Contro la destra e la sinistra
di MARCO TROMBINO (FSI-Riconquistare l’Italia Genova)
Capita a noi attivitsti di FSI-Riconquistare l’Italia, in questi giorni di campagna elettorale, in qualità di nuovi soggetti nell’agone politico di sentirci porre da parte di cittadini comuni la domanda “siete di destra o di sinistra?”. Una risposta istintiva potrebbe essere: “né di destra né di sinistra”. In realtà potrebbe non essere questa l’affermazione corretta. E’ più completo rispondere “siamo CONTRO la destra e CONTRO la sinistra”, ed è una risposta che non sbaglia mai.
Una prima motivazione, nota a tutti i sovranisti, è che sia la coalizione di centrodestra sia quella di centrosinistra sono liberisti. Qualora s’incontrasse qualcuno che nutre dubbi in merito, non è difficile smontarne le convinzioni: basta citare chi ha distrutto l’IRI, chi ha effettuato le grandi privatizzazioni degli anni ’90, chi ha promulgato le grandi riforme del lavoro precario quali Pacchetto Treu, Legge Biagi, Jobs Act, ecc. ecc. per dissipare qualsiasi dubbio in merito.
Ma qualora vi fosse ancora chi afferma “sono di sinistra ma non voto PD” o “sono di destra ma non voto Lega”, o affermazioni simili (es. “sarei di sinistra/destra ma sono deluso dall’attuale sinistra/destra”) va sempre fatto notare un aspetto importante. Affermare di possedere un’identità politica inquadrata nello schematismo della rivoluzione francese dx/sx significa, anche se si prendono le distanze dagli attuali partiti, tracciare parentele piuttosto ambigue. Cioè, significa affermare implicitamente che uno dei due schieramenti liberisti è più vicino o meno lontano dell’altro alle proprie convinzioni; questo a sua volta comporta che si è più propensi a giustificare gli errori, gli abusi o i tradimenti di uno schieramento rispetto a quelli dell’altro, implicando forme di “tifoseria” nei confronti di una coalizione liberista, o comunque a denigrare uno schieramento liberista più dell’altro, come se le colpe dell’attuale decadenza economica, sociale e di conseguenza demografica dell’Italia non siano da distribuire equamente fra entrambi. Fino, ovviamente, ad arrivare al fatidico “voto utile”, che è stata la rovina dell’Italia di questi ultimi trent’anni: io voto il meno peggio, o meglio quello che io reputo essere il meno peggio sulla base della postura destra/sinistra, senza preoccuparmi del fatto che sto consegnando il paese ad un branco di anti-italiani in cattiva fede pronti a svendere quello che resta del Paese alle multinazionali.
Centrodestra e centrosinistra sono talmente tanto infettati da globalismo e liberismo che anche affermare una vicinanza parziale ad uno dei due fronti è già una forma di condiscendenza con tale sistema. E siccome il sistema va combattuto, sentirsi vicini ad una frazione di esso significa essere indulgenti con il sistema nel suo complesso. Ecco perché non vanno fatte preferenze tra i due. Perché bisogna combatterli entrambi. Quindi il sovranista può affermare, sicuro di non fare errori, di essere CONTRO la destra e CONTRO la sinistra senza eccezioni.
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