Il Direttorio pentastellato: vi dico come andrà a finire
I cinque del direttorio avranno la forza di dire: il M5S ha tare genetiche; ciò che sta accadendo era iscritto nel destino, perché rispondeva a una logica di necessità; i principi organizzatori del M5S sono sbagliati, addirittura falsi, motivati da moralismo e generatori di immoralità, di odi, di invidia, di rancori, di espulsioni senza adeguato studio e contraddittorio, di forze centrifughe, di opportunismo, di dilettantismo?
Se avranno la forza di dire questa verità banale, allora dovrebbero coerentemente sciogliere il M5S, perché una trasformazione strutturale, tipo quella PCI-PDS o, peggio, quella della Lega Nord che diventa Partito del “Salviamo la Nazione con Salvini”, ossia una trasformazione del M5S nell’opposto strutturale di ciò che era starebbe a significare che solo un anno fa nel M5S nessuno capiva verità banali e quindi che nel M5S c’è un livello medio di deficienza assoluta, non tanto sul piano politico, bensì proprio su quello dell’intelligenza pratica comune. Inoltre, le trasformazioni strutturali dei partiti danno sempre esito a conseguenze perverse; qui in particolare la trasformazione avverrebbe a soli due anni dall’entrata in Parlamento, e sarebbe perciò indice di trasformismo all’ennesimo livello.
Ma i cinque del Direttorio non avranno la forza di dire la verità e conseguentemente di smobilitare il Movimento o, opportunisticamente, di trasformarlo. Il Direttorio vorrebbe un movimento cinque stelle puro, ossia vorrebbe applicare bene quei principi organizzatori che invece sono il male. Perciò fallirà.
Ne deriverà perciò una scissione dei migliori, che non sono i cinque del direttorio e i loro seguaci, bensì i non fanatici, coloro che si oppongono al direttorio. Questa scissione si porterà dietro molto poco della base (non credo piu’ di 2000 su 35000 circa) ma avrà la consistenza numerica per dar vita a una frazione della futura alleanza sovranista. Gli scissionisti avranno bisogno di un paio di anni per organizzare la scissione; perciò sembra di poter dire che la crisi del M5S ha generato un nuovo elemento che spinge verso la scadenza naturale della legislatura o, comunque, verso una legislatura lunga, un elemento ulteriore rispetto a quelli che ho piu’ volte ricordato.
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