L'assurdo di importare tutto dalla Cina
di Gianlini fonte cobraf
La risposta è nella tecnologia, finché non hai internet veloce te lo sogni di vendere tutto dall'altra parte della terra…La globalizzazione l'han voluta i cinesi mica noi; cosa avremmo mai potuto fare per evitarla? sono loro che han deciso di aprirsi, finché c'era il comunismo non c'era globalizzazione…
Questa è una visione bizzarra del mondo, esistono governi sovrani con leggi in ogni paese e tutti di norma hanno vincoli e restrizioni verso investimenti o importazioni esteri. La Globalizzazione l'ha voluta, in particolare, l'elite globalista negli Stati Uniti mentre la Cina invece all'epoca non contava proprio niente
Oggi subiamo questo lavaggio del cervello per cui assumiamo che sia normale chiudere le proprie fabbriche e importare dalla Cina, invece è assurdo e irrazionale che dei paesi importino molto di più quello che esportano da un altro paese anno dopo anno, il "libero scambio" dovrebbe essere uno SCAMBIO appunto, in cui tu produci ed esporti lana e l'altro esporta vino, tu produci macchine e l'altro carbone e le due cose si bilanciano. Adam Smith o Ricardo e tutti i pensatori classici non si sono mai sognati che il libero scambio fosse tra dei paesi che producevano di tutto e altri che importavano di tutti rinunciando a produrre e indebitandosi. Per 200 anni circa il commercio tra paesi ha funzionato IN MODO BILANCIATO, si esportava quanto si importava, è una novità emersa dopo il 1971-1973 che alcuni paesi esportino il triplo di quello che importano come fanno i paesi asiatici ai nostri danni, prima NON E' MAI STATO POSSIBILE. Per due motivi che spiego velocemente.
1) Fino al 1973 esisteva in Europa la "Preferenza Comunitaria", una legge della UE in vigore per tutti gli anni '50 e '60 che imponeva di comprare l'80% dei prodotti all'interno della Comunità Europea. Il grande economista Maurice Allais ha scritto libri su libri e articoli su articoli invano per mostrare che è dal 1973 in poi che la disoccupazione in Europa è raddoppiata, fino ad allora era stata sul 5% per 20 anni, ma una volta aperto il mercato europeo ad importazioni a basso costo l'occupazione e i salari europei ovviamente hanno sofferto
Dal 1994 il World Trade Organization spinto dagli USA e UK ha iniziato a spingere per l'abolizione di ogni dazio e vincolo verso le importazioni di Sudamerica Giappone, Turchia, Corea, Taiwan, Singapore, Thailandia, India, Cina, Malesia, Indonesia ecc…
Ma per quanto riguarda la Cina è stato nel dicembre 2001, mentre tutti erano distratti dall'11 settembre e dall'invasione dell'Afganistan e seguivano o marines a Bora Bora alla caccia a Bin Laden, che gli Stati Uniti e il resto dei paesi occidentali hanno firmato abolizione di tutti i dazi e vincoli verso i prodotti cinesi
Nessuno li obbligava, non c'era nessun movimento di opinione che spingeva "dai dai…. vogliamo i prodotti cinesi…!", non era nemmeno nelle piattaforme elettorali dei partiti, non è mai stato discusso praticamente, ma hanno firmato nel dicembre 2001 l'abolizione di ogni restrizione e dazio per le merci cinesi. I quali cinesi hanno anche svalutato il cambio, rimborsato l'IVA agli esportatori e ricambiano facendo ostruzionismo con mezzi amministrativi agli stranieri. Risultato: se fino al 2001 le esportazioni cinesi erano sotto i 100 miliardi l'anno, dal 2001 sono esplose fino a 1400 miliardi di dollari l'anno. Se non abolivano i dazi nel 2001 stavano freschi, ma l'elite mondialista è cosmopolita, non si preoccupa dei meschini interessi dei connazionali
2) In secondo luogo fino al 1971 anche senza dazi e restrizioni il commercio con l'estero di tutti i paesi era automaticamente in equilibrio perché c'era l'oro agganciato al Dollaro e così anche prima della guerra e ancora di più nell'800 perché fino al 1914 c'era la convertibilità piena in oro di tutte le valute
