Lettera dal futuro
Di Luca Mancini (FSI Roma)
Anno 20xx
Il capitalismo liberista ha trionfato su tutto e ha finalmente prodotto la sua società ideale.
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Libertà: è la grande parola di cui abusa il potere. Siamo tutti liberi di…, ma nessuno è libero da… Siamo liberi di lavorare quante ore vogliamo, per guadagnare più soldi! Siamo liberi di andare dove vogliamo senza restrizioni! Siamo liberi di dire ciò che vogliamo sul potere, tanto esso è invincibile. Ci hanno riempito di varie libertà, dicendoci che gli individui dovevano essere liberi, emancipati, ma tutta questa libertà si è trasformata in solitudine. Ci dicevano che un giorno saremmo stati liberi dal governo e quindi dal potere: il governo non c’è più, ma il potere è rimasto, sotto altre forme che non conosciamo e non possiamo controllare.
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Nazioni: sono tutte sparite, i popoli non hanno più confini e sono liberi di muoversi da una parte all’altra del globo con estrema rapidità. Anzi, il potere incoraggia gli spostamenti e porta le persone più povere nelle aree più ricche, dove finalmente possono farsi una vita, essendo liberi di lavorare quante ore vogliono. Il potere ci diceva che le nazioni facevano male al mondo: ora non ci sono più distinzioni etniche, ma rimangono le distinzioni sociali. I poveri sono sempre di più e sempre più poveri, mentre dicono che i ricchi sono sempre più ricchi, non so dirvelo con certezza, noi non li vediamo. Essi vivono nei piani alti dei loro grattacieli, come le antiche divinità di un tempo risiedevano sui monti.
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Politica: l’uomo non è più “un animale politico”, la maggior parte di noi vive in solitudine. Non ci sono più grandi aggregati permanenti, come i partiti. Le persone si aggregano per un concerto o una partita, ma alla fine di esso tutti vanno a casa. Il potere ha gradualmente eliminato i partiti e poi la funzione della politica, dicendoci dapprima che erano tutti ladri e corrotti, successivamente che erano inutili. Così i parlamenti sono stati gradualmente ridotti, finchè non sono stati chiusi. La gente festeggiò per le piazze, ma ora è sempre povera e non sa con chi riprendersela.
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Stampa e informazione: il potere si è sempre manifestato attraverso essa e continua a farlo. Dopo la chiusura dei parlamenti, le agenzie di informazione davano tutte più o meno le stesse notizie: era un’inutile spreco mantenerle tutte in vita, così vennero gradualmente accorpate. Molti giornalisti furono liberi di trovarsi un altro lavoro, il potere non aveva più bisogno di loro.
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Lavoro: il potere dice che siamo liberi di scegliere il lavoro che vogliamo, ma non so bene come si fa. Nella mia vita ho fatti i lavori più disparati e nei luoghi più assurdi, trasportato per lunghi periodi in altri posti dove dicevano che c’erano opportunità. Ho fatto lunghi viaggi per mare o su bus rimediati. Ho lavorato tante ore, ma non sono riuscito mai a mettermi da parte dei soldi. Il potere dice che è meglio così, che dobbiamo spendere ciò che guadagniamo e che il risparmio è dannoso per l’economia globale. Tra l’altro nessuno di noi riesce a lavorare continuativamente nello stesso settore e per lunghi periodi. Però nessuno viene licenziato, i contratti sono talmente brevi che non ce n’è bisogno. “Sei libero di riposarti”, è il messaggio che ti viene inviato quando scade il tuo contratto. Anche riguardo questo, il potere dice che è meglio così, perchè altrimenti avremmo una vita monotona.
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Istruzione: l’analfabetismo è stato completamente debellato e siamo andati tutti a scuola e molti anche all’università, ma ci sono due tipi di istruzione: quella gratuita, concessa dai filantropi, e quella a pagamento. Naturalmente io e tutte le persone che conosco siamo andati a quella gratuita. Nelle scuole e nelle università private solo i figli dei ricchi sono liberi di andare. Dicono che se vai in queste università riuscirai ad avere un lavoro con il quale mettere da parte soldi e, forse, anche continuativo, ma io non ci credo tanto. Per me questo non esiste.
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Famiglia: nelle condizioni in cui siamo è assai difficile fare una famiglia. I figli costano e noi non abbiamo abbastanza soldi, senza contare che oggi sono qui e domani potrei andare a lavorare in un altro luogo del pianeta. Sono state abolite tutte le distinzioni di genere, siamo liberi di essere ciò che sentiamo, ma non siamo liberi di fare una famiglia, qualunque essa sia.
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Amore: ricordo di essermi innamorato da ragazzino. Ogni volta che pensavo a lei il cuore mi batteva forte e la notte non riuscivo a dormire. Era una visione meravigliosa e stare con lei costituiva la pace dei sensi: per un attimo sparivano tutti i guai. Poi non mi è più successo. Crescendo ho imparato ad usare i centinaia di sistemi che il potere ci mette a disposizione per trovare l’amore, ma non ho più provato quelle sensazioni. In realtà, credo che il potere voglia semplicemente che facciamo l’amore e non che lo troviamo. D’altronde tanti bambini nascono in questo modo, un po’ per caso, poi i genitori non possono tenerli e se ne occupano i filantropi. La verità è che il potere ha svilito l’amore, donando a tutti più sesso. Con i sistemi di cui disponiamo fare sesso è molto semplice e puoi soddisfare tutti i tuoi gusti, ma in questo modo è diventato pressoché una merce da consumare: trovi un partner, fai sesso e quando ti sei stufato, generalmente molto presto, lo getti via per abbracciare una nuova avventura. La libertà sessuale che ci hanno donato è diventata carenza d’amore e quindi, ancora una volta, solitudine.
Forse è questo l’aspetto peggiore, sento che non posso più amare, che non mi è concesso, anche se nessuno me lo vieta. Sento di non poter amare una donna, né una causa, né avere amici. La mia libertà è instabilità, solitudine e al contempo prigionia. A volte sento che non posso uscire da questa situazione, mi sento soffocare e allora penso a lei: alla ragazzina di cui ero innamorato. Penso alla bellezza dei suoi semplici occhi nocciola, al profumo dei suoi capelli corvini, al suo abbagliante sorriso che mi metteva di buon umore. E se lei fosse qui? Probabilmente la amerei ancora come un tempo e sarebbe bello provare ancora quelle emozioni, quel senso di completezza e di invincibilità che ti pervade. Si! Sarei invincibile e disposto a fare chissà quali pazzie: magari fuggire o addirittura una rivoluzione! La faremmo insieme, anche se non so da dove cominciare. Però lei qui non c’è e la mia libertà è solitudine e prigionia.
Viva la Repubblica libera!
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