Azioni separate, da parte di centri propulsori diversi, che tuttavia si sono conosciuti, reciprocamente letti e hanno talvolta collaborato, hanno prodotto un risultato comune che si rivelerà di grande rilevanza culturale, storica e politica: il movimento sovranista.
Dopo cinque anni di lavoro, si può affermare con sicurezza che ormai esiste in Italia un movimento sovranista, il quale ha un numero di curiosi, di simpatizzanti, di attivisti, di divulgatori, di militanti, di punti di riferimento intellettuali (oltre all’ “intellettuale collettivo” ARS, Bontempelli, Preve, Bagnai, Barnard, Barra Caracciolo, Scardovelli, Giacché, Cesaratto, Guzzi, Pivetti, Fusaro, Rinaldi, e altri ancora), nonché, soprattutto, una omogeneità culturale e una profondità di analisi e proposte, di gran lunga superiori ai curiosi, simpatizzanti, attivisti, ecc., che aveva il movimento di Grillo nel 2007.
Tutti insieme, con il metodo “molecolare”, così ben descritto da Antonio Gramsci, abbiamo dato vita in cinque anni (l’azione delle avanguardie è partita nel 2011) a un movimento sovranista che non solo è nato ma ha dimostrato di essere vitale, di saper crescere, e di essere fondato su una idea (la riconquista della sovranità nazionale) che ha il polso della storia, perché è una delle due idee che si confronteranno e scontreranno fino alla vittoria e alla morte dell’una o dell’altra nei decenni a venire.
Ci libereremo