Globale a metà, vittoria a metà
di DAVIDE VISIGALLI (RI Genova)
La pandemia e la guerra russo-ucraina hanno distrutto il concetto stesso di globalizzazione per volere dello stesso Occidente. L’efficiente allocazione delle risorse sarà limitata artatamente ad una sola metà del mondo economico e non riguarderà tutti i beni. Stessa cosa per l’export a tutti i costi.
Si tornerà a comprendere che l’economia non ha leggi naturali ma risponde a strutture politico-giuridiche che si danno gli Stati. Si tornerà sempre più agli interessi nazionali, in primis come interessi di blocchi geopolitici.
L’Unione Europea, struttura economico-burocratica che non esiste a livello politico, aumenterà le sue tensioni interne basate sulle volontà dei singoli Stati.
La UE è l’ultimo ostacolo verso il ritorno all’interesse nazionale, che non è supremazia sull’altro, ma effettivo riconoscimento della volontà popolare, quando basata su una reale democratica rappresentanza degli interessi popolari.
C’è molta strada da fare, ci saranno tempi duri, ma il tempo gira al bello per la sovranità popolare.
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