Autore: Paolo Di Remigio

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L’uscita dall’euro

Un articolo preoccupato di Sapir sulla situazione francese. Il dissolvimento degli Stati nell’Eurozona è stato un processo eversivo, per quanto la sua studiata lentezza non lo abbia fatto percepire come tale; l’uscita della Francia dall’Eurozona non può dunque essere affidata alle procedure democratiche normali, perché queste rischierebbero di essere impotenti di fronte alle violente reazioni dei mercati, delle oligarchie e della Germania. I due candidati anti-europeisti, Mme Le Pen e M. Jean-Luc Mélenchon, sembrano non...

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Un confronto tra Krugman e Sapir

Il primo dei seguenti articoli è un intervento con cui Paul Krugman prova a fare della propaganda elettorale in Francia. Intervenendo da economista, egli si prende la libertà di trattare l’appartenenza della Francia all’euro e alla UE in termini soltanto economici, non come una questione politica entro la questione geopolitica del ruolo dell’Europa nell’attuale scontro tra l’impero anglosassone da un lato e l’asse russo-cinese-iraniano dall’altro. Così, mentre l’oligarchia di cui egli è esponente non sembra...

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Per la critica dell’etica moderna

di PAOLO DI REMIGIO (FSI Teramo) È nota la differenza tra giudizi di fatto e giudizi di valore: un giudizio di fatto è vero se corrisponde al fatto, falso se non gli corrisponde; invece un giudizio di valore non può essere né vero né falso perché non cerca di esprimere quello che i fatti sono ma quello che i fatti devono essere. Questo ‘dovere’ ha un significato particolare: indica non un’ineludibilità, ma un’esigenza soggettiva, alla...

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Perché distruggere la scuola pubblica?

di PAOLO DI REMIGIO (FSI Teramo) La vicenda della scuola pubblica italiana negli ultimi decenni va inserita nella vicenda generale della repubblica: l’Italia è uno Stato non ancora emancipato dalla sconfitta nella seconda guerra mondiale, dunque a sovranità più o meno strettamente limitata dalle potenze vincitrici, cioè dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna. All’inizio degli anni ’90 la sua classe dirigente, abituata a un’ampiezza di movimento non più compatibile con i piani imperiali atlantici...

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I primi risultati dell’accordo fra Ucraina e Unione Europea

di GENNADIJ GRANOVSKI (traduzione di JULIA S. INNOCENTI – FSI Prato) È passato un anno da quando è stato ratificato l’accordo per l’associazione fra l’Ucraina e l’Unione Europea e si è creata una zona di libero scambio. Analitisti, economisti ed esperti hanno preso le calcolatrici per fare le somme e calcolare i vantaggi derivanti da questo accordo tanto desiderato dall’Ucraina. Ricordiamo che per causa sua si è infierito a piazza Maidan, si è sparso sangue,...

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Trump e la critica del libero scambio

di JACQUES SAPIR; 16 febbraio 2017 L’articolo originale al seguente indirizzo: http://russeurope.hypotheses.org/5711 Traduzione di PAOLO DI REMIGIO (FSI Teramo) Il presidente Donald Trump non ha aspettato il suo insediamento, il 20 gennaio 2017, per cominciare a mettere in atto parte del suo programma economico, essenzialmente tramite pressioni protezioniste e la rimessa in discussione degli accordi di libero scambio. Che sia il Trattato Trans-Pacifico o il NAFTA (firmato qualche decennio fa con il Messico e il Canada) o...

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Dani Rodrik: cittadini globali, imboscati nazionali

Nell’articolo di Rodrik è evidente una profonda asimmetria: si parla di universalismo contro particolarismo, di nobili mete cosmopolite e di interessi nazionali ristretti; si attribuisce alle élite globali la generosa difesa delle prime e si rimprovera loro soltanto il disimpegno dalle politiche nazionali. Così però Rodrik dimentica che nella realtà contano soltanto gli interessi, nazionali e della società civile. E la retorica dell’universalismo cosmopolita serve precisamente a trascurare che gli interessi della società civile (quelli...

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Globalizzazione e internazionalismo. Una traduzione e un commento

L’originale è al seguente indirizzo: http://monthlyreview.org/1998/11/01/globalization-and-internationalism/   Globalizzazione e internazionalismo Quanto è attuale il Manifesto comunista? Michael Löwy Traduzione e commento di PAOLO DI REMIGIO (FSI Teramo) Michael Löwy è direttore di ricerca in sociologia al Centro nazionale di ricerca scientifica di Parigi. È autore di ‘Il marxismo di Che Guevara’ (Monthly Review, 1972) e di ‘On changing the world’ (Humanities Press. 1992). Una versione abbreviata di questo articolo è stata pubblicata originariamente in New...

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Jacques Sapir: Donald Trump e il protezionismo

Il libero scambio, sostiene Sapir, riduce la crescita e aumenta i profitti, cioè promuove non l’aumento del reddito complessivo ma la sua trasmigrazione dai poveri ai ricchi, perché, invece di stimolare i progetti imprenditoriali, serve soprattutto come strumento del dumping salariale, sociale e fiscale; il protezionismo è dunque necessario, non solo perché corregge l’inefficienza del libero scambio, ma anche perché comporta la regolamentazione pubblica dell’economia , che fa della crescita non il fine ma la...

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Stiglitz: perché nel 2017 l’euro potrebbe collassare

Dopo aver intessuto di nobili intenzioni una sua commovente storia dell’Unione europea flagellata da crisi, ignorando che per gli europeisti, almeno a partire da Jean Monnet, esse erano indispensabili al progresso dell’integrazione, Stiglitz si lamenta che l’euro, anziché mezzo per la prosperità dell’Europa, sia diventato fine in vista del quale imporle la miseria; ma anche lui, quando scrive: «Perché il sistema della moneta unica funzioni ci deve essere più Europa … dell’attuale mezza misura, che...

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La cospirazione di Ventotene

di PAOLO DI REMIGIO (FSI Teramo) Il cosiddetto ‘manifesto di Ventotene’[1] inizia con una definizione della libertà evidentemente riferita a Kant: «La civiltà moderna è fondata sul principio di libertà: l’uomo non deve essere un mero strumento altrui, ma un autonomo centro di vita»; significa che un uomo non è strumento di un altro uomo, che nessuno può avere schiavi, che lo schiavo ha diritto assoluto alla ribellione. È un principio estraneo al mondo classico,...

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L’euro: agonia e negazione

Per Sapir la presente situazione politica non può più essere descritta in termini politici, richiede le risorse concettuali della psicoanalisi: di fronte agli avvertimenti degli economisti sui danni dell’euro, di fronte agli operatori economici che non credono più nella possibilità dell’Italia di restare nell’euro e reagiscono provocando l’inarrestabile fuga dei suoi capitali documentata in Target2, gli operatori politici negano la realtà per tenersi abbracciati al loro sogno. La moneta unica implicava la perdita di sovranità...