Intelligenti rappresentati come stupidi, stupiditi e spacciatori di stupidità
di Stefano D’Andrea
I nemici degli Stati Uniti sono rappresentati dai media sempre come stupidi. Anzi di essi si narra sempre che siano anche pazzi e cattivi. Ma vorrei limitare le mie riflessioni alla pretesa stupidità.
Nel 2001 c’era stato raccontato che, dopo il primo mese di guerra, i Talebani erano in rotta: erano stati degli stupidi ad asserragliarsi nelle città e a subire i bombardamenti statunitensi che li avevano decimati. E, già prima, erano stati degli stupidi a non consegnare Osama Bin Laden e a sfidare gli Stati Uniti in una guerra che avrebbero certamente perduto. A nulla era valso che il mullah Omar avesse avvertito che la guerra sarebbe durata molto a lungo e che l’aver perduto tutte le province per i patrioti afghani non era un problema:era già accaduto nella guerra contro l’Unione sovietica e le province erano state riconquistate. A nulla era valso che gli islamisti internazionalisti avessero avvertito che “la guerra è appena cominciata”. i Talebani e i loro alleati, quindi, sapevano fin da allora ciò che quasi nessuno tra gli stolti telespettatori occidentali era in grado di capire: stava per iniziare una lunga guerriglia che avrebbe condotto gli islamisti a riconquistare molte posizioni (come poi è avvenuto). Tanto per recare un esempio, il Corriere della sera del 29 novembre 2001 ci aveva informati che uno dei ministri del governo presieduto dal Mullah Omar aveva dichiarato di averne abbastanza “dei modi stupidi e pericolosi del Mullah Omar” e nel titolo dell’articolo aveva rincarato la dose: Defezioni tra i ministri del mullah: “E’ stupido e pericoloso”
Nel 2003, c’era stato raccontato che la guerra in Iraq era conclusa dopo due mesi dall’entrata degli statunitensi in territorio iracheno: gli iracheni erano stati stupidi; avevano offerto una resistenza accanita ma erano in parte morti, in parte fuggiti e in parte avevano disertato; anziché prepararsi per la guerriglia avevano affrontato gli stati Uniti in campo aperto. Soprattutto erano stati degli stupidi a non accettare tutte le condizioni volute dagli Stati Uniti e ad affrontare una guerra che avrebbero certamente perso. Invece i baathisti si erano organizzati per combattere una guerra di resistenza decennale, che ha costretto allo stallo la più grande potenza miliare della terra.
Nel 2011 è andata in onda un’altra puntata dello sceneggiato. Gheddafi (che ovviamente, secondo quelli che ormai possiamo chiamare “media di regime al servizio consapevole o inconsapevole degli Stati Uniti”, è anche pazzo ed è anche cattivo) si sarebbe comportato da stupido. Nei primi giorni della rivolta-colpo di stato avrebbe perso la testa e avrebbe fatto bombardare, uccidendone a migliaia, all’interno delle città, quelli che la propaganda non aveva il coraggio di definire rivoltosi e golpisti e che invece erano considerati ancora come manifestanti.
Proviamo a ragionare. I bombardamenti aerei erano improbabili, perché inutili, eccessivi e sicuramente controproducenti se effettuati contro folle di manifestanti disarmati; ma erano eccessivi e controproducenti anche se si fossero bombardati gruppi di guerriglieri armati ubicati all’interno delle città libiche. Gli USA possono permettersi “danni collaterali” in Iraq e in Afghanistan (credete che potrebbero utilizzare la medesima tecnica se si trovassero a combattere sul proprio territorio?). Un governo che vuole mantenere la fiducia della maggior parte delle elites e il consenso (o non dissenso) di gran parte della popolazione non può permettersi di comportarsi in un modo così assurdo. Perché compiere fin dal primo giorno un atto folle, una forma di suicidio o di gesto della follia da finale partita?
Questa ragione da sola doveva bastare a fornire l’intimo convincimento che quei bombardamenti non vi erano stati. E’ ora di prendere atto che i popoli non occidentali non sono stupidi o meno intelligenti di noi.
Per sapere che i bombardamenti dell’esercito libico non c’erano stati e che la notizia era falsa e tendenziosa sarebbe bastato, quindi, muovere dalla cieca convinzione che “non è possibile – e d’altra parte non ho particolari ragioni per credere – che i vertici delle strutture militari e politiche della Libia siano composti dagli uomini più deficienti del mondo”. Chi mancasse dell’intelligenza necessaria a svolgere il segnalato ragionamento poteva almeno chiedersi come mai non venissero diffuse immagini, riprese con telefonini e poi trasmesse tramite internet, relative agli effetti dei pretesi bombardamenti: buche nel suolo, palazzi sventrati, decine o centinaia di cadaveri caduti al suolo in un medesimo luogo. Ma qui parliamo già di persone stupide o stupidite, che hanno bisogno di una “prova pratica, visibile e tangibile” e alle quali non è sufficiente il ragionamento teorico segnalato.
