Nichi Vendola? Credo non valga assolutamente nulla
di Stefano D’Andrea
Sembra che Nichi Vendola abbia dichiarato: l’Italia sta “apparendo complice di un tiranno nel momento in cui si denuncia un genocidio. Di fronte a questo non e’ possibile essere esitanti”; “L’attenzione non va spostata sui profughi. In questo momento il tema e’ il vento di liberta’ che sta soffiando e come contribuiamo a cacciare i dittatori dal Mediterraneo” (1)
Dunque Vendola vorrebbe che l’Italia si impegni “a cacciare i dittatori dal Mediterraneo”. Ossia vorrebbe esportare la democrazia. Noi dovremmo impegnarci ad esportare la democrazia. L’idea che l’occidente debba impegnarsi ad esportare la democrazia l’ho sempre considerata espressione di una ideologia pericolosa, imperialista, mercatista, presuntuosa. E voi elettori di SEL? Proprio perché ho un pessimo giudizio di quell’idea ho sempre condannato i neoconservatori statunitensi nella loro strategia (o tattica) di esportare la democrazia. E voi elettori di SEL? Io non condannavo i neocon in sé stessi; condannavo l’idea di esportare la democrazia e perciò, anche per questa ragione, giudicavo negativamente la politica dei neocon. E voi elettori di SEL? Voi la esportereste la democrazia? Voi vi sentite capaci? Vi sentite titolati? Eravate contro Bush e soltanto strumentalmente contro la politica di esportazione della democrazia? Affidereste il compito a Nichi Vendola? Oppure, come spero, avete avvertito una forte sensazione di disprezzo per il vostro leader, quando avete appreso che Vendola intende impegnarsi per esportare la democrazia in medio oriente?
Nichi Vendola non intende soffermarsi sul problema dei profughi – e giustamente, perché non è mai bene anticipare fenomeni soltanto ipotizzati – perché “in questo momento il tema è il vento di libertà”. In Libia soffia vento di libertà? E che ne sa Vendola? Come può saperlo se nessuno sa chi ha organizzato la rivolta armata in Libia? Sembra che alcuni ambasciatori, forse un membro del governo e alcuni militari stiano con i rivoltosi. Secondo Vendola questi pezzi dell’apparato fino ad ora al potere sono il vento di libertà? E, di grazia, perché? Più di un’immagine girata dai rivoltosi mostra alcuni di essi sventolare la bandiera di Re Idris. I nostalgici di un re vergognosamente sottomesso agli inglesi e agli statunitensi e che lasciava a questi ultimi la possibilità di avere basi sul territorio dello Stato libico e di sfruttare il petrolio della Libia con vantaggi per la popolazione libica pressoché nulli sono portatori del vento di libertà? E gli islamisti, sempre repressi da Gheddafi, i quali certamente e del tutto logicamente appoggeranno e staranno appoggiando la rivolta (è già pervenuto un messaggio di compiacimento da Ayman al-Zawahiri) sono vento di libertà nel senso in cui intende la libertà Vendola? E le potenze occidentali, che hanno già disposto sanzioni sulla base di false notizie e per l’ennesima volta intendono intervenire nelle vicende interne ad uno Stato sovrano e indipendente, le quali in base ai principi sanciti dalla carta delle nazioni unite non dovrebbe interessarli? Sono le potenze occidentali a soffiare il vento di libertà?
Ma Vendola ha creduto che in Libia sia in atto un “genocidio” e, per questa ragione, finge che si tratti di assecondare un “vento di libertà” che sa non esistere (altrimenti non capisce nulla) ed è disposto a violare i principi della carta delle nazioni unite e a favorire un intervento – anche se per fortuna ancora non si è espresso a favore di un intervento militare – per esportare la democrazia in Libia. Da dove ha tratto Vendola il convincimento che in Libia sia in atto un genocidio? Ha creduto alla bufala dei bombardamenti aerei che si sarebbero verificati dentro le principali città della Libia e contro manifestanti disarmati? Non ha capito che ci sono stati scontri con rivoltosi armati, senza il ricorso a bombardamenti aerei, bombardamenti che sarebbero stati inutili, stolti e controproducenti per il governo in carica? Non si è domandato perché non esistono immagini riprese con il telefonino delle conseguenze prodotte dagli asseriti bombardamenti (decine o centinaia di cadaveri giacenti nel medesimo luogo; case sventrate; ecc.)? Ha creduto alla bufala delle fosse comuni, senza riflettere che quelle mostrate erano tombe individuali? Pensa che vi siano stati davvero diecimila morti, quando ad ogni persona sensata la cifra è apparsa, non solo eccessiva, ma fuori da ogni logica: che tipo di scontri si sarebbero verificati per avere un numero così rilevante di morti in pochi giorni? Che tipo di armi sarebbero state usate? Nega forse Nichi Vendola che un governo, sia pure di stampo autoritario, sia legittimato a combattere gruppi di rivoltosi armati?
Due le possibilità: o è un ingenuo o è un cinico (non nel senso che è un filosofo cinico). L’Italia negli ultimi quindici anni ha avuto diversi governanti cinici o ingenui, anzi cinici e ingenui al tempo stesso. Non abbiamo bisogno di sperimentarne un altro.
