L'ultimo canto dei fratelli Bandiera
Lungo la strada che all’alba del 25 luglio 1844 li portava davanti al plotone di esecuzione nel Vallone di Rovito, vicino Cosenza, Attilio Bandiera, 34 anni, e suo fratello Emilio, venticinquenne, cantavano a voce alta questi versi di Paolo Pola, musicati da Saverio Mercadante nel melodramma Caritea, regina di Spagna (1826):
Aspra del militar
benché la vita,
al lampo dell’acciar
gioia l’invita.
Chi per la patria muor
vissuto è assai;
la fronda dell’allor
non langue mai.
Più tosto che languir
per lunghi affanni,
è meglio di morir
sul fior degli anni.
Chi muore e che non dà
di gloria un segno
alla futura età,
di fama è indegno.
https://www.youtube.com/watch?v=3FFcE84bWtE
Oltre ai due fratelli veneziani caddero quella mattina Domenico Moro, Nicola Ricciotti e Domenico Lupatelli, di Perugia; Giacomo Rocca, di Lugo di Romagna; Giovanni Venerucci, di Forlì; Francesco Berti, di Ravenna; Anacardi Nardi, di Modena. Due settimane prima nello stesso luogo erano stati fucilati cinque giovani patrioti meridionali: Pietro Villari, Raffaele Camodeca, Giuseppe Frazese, Nicola Corigliano e Santo Cesareo.
Moro era di Venezia, Ricciotti di Frosinone (Stato Pontificio).
Di dove erano Villari,Camodeca,Frazese,Corigliano e Cesareo?
Nicola Corigliano e Antonio Raho di Cosenza, Pietro Villacci di Napoli, Raffaele Camodeca di Castroregio, Giuseppe Franzese di Cerzeto, Sante Cesareo di San Fiti.