Categoria: Sulla scuola

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Le mani sulla scuola (2a parte)

di ROBERTO RENZETTI La situazione scolastica americana resta sempre il riferimento della nostra impresa. È lì che sono già avanti nella destrutturazione della scuola pubblica. È lì dove le eccellenze provengono da scuole private che costano anche 40 mila dollari l’anno, a fronte di una scuola pubblica (che serve 50 milioni di alunni) assolutamente dequalificata (insegnanti privi di titoli specifici, mancanza di essi, classi superaffollate, mancanza di fondi, diversità di curricoli da Stato a Stato, da scuola...

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Le mani sulla scuola (1a parte)

di ROBERTO RENZETTI “Le scuole saranno più efficienti se saranno sottoposte alle leggi del mercato capitalistico e, come tutte le aziende, entreranno in concorrenza le une con le altre per attirare i loro clienti: gli studenti. A questo scopo serve un sistema statale di buoni scuola emessi all’ordine dei genitori di un figlio in età scolare, buoni che potranno essere spesi in una scuola a scelta delle famiglie degli studenti, anche private e/o confessionali” (1955)...

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Liceo quadriennale, ovvero il Groupon dell’istruzione

di MATTEO SAUDINO In Italia si sa, ogni ministro dell’Istruzione vuole passare alla storia per aver promosso e attuato una riforma che innovi il sempre vetusto e inadeguato ai tempi sistema scolastico. Dalla scuola dell’autonomia di Berlinguer alla buona scuola dell’alternanza lavorativa di Renzi-Giannini, dalla scuola delle tre I (internet, inglese, impresa) della Moratti alla snella scuola azienda della Gelmini, abbiamo assistito a variopinti tentativi di rendere la scuola italiana del presente e del futuro...

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La tristezza della scuola pubblica

di PAOLO DI REMIGIO (FSI Teramo) La scuola pubblica continua a subire lo smantellamento avviato dall’alto nel nome dell’innovazione didattica. Che questa innovazione copra un piano distruttivo programmato a freddo è implicito nell’intenderla come fine assoluto: nella scuola pubblica attuale non si innova per migliorare, si innova per innovare; dunque l’innovazione peggiora; e questo peggioramento non è una conseguenza imprevista, ma lo scopo effettivo dello sforzo neoliberale di distruzione del settore pubblico. La persona normale,...

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Credere nella scuola della Costituzione

del COMITATO “Legge di iniziativa popolare per la scuola della Costituzione” Il Gruppo di Firenze per la scuola del Merito e della Responsabilità ha elaborato una lettera-appello indirizzata al Presidente del Consiglio, alla ministra dell’Istruzione e al Parlamento, con la quale chiede di porre al centro della didattica del primo ciclo scolastico le competenze linguistiche di base. L’appello, sottoscritto da alcune centinaia di docenti universitari – provenienti dai più diversi campi disciplinari, dalla linguistica alla...

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Licei brevi, danni duraturi

del COORDINAMENTO NAZIONALE TFA Quella di annunciare decisioni politiche importanti e tendenzialmente impopolari in piena estate, quando chi può protestare sta in vacanza, è purtroppo una tradizione italiana di lungo corso. Questa volta ha colpito il mondo della scuola, con l’annuncio agostano dell’estensione a 100 licei sul territorio nazionale della sperimentazione del liceo abbreviato a 4 anni. La forma di questa comunicazione è grave, la sostanza gravissima. Perché ancora non si conoscono gli esiti delle...

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Il modello di insegnante secondo la Fondazione Agnelli

di GIOVANNI CAROSOTTI e ROSSELLA LATEMPA A metà giugno, la Fondazione Gianni Agnelli (FGA) ha reso pubblici i risultati di uno studio dal titolo Osservazioni in classe: come si sviluppano le competenze didattiche in Italia. Si tratta di alcune anticipazioni degli esiti di un progetto sperimentale condotto in collaborazione con l’INVALSI, nell’anno 2013-2014, ancora in via di completamento. Il progetto, scrive FGA, rappresenta «la prima indagine condotta in Italia che riguardi l’osservazione diretta delle pratiche...

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Le riforme scolastiche, la “sinistra” ed i giovani

di ROBERTO RENZETTI La scuola di riferimento a cui si sono ispirati tutti i riformatori europei negli ultimi 30 anni è quella americana. L’operazione è stata acritica, senza tener presenti tutte le critiche anche pesanti che su di essa erano state mosse dagli stessi americani. Gli USA sono il Paese che ha oltre 60 milioni di semianalfabeti, un quarto della popolazione! Ed è il Paese più ricco e potente del mondo, è quello che si...

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Il Fronte Sovranista Italiano e la scuola pubblica italiana (2a parte)

di PAOLO DI REMIGIO (FSI Teramo) 2. In Italia la scuola liberale con tutto il suo carico contraddittorio si afferma in modalità particolari e contestualmente a una cessione della sovranità che equivale al suo tramonto: ad attuarla non sono i moderati, ma personaggi venuti su dall’estrema sinistra rivoluzionaria, come Berlinguer e De Mauro, che aggrovigliano l’individualismo liberale e la sua retorica produttivista, di cui sono al servizio, con l’individualismo libertario nel contenuto e dogmatico nella...

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Il Fronte Sovranista Italiano e la scuola pubblica italiana (1a parte)

di PAOLO DI REMIGIO (FSI Teramo) 1. Ciò che resta della scuola pubblica è uno dei risultati del programma di trasformazione sociale perseguito con lungimirante tenacia e studiata lentezza dalle oligarchie liberali anglosassoni: a partire dagli anni ’80, esse hanno riavviato la guerra fredda contro l’URSS e in un decennio l’hanno spinta al tracollo; poi hanno imposto in tutto il mondo le liberalizzazioni, cioè l’abolizione delle leggi (lacci e laccioli) che frenavano l’iniziativa economica, e...

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Che fine ha fatto la scuola pubblica?

di ROBERTO RENZETTI I marxisti, me compreso, avevano sopravvalutato il capitalismo (l’unico che non aveva fatto un tale errore era Gramsci). Credevano fosse penetrato dovunque e pervaso con la sua ideologia ogni struttura, corrompendola. Sbagliavamo. La scuola era rimasta fuori ed era forse l’unico luogo dove non era potuta penetrare la società dei consumi e del facile successo. Inconsciamente tutte le forze politiche fino al 1968 avevano spinto per una scuola sempre più selettiva. La...

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Conoscenze, competenze e capacità

di FABIO BENTIVOGLIO La parola d’ordine della riforma è “dalla scuola delle conoscenze alla scuola delle competenze”. Il regolamento sull’autonomia (art.10, comma 3) recita: “Con decreto del M.P.I. sono adottati nuovi modelli per le certificazioni, le quali indicano le conoscenze, le competenze e le capacità acquisite e i crediti formativi riconoscibili.” Le scuole non dovranno più rilasciare diplomi con voti e giudizi, ma certificati di competenze, per cui i Collegi docenti e i Consigli di...