Resoconto sull'Assemblea di Chianciano – l'Ordine del giorno conclusivo

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Nessuna risposta

  1. Alba Canelli ha detto:

    Ciao Stefano,
    sono contenta di questo successo e dell'ottimo "inizio"!
    P.S. Qui non c'è nessuno che detto "idealisti da strapazzo" come nel mio blog?
    ;)

  2. stefano.dandrea ha detto:

    Cara Alba,

    ho letto il commento che citi e la tua risposta della quale ti ringrazio.

    L'uso della formula "idealisti da strapazzo" è oltremodo significativo. Non sembra, infatti, che l'autore del commento salvi uno o altro idealista. Un idealista è sempre da strapazzo. E' un punto di vista. Io invece credo che un uomo che non sia idealista non è un uomo: è una larva.

    C'è poi nel commento l'evidente assorbimento della psicologia del consumatore. Il consumatore è libero di scegliere tra le merci che trova sullo scaffale. Che egli possa produrre un bene non gli viene in mente. Allo stesso modo il consumatore di politica crede che esista un obbligo o comunque una necessità di stare con l'uno o con l'altro partito offerto dal mercato (ormai visibilmente dei capitali). Non gli viene in mente che egli può concorrere con altri a costituire un altro partito. Nemmeno si pone il problema morale: io che non mi sono impegnato con altri a costituire un partito alternativo al partito unico delle due (ora tre) coalizioni sono legittimato a criticare i partiti (le fazioni del medesimo partito) esistenti? O sono condannato a tacere?

    Moralismo, individualismo, utilitarismo, realismo dello schiavo. Questa è la psicologia che emrge dal commento. Speriamo che il Tizio anonimo non abbia figli, perché altrimenti gli andrebbero tolti. Come può un essere del genere educare un bambino e farne un uomo?

  3. Tonguessy ha detto:

    Concordo sulla schiettezza e onestà dell'assemblea cui ho partecipato con notevole interesse. 

    Imponente il grado di disillusione verso le forze politiche attuali che compongono il Partito Unico (al governo o all'opposizione, poco importa).

    Spero che i semi che sono stati piantati diano presto dei frutti. Ce lo meritiamo.

  4. Eugenio Orso ha detto:

    Io sono esterno e non ho assistito alla conferenza, ma concordo sull'uscita dall'euro e dall'Europa posticcia dei burocrati nelle mani della classe globale neodominante.
    C'è qualche governante europeo, immancabilmente liberaldemocratico, che può avere il coraggio di spingere il suo paese a fare un simile passo, denunciando tutti i trattati europei a partire da quello di Roma del 1957, dal quale questo processo ha avuto origine?
    Sappiamo bene che siffatto personaggio non esiste, e non può esistere in un sistema liberaldemocratico, né a destra né a sinistra nella finzione scenica della politica ufficiale.
    E allora per "uscire dall'euro" e dall'Europa posticcia al servizio dei meccanismi riproduttivi del Nuovo Capitalismo (non solo finanza e moneta, ma molto d'altro) è necessario prima fare i conti con la liberaldemocrazia imperante.
    Ha scritto Costanzo Preve, nel suo saggio dedicato al Nemico Principale e pubblicato anche in Francia (Rebellion), che sul piano politico questo nemico è rappresentato proprio dalla liberaldemocrazia – democrazia di matrice liberale fondata sull’istituto della rappresentanza, volendo definirla un po’ meglio, un sistema fino ad ora prediletto dal capitalismo contemporaneo.
    Il rovesciamento dei regimi liberaldemocratici nei paesi dell'Europa dell'Unione sembra essere la precondizione per poter compiere, poi, il passo decisivo dell'uscita dall'euro e della denuncia dei trattati-capestro, che hanno l’effetto maligno di vincolare i paesi mettendogli il giogo e lasciandoli alla completa mercé della classe globale (come ben testimonia il caso italiano, che ci riguarda e che si sta sviluppando in questi giorni e in queste ore).
    L’uscita di un certo numero di paesi, non più liberaldemocratici e soggiogati, dalla moneta unica e dalle strutture europee in mani globalista, avrebbe effettivamente l’effetto di compromettere in modo significativo i meccanismi riproduttivi del capitalismo contemporaneo, riguardando un'area del mondo ancora importante per la riproduzione del sistema nel suo complesso e per la continuazione dei processi di globalizzazione economica.
    Il problema è: sarà possibile rovesciare i regimi liberaldemocratica in paesi come l’Italia, la Spagna, la Grecia, il Portogallo (quelli oggi più in crisi e più “esposti” ai ricatti e agli espropri neocapitalistici), senza provocare un intervento repressivo e militare affidato alle strutture della Nato (che è un altro strumento di dominazione della classe globale)?
    Temo purtroppo di no …
     