Una volta se importavi troppo ed esportavi troppo poco e avevi un deficit cronico di bilancia dei pagamenti, ad esempio come ora verso la Cina, succedeva che poi dovevi alla fine saldare il deficit in dollari o sterline o lira o franco o altra valuta agganciata all'Oro, cioè convertibili in oro. Cioè ti potevano chiedere di pagare in oro. Per cui non potevi stare in deficit cronico, altrimenti si asciugavano le tue riserve d'oro e poi non avevi di che pagare le importazioni. Il sistema delle valute convertibili in Oro garantiva cioè automaticamente che il commercio con l'estero fosse bilanciato. La Cina non avrebbe mai potuto avere dei surplus enormi verso altri paesi perché questi avrebbero finito l'oro e poi la loro valuta si sarebbe svalutata drasticamente e quella cinese rivalutata invece
Nell'agosto 1971 la Francia chiese agli Stati Uniti che stavano accumulando un deficit estero a causa della guerra del Vietnam e altro di pagare in oro. E gli Stati Uniti risposero sganciando il Dollaro dall'oro per cui da quel momento si poteva pagare ogni importazione in Dollari che erano solo carta e quindi non ci sono stati più vincoli valutari ad accumulare deficit cronici di bilancia dei pagamenti.
E' appena il caso di precisare che la pubblicazione dell'articolo non implica alcuna accusa alla Repubblica popolare cinese, che legittimamente e intelligentemente persegue i propri interessi.
Il problema è la globalizzazione, ossia la costruzione del mercato globale mediante trattati internazionali e leggi di adeguamento.
I colpevoli sono gli USA, che l'hanno voluta – ma il progetto aveva il respiro corto, come stanno dimostrando i fatti – e i servi che hanno seguito gli Usa, come, per quanto a noi interessa, gli esponenti del partito unico delle due coalizioni e i malefici governi tecnici che li hanno preceduti alla guida dell'Italia, i quali, per cecità e servilismo, hanno agito puramente e semplicemente a danno degli interessi dei cittadini e dei lavoratori italiani.
Volevo segnalare un errore che ricorre nel testo: si tratta di Maurizio, non Marcello Molinari, e Guido Olimpio, non Olimpo.
Grazie, l'articolo è stato scritto un pò in fretta. Provvedo a correggere, anche se l'articolo ha avuto, "purtroppo" (o per fortuna) una certa diffusione in rete.
bell'articolo,tuttavia dire che è colpa degli Usa,mi sembra molto limitativo.La globalizzazione è stata voluta da un'elite di banchieri ,imprenditori e finanzieri INTERNAZIONALE,ovviamente supportata da tanti politici corrotti e meschini.No,perchè dire che è colpa degli americani,sembra che sia colpa di mister Smith,che in realtà non sa un cazzo di queste cose,come ben spiega John Perkins,nel suo libro"confessioni di un sicario dell'economia."
Ho girato per ben due giorni tutta la città per acquistare un giubbino che contenesse la targhetta Made in Italy…….Ho cercato (nel mio piccolo) di alimentare un italiano ma non ci sono riuscito. Ormai l'impresa italiana è quasi crollata, qualcuno pieno di coraggio cerca di resistere e prevedo, purtroppo, momenti ancora molto più tristi. Il nuovo governo, sebbene dotato di elementi di spicco, non ha dimostrato di avere intrapreso la via corretta. L'impresa manufatturiera e turistica, il fiore all'occhiello di un tempo, non è garantita ma schiacciata e si stanno proteggendo i grossissimi imprenditori che hanno deciso di chiudere i battenti in Italia, licenziare tutti, e aprire nuove imprese in oriente. Dove pagano le tasse costoro? Provo ad immaginare….. Montecarlo-Cayman-Emirati e via discutendo. Intanto ci impongono di pagare i politici e i loro portaborse!!! CHE VERGOGNA !!!!!!!!