Note
ARTICOLI CORRELATI:
A proposito dell'autobiografia di Nichi Vendola: https://www.appelloalpopolo.it/?p=3762
Nichi Vendola: la poesia e la politica: https://www.appelloalpopolo.it/?p=3047
Nichi Vendola e i paesi civili: https://www.appelloalpopolo.it/?p=2873
Ho il sospetto che Vendola (nome omen) non sia cinico, sennò avrebbe guardato di traverso la Democrazia e l’idea di esportare una qualsiasi cosa gli avrebbe causato dei fermenti.
Essere cittadini del mondo ha un significato preciso: reclamare il proprio diritto a esercitare la propria cittadinanza ovunque, e riconoscere agli altri cittadini del mondo il diritto a esercitarla in maniera anche opposta a quella che ci piace.
Preferisco di gran lunga un dittatore illuminato ad una congrega di democrati pedanti e ossessionati dal potere
stavolta mi trovate completamente d'accordo.
per un semplice e banale fatto.
io credo, e ne sono convinto, ch ela libertà va voluta, e conquistata.
alla libertà regalata non credo , in modo categorico e assoluto.
pertanto , se lotta per la libertà è, lo si vedrà, come si vedrà se è stata la lotta di una fazione di potere, contro un'altra.
Magistrale. Vendola è la nemesi finale del moviemento comunista italiano. Pensavamo di aver toccato il fondo con Bertinotti, ma a quanto pare ci tocca ancora questa penosissma stazione finale (si spera!). Ve lo ricordate quando, come critica alla politica estera del Berluska, agitava il terribile argomento che il premier "è amico del cuoco di Stalin (Putin)"? Opuure quando, sollecitato da Pierluigi Battista sulla prospettiva che ci fossero insurrezioni anche a Damasco e Teheran, rispose "prego per questo"?
Su un punto dell'articolo non sono d'accordo, e cioè che la polemica contro gli USA si deve concentrare sulla loro pretesa di "esportare la democrazia". Su questo sarò chiaro: se mai gli USA avessero, anche una SOLA volta, aiutato un qualsiasi popolo a conquistare la democrazia o a migliorare le proprie condizioni, io sarei fieramente filo-yankee. Contestare gli americani per la loro pretesa (in inglese, to pretend, fare finta) di diffondere la democrazia significa ammettere uno dei capisaldi fondamentali della loro propaganda sterminatrice.
Non darei gran peso alle dichiarazioni del poeta Nicola Vendola, attuale campione di quello che io definisco [con un 'espressione dal sapore vagamente aporetico] il "comunismo individualistico" di matrice liberal-libertaria.
Non gli darei gran peso, come non ho dato peso ai suoi discorsi ed alle sue dichiarazioni, lo scorso anno, quando è stato fondato il SEL.
Ricordate? Cosa "terrà tutto insieme", secondo il Vendola fondatore del nuovo raffruppamento politco postbertinottiano? Niente di meno che …la Bellezza! La bellezza di incontrarsi fra viventi umani e non umani, o la bellezza di scoprirsi gay! Sono frasi sue. Ora, mi chiedo se una vera forza antagonista ed anticapitalistica, che emerge dalla protesta sociale e dalle contingenze della lotta di classe [mai morta, nella realtà, ma monopolizzata dalle nuove élite], può essere tenuta insieme dalla … Bellezza. Evidentemente no, ed è altrettanto evidente la vera natura del SEL, nonché quella del suo leader-poeta-fondatore, del tutto interni al rapporto sociale capitalistico.
Per quanto riguarda l'esportazione della democrazia – intendendo per democrazia non qualsiasi forma definita tale, ma la liberaldemocrazia occidentale – il progetto, se mai è esistito al di là della giustificazione pelosa per scatenare guerre e occupare paesi, è miseramente fallito con la "guerra infinita" di Bush, impantanatisi in Afghanistan e in Iraq. Il cosiddetto softpower obamiano – che nasconde scopi simili a quelli della "guerra infinita al terorismo"/ esportazione della democrazia – segue vie più tortuose ed indirette, magari approfittanto delle situazioni create dalla Rivolta Araba… Sono certo che questo uno come Vendola lo ha capito motlo bene. Ma forse Vendola approva …
Saluti anticapitalisti
Eugenio Orso
In realtà non sa una mazza delle realtà mediorientali, penso che abbiano un'idea più precisa di lui anche i partecipanti alle gite turistiche in Egitto o in Siria organizzate dai CRAL aziendali. E' triste ma sono davvero convinto che sia così. L'obiettivo di Vendola è quello di diventare leader del centrosinistra, di entrare a pieno titolo nel "salotto buono" della "politica". Per fare questo è necessario anche e soprattutto accreditarsi presso gli USA: da qui il viaggio negli States, gli incontri periodici con l'ambasciatore etc. Queste posizioni politiche criticate nell'articolo sono pienamente in sintonia con questa prospettiva. Ci sono anche sue dichiarazioni dello stesso tenore contro Cuba, oltre a quelle già citate da C. Martini contro Siria e Iran. Per Vendola è vitale tagliare i ponti non solo con le impostazioni di tipo comunista, ma anche con quelle pacifiste-radicali (un filone politico di nobile tradizione anche negli USA: c'è stato chi ha disertato la guerra del Vietnam, ad es., e ha pagato con la galera), riducendo il tutto a una melassa buonista. Qualche tempo fa lo definivo veltronismo di sinistra, ora è più calzante definirlo veltronismo tout court ridipinto a nuovo e basta.