    Cari saluti
     
    Eugenio Orso

  5. Mosiesi ha detto:

    Ho partecipato all'assemblea con la mia compagna nella giornata di sabato. L'aria frizzante del mattino toscano ha fatto il paio con il clima d'attesa per questo incontro che ci siamo portati da Roma. Avevamo la necessità di dare un senso d'insieme ai fiumi di parole letti nei mesi precedenti, o forse anni, riguardo concetti economici e di conseguenza politici, crisi finanziarie, speculazioni, guerre d'espansione, controllo dell'informazione, progetti politici alternativi. Ma soprattutto sapevamo di aver bisogno delle spiegazioni e informazioni di persone più esperte e preparate di noi. Non mi vergogno di ammettere che anche i più elementari concetti di natura economica non ci erano per nulla chiari (già il districarsi tra le bollette ci procura un certo fastidio, figurarsi il confrontarsi con concetti quali inflazione, domanda aggregata, surplus eccetera). I nodi vengono al pettine quando, nelle infinite discussioni con amici, parenti e conoscenti, ti proponi di far capire agli altri quello che CREDI di aver faticosamente compreso nel corso delle tue letture, e ti ritrovi con quel sottile e devastante senso di incompletezza perchè capisci di non aver capito. Quindi abbiamo ammesso di aver bisogno di studiare, di chiarire molti concetti, e non per sterile cognizione fine a se stessa, ma perchè abbiamo la volontà di confrontarci con le persone che conosciamo, renderli partecipi e provare se possibile a cambiare la loro visione tristemente appiattita riguardo la costruzione dell'euro e di conseguenza la gestione politica del nostro paese. Mi piace pensare di essere la "scheggia impazzita" o meglio, per dirla con gli immensi Area, la Cometa Rossa del mio piccolo e grande nucleo di persone. Sono convinto che il raggiungimento di determinati obiettivi politici passi per la trasmissione di persona in persona delle informazioni necessarie, ma il voler mettere mattone su mattone non ammette incertezze nei passaggi. Quel poco o tanto che si vuole condividere deve essere necessariamente COMPRESO. 
    Per cui grande è stata la nostra attenzione durante lo svolgersi degli interventi, ed è inutile dire che sono stati a dir poco preziosi per i nostri scopi. Indispensabili gli interventi del Prof. Cesaratto e del Prof. Bagnai, e veramente potente quello di Stefano D'Andrea. L'obiettivo mio personale è quello di continuare ad approfondire i temi affrontati anche grazie ai video postati in queste ore sul sito ecodellarete.net , vero e proprio materiale didattico a disposizione. Concludo ringraziando gli organizzatori dell'assemblea e i collaboratori intervenuti nei mesi precedenti a supporto del progetto. 

  6. Luca Paolo ha detto:

    Non ho potuto essere presente a Chianciano, e vorrei sapere se pensate di rendere disponibili i documenti/testi dei singoli interventi. Grazie.
     
    LP

  7. Maurizio Neri ha detto:

    Ho partecipato al Convegno rimanendo soltanto il Sabato, sono rimasto molto soddisfatto, naturalmente le mie scarse conoscenze economiche non mi hanno fatto comprendere appieno le argomentazioni degli economisti, studierò.

    L'Articolo di Preve citato dall'Amico Orso è reperibile qui: http://www.comunismoecomunita.org/?p=1571

    Maurizio

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