di DAVIDE IEZZI (FSI-Riconquistare l’Italia Torino)
《L’isolamento a casa durante l’emergenza da nuovo coronavirus ha causato l’insorgenza di problematiche comportamentali e sintomi di regressione nel 65% di bambini di età minore di 6 anni e nel 71% di quelli di età maggiore di 6 anni (fino a 18). È quanto emerge da un’indagine sull’impatto psicologico e comportamentale del lockdown nei bambini e negli adolescenti in Italia, condotta dall’ospedale pediatrico Gaslini di Genova. Tra i disturbi più frequentemente evidenziati vi sono: l’aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia.》
Andiamo con ordine. Cominciamo col dire che questo breve trafiletto, inserito nel FAQ governativo sulle conseguenze dell’emergenza coronavirus nei bambini, dovrebbe far saltare sulla sedia qualsiasi persona. Invece passa inosservato.
1. Il Governo è a conoscenza di questi dati. Se non prende decisioni in accordo a questi dati allora è dolo politico.
2. I problemi psicologici in così tenera età si traducono in
• Rallentato sviluppo intellettivo
• Alterato sviluppo interpersonale e relazionale
• Maggiore incidenza di malattie organiche
• Maggiore incidenza di malattie psichiatriche gravi
Questi quattro domini potrebbero significare affermazioni del tipo “Mi suicido perché sono stato lasciato dalla ragazza”, “Ho già cambiato 5-6 lavori e non trovo nulla che mi piaccia”, “Il mondo fa schifo preferisco chiudermi nella mia stanza e non uscire più”, “Non vorrò mai figli”, “L’unica cosa che mi dà sollievo è la droga”. Insomma si tratterebbe di reati di violenza, tossicodipendenza, inconcludenza lavorativa, distacco familiare, autoisolamento sociale e altre cosucce di questo genere.
Una belle generazione eh? Soprattutto una generazione che vedrà molti morti per cause non naturali, meno figli, meno progresso materiale e spirituale. E questo perché? Perché si preferisce generare disturbi nei bambini che dovrebbero correre liberi e abbracciarsi, andare a scuola e anzi essere particolarmente sostenuti e non reclusi in questo momento di difficoltà, al posto di prendere provvedimenti sulla popolazione davvero a rischio.
Questo è il tracollo della civiltà e chi non se ne accorge ne è complice.
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