Disfatta dei ribelli, degli islamisti, dei mercenari e della Nato a Sirte
Ecco cosa è successo: i ribelli lanciano un'offensiva contro Sirte da due direzioni: da ovest, proveniente dalla zona di Misurata, guidata dagli islamisti di al-Qaida; è condotta da 6.000 tra ribelli, golpisti, mercenari e commando della NATO, del Qatar e dell'EAU, montati su 900 autoveicoli e 100 mezzi corazzati, e da est con gruppi più piccoli, per un totale di circa 3000 golpisti e mercenari.
Sirte è difesa dalla Brigata Mutassim, che impiega tattiche di difesa attiva, basate sul contrattacco immediato sui punti difesi, attacchi sui fianchi e al tergo delle colonne avanzanti. La colonna ad est viene distrutta e dispersa. Parzialmente distrutta la colonna misuratina, dove a Wadi Jarif, 36 km dalla città, perde almeno 40 veicoli e viene, quindi, respinta a oltre 50 km da Sirte.
A Bin Jawad 300 ribelli e mercenari restano uccisi, e distrutti 22 veicoli e 4 tank del CNT. Altri 50 mezzi corazzati e 120 veicoli dei mercenari vengono catturati. L'attacco è stato spezzato, e si esaurisce come operazione organizzata.
La disfatta suggerisce l'inesistenza di un comando unificato militare tra i golpisti e l'incapacità di svolgere le operazioni più comuni. Una imbarcazione della NATO viene colpita al largo di Sirte.
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