Soglie di sbarramento e numero dei parlamentari
di STEFANO ROSATI (FSI Rieti)
Le conseguenze della riduzione del numero dei parlamentari, per quanto evidenti e intuibili, non vengono colte dalla maggior parte dei cittadini.
Fraccaro (M5S), relatore del progetto di legge di revisione costituzionale, sostiene si tratti di riforma “epocale” (slogan: “meno poltrone più democrazia”).
La Costituzione del 1948 determinava il numero dei senatori e dei deputati in proporzione al numero degli abitanti: 1 deputato ogni 80.000 abitanti; 1 senatore ogni 200.000 abitanti.
Con la riforma del 1963, necessaria per superare il problema dei senatori di diritto (III disp. transitoria della Costituzione) e per coordinare la durata delle due camere (prima i senatori duravano in carica 6 anni), la Costituzione fissa il numero dei parlamentari in 630 deputati e 315 senatori (oltre i senatori a vita). In rapporto alla popolazione, oggi, abbiamo 1 deputato ogni 96.006 abitanti circa e 1 senatore elettivo ogni 192.013 abitanti circa (senza considerare i senatori a vita e i senatori di diritto a vita).
Abbiamo già diminuito rispetto al ‘48 la rappresentanza politica, nonostante ciò si continua a voler ridurre. Si è provato almeno altre 7 volte.
Ora si vuole ridurre di circa il 36% il numero dei parlamentari ma non si vuole cogliere il senso di questa modifica, gravissima.
Ridurre il numero dei parlamentari mantenendo l’attuale legge elettorale (che è stata confermata e non verrà cambiata perché manca la volontà politica di farlo) vuol dire, in alcuni casi, avere soglie di sbarramento del 20%.
Qui siamo oltre il fascismo.
La legge elettorale attuale (il Rosatellum) prevede sostanzialmente che circa 2/3 dei seggi si attribuiscano col proporzionale in collegi plurinominali e 1/3 con il maggioritario in collegi uninominale.
La distorsione della rappresentanza è particolarmente odiosa al Senato.
Riporto le simulazioni fatte da uno dei maggiori esperti di sistemi elettorali, l’on. Fornaro (LeU/MdP).
(Numero degli eletti – soglia di sbarramento effettiva)
Piemonte: 9 – (soglia sbarramento effettiva) 11,1%
Lombardia 19 – 5,3%
Trentino 1 – 1
Veneto 9 – 11,1%
Friuli 4 – 25%
Liguria 3 – 33,3%
Emilia 9 – 11,1%
Toscana 7 – 14,3%
Umbria 4 – 25%
Marche 3 – 33,3%
Lazio: 11 – 9,9%
Abruzzo: 3 – 33,3%
Molise: zero – zero
Campania: 11 – 9,9%
Puglia: 8 – 12,5%
Basilicata: 4 – 25%
Calabria: 4 – 25%
Sicilia: 10 – 10%
Sardegna: 3 – 33,3%
Non credo servano altre parole.
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