su quelle idee. Se le idee non sono innovative, radicali, di avanguardia, la piccola associazione non ha un potenziale senso pratico, perché c'è già la Lega e c'è il M5S (e ormai Tremonti, Prodi, Fassina).
Quindi creiamo un movimento sovranista del 5-6% e POI ci alleiamo e piano piano prendiamo l'egemonia. PRIMA CHE ESISTA IL SOGGETTO, PREDICARE AZIONI O ALLEANZE DEL SOGGETTO NON HA SENSO.
Purtroppo molti commentatori di politica, anche acuti, rimuovono tutta la prima fase necessaria di costruzione del soggetto e scrivono come se il soggetto esistesse, o scambiando per il soggetto piccole associazioni o la somma di piccole associazioni, la maggior parte delle quali virtuali.
Il lungo lavoro di costruzione del soggetto (che per il M5S è durato 7 anni: con chi si alleava il M5S durante quegli anni? Giustamente con nessuno, perché Grillo e Casaleggio hanno cervello fine), che è la cosa più bella e importante, perché e' LAVORO, è rimosso da chi non vuol lavorare, per età, (creduta) incapacità, caratteriale pigrizia, nonché da chi è privo di senso pratico ed è frettoloso consumatore.
Ovviamente tu, caro Vincenzo, che sei acutissimo, appartieni alla prima categoria.
In secondo luogo, raggiunta una reale consistenza, allearsi con chi ha idee simili non corrisponde ad una necessità. Tutto dipende dalla situazione concreta. Può essere utile allearsi – e talvolta può essere utile un'alleanza solida, talaltra un'alleanza tattica – e può essere utile non allearsi (Mitterand ha distrutto il pcf scegliendolo come avversario; ciò che Craxi non riusci' a fare con il PCI).
Per ora noi come avanguardia dobbiamo soltanto portare avanti le nostre idee: "riconquistare la sovranita'" "sovranismo" "irrimediabile contrasto tra costituzione e trattati" "il problema è l'unione europea non il solo euro" "vincolare la circolazione dei capitali" "distruggere l'unione europea" "l'unione europea è un mostro" sono posizioni e terminologia che si vanno diffondendo. Noi siamo stati tra i primi a utilizzare questa terminologia e a proporre questi principi.
Questo è ciò che dobbiamo continuare a fare. Di partiti euroscettici, come ho scritto, ne avremo a bizzeffe (Prodi, Fassina, Tremonti sono ormai già contro l'euro, che piano piano sarà smantellato; ben presto si deciderà anche Berlusconi). Un nuovo partito soltanto "euroscettico" non serve a nulla: Prodi Fassina eTremonti sono molto più euroscettici del M5S.