Imboccare il bivio con coraggio

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Una risposta

  1. Lorenzo ha detto:

    La speranza di futuro la coltiverà chi saprà stare nell'incertezza ed affronterà il pericolo, ma coll'impazienza o quantomeno la ferma risolutezza di pervenire ai fatti e alle ragioni (tutte ugualmente improprie ed arbitrarie) che saranno in grado di fondare una rinnovata convivenza: uno stato di normalità, un  nuovo spazio pacificato grazie al pugno d'acciaio d'un nuovo Principe e alle virtù ricomprensive di una nuova religiosità plebea.


    Gli spunti kierkegaardiani sul valore del limite come punto di osservazione privilegiato della realtà e trampolino per un eventuale salto nel buio, trasposti in termini politici, approdano a un paradigma organico-vitalista che scorge nello stato di eccezione (e nel risultante conflitto) la cerniera fra parabole di civiltà. Al tramontare dell'una (nel nostro caso quella del capitalismo selvaggio anglosassone e del suo braccio armato, l'impero statunitense) corrisponderà l'articolarsi di una nuova, tramite un greve travaglio rifondativo. "Il rimedio del disordine sarà il dolore".


    E' qui che la figura romantica del genio creativo si sostanzia in quella di Fuehrer predestinato: l'individuo d'eccezione, "abitando il pericolo", si proietta "oltre la linea" (Jünger) del nichilismo, quella oltrepassata la quale l’angoscia diviene motore d’un processo di autotrascendenza tale da scavalcare la mediazione del mondo visibile. Ma ciò non ha luogo in chiave solipsistica, sì allo scopo di legiferare sul cammino che consentirà di superare la crisi edificando il corpo mistico del Cristo (o di altro portato sovraordinato) nella visibilità dell’icona comunitaria, traghettando (il Duce veniva definito "l’accorto timoniere" dalla propaganda fascista) il Volk in direzione delle "coste del futuro".


    Una luce, allora, "cade sui tratti umani dell’eroe mitico […]. Quella luce che dal punto di vista della storia delle religioni si potrebbe chiamare lo splendore divino” (Kerenyi, Die Heroen der Griechen).
     
    Mi scuso per la dissertazione alquanto fuori luogo… ma i post di Alessandro mi stimolano, piano piano fa diventare cristianuccio anche me :o)

     

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