Il Partito comunista d’italia nacque nel 1921 per una scissione ma, dopo essere stato quasi smantellato, rinacque dal basso, nel 1941-1945.
Non conosco bene la storia del Partito Popolare ma, in prima battuta, valutando le personalità dei fondatori, direi che esso nacque dal basso.
Il Partito Nazionale Fascista nacque dal basso.
Il MSI, dopo la caduta del fascismo e il (sacrosanto) ostracismo, nacque dal basso.
La lega nord è nata dal basso e dal basso è nato anche il M5S.
Dal basso è nato anche il piccolo partito risultato alla fine vincitore nella disputa politica della prima Repubblica: il partito radicale.
Partito socialdemocratico, Rifondazione, Sel, PDCI, PDS, DS, PD, Alleanza nazionale, La destra, Fratelli d’Italia, Margherita UDC, CCD, i vari partitucoli della diaspora socialista, sono nati per scissione e per furto di classi dirigenti e non sono o non sono stati veri partiti, ossia partiti significativi, che avevano la possibilità, almeno astrattamente, di produrre una linea politica nuova. Forza Italia fa storia a sé, ovviamente. Mentre il Partito Repubblicano e il Partito Liberale erano residui storici del periodo anteriore al fascismo.
Negare che il partito della rivoluzione italiana debba nascere dal basso, almeno nel senso che esso non possa che nascere dal basso, è da ignoranti e da illogici.
Si può sostenere che non ci siano uomini che abbiano la capacità di promuoverlo. Ma questa è la classica posizione anti-italiana, oggi detta impropriamente autorazzista, posizione cinica, di chi è privo di una filosofia politica e di fiducia nelle capacità del popolo di tirar fuori elite politiche che sappiano organizzare nuove classi dirigenti.
Si può pensare di non voler dare il proprio contributo o si può credere di non avere le capacità di darlo. Ma allora contrastare i tentativi, anche i più umili e pazienti, muovendo da una pretesa inutilità o impossibilità, anziché agevolarli, è da ipocriti e in fondo da miserabili.
Magari potrebbe essere una buona idea definire cosa si intenda per nascere dal basso, perchè a me non pare un’idea così ovvia (e poi rischio di risultare ignorante ed illogico).
Prendiamo il caso del M5S: in che senso si può dire che esso nasca dal basso?
E’ nato per iniziativa di grillo e Casaleggio, su questo credo che potremmo convenire.
bene, ma in che senso questi personaggi provengono dal basso? Da quale basso?
Come facciamo ad escludere che essi rappresentino come pensano lacuni interessi economici USA (non è la mia opinione, comunque)?
A me piuttosto pare che una tale categoria sia di definizione incerta e quindi inadatta a classificare.
A me il criterio sembra certissimo.
I partiti che nascono da una scissione o da più scissioni con furto di classi dirigenti che si fondono, i partiti dunque che sfruttano l’esistenza del vecchio partito (o di vecchi partiti), il nome, la storia, le strutture, anche immobiliari, le posizioni di potere, non sono partiti nuovi, che nascono dal basso. Essi quando nascono hanno già quel nucleo di classe dirigente, che può variare da 2000 a 5000 o a 10.000, che ha già una notorietà, grande o piccola, nei vari collegi elettorali, relazioni con la stampa o con ambienti di potere o con simpatizzanti che simpatizzavano per il vecchio partito; insomma ha un “patrimonio” che non è stato costruito con intelligenza, impegno disciplina pazienza dai fondatori ma proviene da un furto o da una successione ereditaria e successiva divisione.
Grillo e Casaleggio hanno promosso il M5S come Bossi e Leoni la lega nord. Francamente il denaro che possono aver messo nel progetto è poca cosa rispetto a ciò che hanno costruito. Su venti milioni di coppie di persone adute, alle quali attribuisci uno due tre o quattro milioni di euro percostruire un partito, due o tre o quattro coppie riescono. Non di più. Quindi quei pochi soldi non sono serviti a nulla, rispetto al peso decisivo che ha avuto il fattore umano. Il fatto che Grillo e Casaleggio, per ipotesi (ma non ci credo), abbiano deciso: “costituiamo un partito che difenda gli interessi degli stati uniti in Italia” non muterebbe di una virgola il fatto che si tratti di un partito costituito dal basso. E seppure qualche statunitense avesse proposto ad essi (ma non ci credo): “sentite, temiamo disordini; vi va di costituire un partito che faccia una finta opposizione o comunque una opposizione che appaia radicale ma stia dentro il sistema e lo salvi?” ed essi avessero risposto di si e si fossero dati da fare, il M5S resterebbe comunque un partito costituito dal basso (se invece i gringos avessero finanziato una scissione come quella di palazzo Barberini, non si sarebbe trattato di un partito sorto dal basso).
Ora capisco, ma in italiano non si dovrebbe dire vecchio o nuovo? Il discrimine che tu poni è tra partito nuovo o frutto di rimescolamenti di partiti già esistenti, e quindi nuovo o vecchio.
Nascere dal basso dovrebbe escludere che l’iniziativa sia partita dalla classe dirigente in senso lato, mentre il tuo discrimine si riferisce solo alla classe politica che come sappiamo è solo una parte della classe dirigente. In caso contrario, anche FI alla sua nascita sarebbe stato un partito nato dal basso: peccato che era stato costruito da un miliardario che utilizzava la struttura delle sue aziende.
In ogni caso, che un partito nasca dal basso di alcuni potenti che sfruttano le loro risorse, non me lo fa preferire ad uno che sia nato da rimescolamenti di politicanti in vendita.
Le risorse utilizzate da Grillo e Casaleggio sono state irrilevanti. grillo e Casaleggio non erano più potenti di Nanni Moretti e Sabrina Guzzanti. Dunque due persone non potenti hanno costruito un partito sulla base di qualità (intelligenza tenacia lungimiranza opportunismo effettualità). Questo fa del m5s un movimento costituito dal basso.
Il caso di berlusconi è diverso perché sembrerebbe ci abbia messo tanti soldi. Se si fosse limitato ad utilizzare la rete di pubblitalia di 500 persone, senza che i suoi soldi avessero svolto un maggior ruolo,sarebbe stato un partito costruito dal basso (costituito da lui e 500 suoi dipendenti o collaboratori). Mica al mondo qualunque persona che ha una rete di 500 dipendenti sa costruire un partito? Ci riesce uno su un milione. Il partito vero, ossia potenzialmente serio o buono o innovativo, nasce dal basso, non è una ri-sistemazione o ri-collocazione di ceto dirigente. Quello di Berlusconi in concreto non valeva niente e non aveva niente da dire, nel bene e nel male. ma questo è un altro discorso.