E’ evidente che Talebani, Baahtisti e dirigenti della Jamāhīriyya non erano e non sono per niente stupidi; che gli italiani e tutti i cittadini occidentali, originariamente molto intelligenti, sono ormai in gran parte stupiditi o almeno mortalmente storditi dalla propaganda mediatica; e che i giornalisti svolgono da tempo, consapevolmente o meno, il ruolo di spacciatori di stupidità.
Per risolvere il grave problema credo che non sia necessario eliminare la libera manifestazione del pensiero. Sarebbe sufficiente far crollare enormemente il numero delle notizie veloci, non motivate, non argomentate e non provate, vietando nel modo più assoluto la pubblicità sui mezzi di informazione e di intrattenimento. Non c’è altro mezzo. Come ci liberiamo, altrimenti, degli spacciatori di stupidità? Certo, al livello individuale, possiamo evitare la TV e ormai anche i quotidiani (personalmente lo faccio da tempo). Ma vivremo pur sempre in un mondo di stupiditi e storditi. Che senso ha impegnarsi per evitare la diffusione dell’eroina, che è utilizzata da un numero minimo di persone, se non si vogliono combattere i grandi quotidiani e le televisioni nazionali? L’obiettivo, visto che la posta in gioco è la stupidità generalizzata per l’eternità (dunque miliardi di persone) varrebbe, forse, qualche centinaia di migliaia di vittime in una guerra civile e già da solo sarebbe una buona ragione per una rivoluzione. Ma quanti sono i sani di mente, non ancora stupiditi, che sono in grado di capire che senza previamente togliere al grande capitale il potere di formare l’opinione pubblica, tutto il resto è vano?
In uno dei primi articoli pubblicati su questo blog avevo avanzato la proposta di limitare gravemente la pubblicità per sottrarre al grande capitale il potere di formare l’opinione pubblica – oggi, invece, penso che il divieto debba essere assoluto: E’ necessario sottrarre al grande capitale il potere di formare l’opinione pubblica (https://www.appelloalpopolo.it/?p=163). In un anno e otto mesi di frequentazione dei siti di controinformazione (e controriflessione) non ho rinvenuto né adesioni, né proposte identiche o simili. Davvero credete che la moneta, il lavoro, lo stato sociale, la laicità, la tradizione, la sovranità, ecc. ecc., siano temi più importanti rispetto a quello segnalato in questo articolo? Siete anche voi stati stupiditi? Possibile che non vi rendiate conto che il nostro è un mondo composto in larghissima parte di drogati (per lo più) inconsapevoli, ai quali ora viene somministrato oppio e ora anfetamina, a seconda delle esigenze di chi è capace (loro si che sono intelligenti e rendo onore al merito) di condizionare il sistema mediatico?
Quoto assolutamente. In effetti è stato il punto del Manifesto che mi aveva maggiormente colpito.
Il vero problema è che la lobby dei media è potentissima, e tentare di limitare questo immenso potere è opera titanica. Come si potrebbe sottrarre Mediaset a Berlusconi, giusto per stare in ambito nazionale? Di Stefano non è manco riuscito a far rispettare l'ordinanza della Corte Costituzionale di consegnare le frequenze di Rete4 a Europa7.
Sì, l'informazione è drogata e sto convincendomi che anche i siti di controinformazione in realtà stiano (magari inconsciamente) concorrendo a questo fine. Troppa dietrologia, troppe parole d'ordine e troppo complottismo spiccio: così facendo si perdono di vista anche certi valori, calpestati dalla marea di superteorie e megaipotesi.
Insomma: come iniziare l'opera di disintossicazione?
Credo che Gheddafi sia pazzo: basta osservarne l'espressione e lo sguardo, basta ascoltare il tono della sua voce. Pazzo ma non stupido, né stupidi sono coloro che lo consigliano, figli o ministri che siano. Concordo con quanto sostiene Stefano. Aggiungo che purtroppo l'istupidimento generale non è indotto solo dalle trasmissioni e dagli articoli di contenuto direttamente politico. Le trasmissioni di varietà e di intrattenimento sono ancora più deleterie perché fanno passare una certa concezione del mondo senza che lo spettatore sia avvertito che si tratta di una manipolazione ideologica. Stando così le cose, il compito che attende i non intruppati è gigantesco. Se Uniti e Diversi riuscisse a diventare una forza presente capillarmente sul territorio, un obiettivo primario sarebbe l'organizzazione di corsi "per un'igiene mentale", rivolti a spiegare i meccanismi di lavaggio del cervello che si annidano nella comunicazione mediatica.
D'accordo con l'articoloe i commenti. Personalmente sto un po' perdendo le speranze di curara il mio prossimo. Ciò non è positivo, perché mi rende altezzoso, e quindi incapace di comunicare alcunché. Ma poco possiamo senza aver acquisito il controllo di almeno UN canale di informazione, sennò è come fare la guerra armati di fionde. Io voglio i cannoni.