“Forte coi deboli e debole coi forti”
STERILIZZARE LE CITAZIONI DI SALVINI
Apprendo guardando il tg che il Cazzaro Verde, citando nientepopodimenochè Cicerone, avrebbe detto: ”La libertà consiste nel non avere nessun padrone e io non voglio l’ Italia schiava di nessuno”.
Poi alla notizia successiva, vengo reso edotto sul rischio che “manchi il tempo (?) per sterilizzare le clausole di salvaguardia che comporterebbero un aumento dell’ Iva, che passerebbe al 25%, un ulteriore aggravio sui consumi degli italiani che, viene calcolato, peserebbe in media per circa 500€ all’anno a famiglia”.
Ora io mi chiedo: ma gli italiani lo sanno che cosa “salvaguarderebbero” queste cosiddette clausole, cosa diavolo sono, chi le ha messe e soprattutto perché?
Le cosiddette clausole di salvaguardia sono norme che inizialmente prevedevano la VARIAZIONE AUTOMATICA DI specifiche TASSE E IMPOSTE con efficacia differita nel tempo, e il loro obiettivo è tuttora quello di garantire maggiori entrate per lo Stato necessarie per “salvaguardare”, appunto, il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica necessari per RISPETTARE I PARAMETRI IMPOSTI DALL’Unione Europea, cioè dal nostro PADRONE.
Rispettare i parametri UE in materia di deficit, capite?
In Italia si inizia a parlare di clausole di salvaguardia durante l’estate del 2011, in cui si preparava la manovra finanziaria dell’allora Governo Berlusconi. E chi faceva parte del Governo Berlusconi IV, che si impegnò a reperire entro il 30 settembre 2012 ben 20 miliardi di euro, pena l’obbligo di tagli alla spesa pubblica, aumento delle aliquote Iva e delle accise e un taglio lineare alle agevolazioni fiscali? Risposta: la Lega (Bossi Calderoli e Maroni erano pure ministri, così come “il divo Giulio” Tremonti, ministro dell’ Economia e delle Finanze forse più vicino alle camicie verdi che non agli azzurri del suo stesso partito, come si ricorderà; e Salvini? Non era ancora Capitano, ma c’era eccome, fu uno di quei 50 deputati leghisti che nel 2008 votarono compatti per rinnovare la concessione della Società Autostrade alla famiglia Benetton, per dire).
Di li a poco il Governo Berlusconi verrà sostituito da quello di Mario Monti che, con il decreto legge n. 201 del 2011 (cosiddetto decreto “Salva Italia”) trasformò le famigerate clausole di salvaguardia in aumenti delle aliquote IVA, come sono attualmente. Ed è da allora che tutti i governi della Colonia Italia – tutti, nessuno escluso, dunque compreso quello “del Cambiamento” – continuano ad applicare in ossequio ai loro padroni una norma che potrebbero cancellare con un semplice tratto di penna.
Ma quelli il nostro quaquaraquà se li riserva per vietare lo sbarco a quattro disperati, mentre appena dalle parti di Bruxelles gli fanno “Buh!”, si adegua senza colpo ferire. “Forte coi deboli e debole coi forti”, avrebbe detto Nenni, altro che “uomo libero”; né libero né liberto. Uno dei tanti lacchè del potente di turno, così come tutti i vomitevoli uomini politici della vergognosa Seconda Repubblica.
LUCA RUSSI (FSI Arezzo)
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UE E LOTTA DI CLASSE
Salvini alla canna del gas risfodera l’anti-europeismo. Allora, per chi l’ha seguito solo per questo ribadisco che su questo tema mentono tutti. Tutti sono consapevoli che l’UE così com’è non va bene e deve cambiare. Con questa enorme cazzata tengono voi alla canna del gas, perché ciò non può avvenire o meglio, potrebbero al limite aprire un po’ l’ossigeno per breve tempo solo per tenerci in vita. In secondo luogo, non dovete associare il ripudio della UE a questioni identitarie, come dice Conte, ma a questioni di lotta di classe. Quando ci riconosceremo, gran parte di noi italiani (bianchi, neri, verdi, gialli…) in una unica grande macroclasse di lavoratori (e come noi i francesi, gli spagnoli, i greci), capirete che non è compatibile privilegiare il benessere di tutti noi in una siffatta costruzione e verrà da se la volontà di cooperare con gli altri; oggi cooperare è impossibile, a meno che non intendiamo per cooperare la rinuncia a tutto ciò che abbiamo conquistato fino ad oggi grazie alla nostra Costituzione e non, come dice Conte, grazie al carrozzone della restaurazione liberale ottocentesca che, semmai, ha ripristinato ed accentuato le disuguaglianze.
SALVATORE SCRASCIA (FSI Lecce)
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