L’alienazione culturale e geopolitica di un popolo

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12 risposte

  1. Cesco ha detto:

    Una sintesi impietosa, ma vera.
    Segnalo che nel libro “il golpe inglese” vengono descritti alcuni meccanismi concretamente utilizzati, dai servizi inglesi, per denigrare e sminuire il prestigio e l’orgoglio italiani… con l’ovvio obiettivo di azzoppare koralmentw un concorrente, scomodo in molti scenari…

  2. Cesco ha detto:

    … azzoppare moralmente…

  3. Alberto La Face ha detto:

    Il pensiero unico che sta distruggendo tutto sembra irreversibile caro Luciano. Gli strumenti a disposizione del ristretto numero di individui che sta colonizzando tutto il globo sono implacabili. Ogni tanto risveglio qualche coscienza alienata, ma è sempre poco a cospetto dell’oblio in cui siamo e stiamo precipitando………….Ingabbiati dal Sistema delle orde neoliberiste, riusciremo attraverso due o tre generazioni a spezzare le catene? Un sincero augurio che la volontà di pochi esseri umani votati alla militanza, scalfisca l’alienazione di interi popoli, e che, ancora una volta, distrugga il Giogo che ci hanno messo addosso.

  4. Durga ha detto:

    Concordo. Si e’ volutamente screditata qualsiasi manifestazione di patriottismo, accusandola di “fascismo”. Quanto alla lingua, noi stessi dovremmo sforzarci di non usare sempre termini inglesi, quando esistono benissimo i corrispondenti italiani.

  5. Matteo ha detto:

    Perchè lo era.
    Quell’aborto osceno e ripugnante noto come Repubblica Italiana è nato (e Scalfari è l’unico che ha il coraggio di ammetterlo) con un tradimento.
    Per mezzo secolo gli UNICI che tentavano, con mille ambiguità, di rivendicare una qualche forma di patriottismo sono stati ammazzati in pubblica piazza ed additati alla vergogna del popolino cattocomunista.
    La prova del fatto che la Repubblica di merda fondata sulla sudditanza non sia antifascista ma antitaliana?
    Craxi.
    Appena è sorto un leader interessante, sovranista (come direste voi che non avete il coraggio di essere nazionalisti) e mediterraneo è stato massacrato, in particolare da quella oscena metastasi nota come PCI.
    Inutile fare finta che 70 anni siano passati invano.

  6. stefano.dandrea ha detto:

    Matteo
    a questo punto credo che la merda sia nella tua testa.

  7. Matteo ha detto:

    Probabile.
    Ma almeno non tento di rifarmi una “verginità nazionale” facendo finta che i comunisti siano sempre stati nazionalisti.
    Falso, almeno non in Italia.
    Durga notava che effettivamente per decenni ogni forma di patriottismo era considerata “fascismo”, ed ha ragione, salvo dimenticare CHI ha la responsabilità per questo scempio: principalmente i comunisti e la Chiesa.
    Sono cresciuto in questa storia, so bene quanto ci mise Togliatti a far accettare il tricolore nel simbolo del PCI insieme a falce e martello (e comunque lo fece solo per ordine di Stalin), so bene quale era l’aria che si respirava nelle sezioni, so bene chi brindava ai criminali rossi che sparavano ai “fascisti”.
    E conosco benissimo i libri di storia che si usavano e si usano nella scuola dell’obbligo tutti scritti da comunisti (come quelli di filosofia tutti scritti da cattolici).
    Io, caro Stefano d’Andrea, ho probabilmente tonnellate della summenzionata materia fecale in testa, ma non ho la necessità di fingermi un buon democratico, un buon patriota e (stante le ultime uscite) un buon liberale venendo da una storia antidemocratica, antinazionale ed antiliberale.
    Io sono e rimango fascista, anche se oramai la parola ha perso di significato, perchè non me la sento di festeggiare il tradimento.

  8. stefano.dandrea ha detto:

    Matteo, dal 1943 i fascisti combatterono alleati con i tedeschi che non sarebbero mai riusciti a riunire l’Italia (quindi se avessero resistito avremmo avuto l’Italia del nord e l’Italia del sud); i comunisti combatterono alleati con gli statunitensi in una prospettiva democratica e che doveva portare e èportò a riunificare l’Italia.
    Dopo la guerra, in Italia, nel 1949, il MSI fu favorevole all’adesione alla NATO e il PCI contrario. Nel 1957 il MSI votò i trattati di Roma, il PCI votò contro mentre ilPSI si astenne. Il MSI votò la ratifica del trattato di Maastricht (e a Tremaglia parve “poco”), mentre Rofondazione votò contro, tra l’altro dopo un bell’intervento di Vinci in Senato (il fatto che negli anni seguenti abbia dimenticato tutto anziché sviluppare quella linea non solo è un disonore ma è stata la causa della morte). Le BR furono infiltrate dalla Cia mentre settori dell’estrema destra eversiva collaboravano con la Cia. Fino agli anni settanta non c’era stata l’americanizzazione dei giovani comunisti, se non in una parte minima, fisiologica, verificatasi ovunque nel mondo non esistessero regimi autoritari che difendessero altri punti di vista ideologici. Negli anni ottanta ovunque nel mondo vi fu il cedimento. La vittoria dell’americanismo fu prima una vittoria di idee – vittoria dell’americanismo appunto – e poi una vittoria politica degli Stati Uniti, con la disintegrazione dell’URSS.
    Questi sono i fatti, oggettivi e indiscutibili.
    Non nego il sincero antiamericanismo di frange minoritarie della destra (ma quelli che conosco già negli anni novanta avevano dimenticato tutto ma proprio tutto, quindi sarà rimasto qualche reduce). Ma la destra politica in Italia è stata anticomunista e filostatunitense. Ugo D’Andrea era lo zio di mio padre. La storia della destra italiana nel dopo guerra, anche di quella che finì per entrare nei “liberali” (tutti figli di ex podestà), la conosco piuttosto bene.

  9. Matteo ha detto:

    La mia non era una difesa dell’MSI, su cui tutto il male possibile è già stato detto.
    Per dire che il PCI (e la Chiesa) sia stato antitaliano non ho la necessità di salvare la “mia” parte, sia perchè sono onesto intellettualmente, sia perchè non me ne frega assolutamente nulla di Almirante e sodali.
    La tua ricostruzione degli anni di piombo è semplicistica (dire che per esempio Terza Posizione collaborasse con la CIA è folle), così come la strana visione della RSI come “Padania ante litteram”, ma prendiamo tutto per buono, perchè non è questo il punto.
    Io rispondevo a Durga sul perchè di fatto il 90% degli Italiani (contrariamente ai Francesi o ai Tedeschi, o se è per questo agli Iraniani che conosco meglio) considerino la parola “Patria” qualcosa di strano, vecchio, stantio, potenzialmente pericoloso se non di per se malvagio.
    Il fatto che PCI e DC siano stati i partiti maggioritari per mezzo secolo vorrà dire qualcosa.
    Come vorrà dire qualcosa l’adozione sistematica di libri di testo anti-risorgimento, anti-Grande Guerra ed anti-fascismo.
    Un popolo che sputa sul suo passato, evidentemente, non può provare alcun genere di amor di Patria, mi pare ovvio.
    I Russi tengono Stalin e Nicola II sullo stesso altare.
    E fanno bene.

  10. stefano.dandrea ha detto:

    Sulla DC concordo, sul PCI fino ai primi anni settanta no.
    Libri antirisorgimentali di storia non ne ho conosciuti. In letteratura italiana le lezioni erano tutte de sanctis e si leggeva il principe. Illibro di storia era il De Rosa ma la impostazione cattolica non ne faceva minimamente un libro antirisorgimentale. Lo Spini o il Saitta che consultavo non mi sembravano libri antirisorgimentali.
    Concordo in pieno invece sul fatto che in Italia si sia abituati a tagliare le parti della nostra storia che non ci piacciono. Ho scritto anche un articolo su questo: https://www.appelloalpopolo.it/?p=1504
    Ma tu sei parte del problema, direi strutturalmente avendo scelto di essere antidemocratico. Io infatti, come accenno nell’articolo linkato, riesco ad affermare che nel ventennio furono dimostrate alcune qualità importanti, che vanno riprese. Tu invece sei incapace di dire anche soltanto mezza parola non negativa quando parli del PCI.

  11. Matteo ha detto:

    La mia posizione sulla democrazia liberale non è quella di Evola o di Romualdi o altri che malsopporto, ed in realtà nemmeno di Pareto (interessante comunque ma non trasse le dovute conclusioni).
    è quella di Marx e Lenin.
    Sei liberissimo di dire che è una posizione problematica, che è illegittima, che è irrazionale o che è da sociopatici (come scrisse qualcuno su questo sito).
    Coerenza però vorrebbe che non scrivessi che Matteo (cher conta come il due di picche a briscola) è un problema, bensì che Marx e Lenin sono un problema.
    Si chiama coerenza logica, dato che io non pretendo (essendo un uomo di scienza) nessuna originalità particolare nel mio “pensiero”, ammesso e non concesso che esista come entità a se stante.
    Non pretendo che tu mi risponda (come non mi hai risposto le altre volte, per esempio sulla deprimente uscita liberale), ma prima o poi voi, come partito politico, come ARS o come FSI o quello che vi pare, sarete costretti a fare “pulizia in casa”, passami questo termine sgradevole.
    Ed allora bisognerà scegliere fra Marx e Tocqueville.

    • Dev ha detto:

      Buh, sarà sociopatia, ma è una delle cose più interessanti che abbia scoperto in internet.

      P.S.
      Grazie ancora per il tuo articolo di qualche mese fa sul PN riguardante il Risorgimento: boccata d’aria fresca.

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