Località a sovranità zero: Gaza, Falluja e altri potenziali terreni di scontri.
Gaza, come spesso accade torna d’attualità… pur sempre restando nell’ombra.
In questo post non voglio fare considerazioni politiche (qualunque cosa voglia dire) ma portare all’attenzione dei lettori di APP importanti ricerche scientifiche condotte dalla Prof.ssa Paola Manduca, genetista dell’Università di Genova. La Professoressa ha fondato nel 2006 un’associazione, Newweapons committee che si occupa di studiare gli effetti dell’uso di armi di nuova generazione negli scontri bellici recenti: Libano, Iraq e Gaza.
Queste armi non convenzionali (non registrate da nessuna istituzione internazionale e quindi al di fuori di ogni controllo), che vanno dall’uranio impoverito, al fosforo bianco fino a nomi fantascientifici ma non meno reali come laser, microonde e termobariche, oltre ad avere le principali peculiarità distruttive e mortali di tutte le armi, presentano una caratteristica inquietante: sono in grado di danneggiare le persone anche dopo la fine del conflitto per molti anni a venire.
Infatti, come evidenziato dalle pubblicazioni scientifiche di impatto internazionale (di cui anche un report su Lancet) del gruppo Newweapons, è ormai dimostrato che queste armi rilascino metalli pesanti che, oltre ad essere presenti nei corpi delle vittime, rimangono anche nell’ambiente circostante.
I metalli pesanti trovati a Gaza e non solo (Pb, U, Al, Ti, Cu, Sr, Ba, Co, Hg, V, Cs e Sn) si pensa siano responsabili di danni di natura epigenetica che causano alterazioni della salute riproduttiva delle persone con cui vengono in contatto persistente, grazie alla loro capacità di accumularsi nell’ambiente e nel corpo umano senza essere facilmente rimossi.
Grazie agli studi della Prof., si è scoperto che le giovani coppie che erano venute in contatto con detriti di bombardamenti inquinati da questi metalli avevano una probabilità dieci volte maggiore di procreare figli con malformazioni congenite alla nascita. Inoltre queste malformazioni correlavano con la mappatura dei crateri fatti dai bombardamenti sia in Palestina che in Iraq. Questo significa che le malformazioni aumentavano vicino ai luoghi di esplosione degli ordigni.
Altro dato importante è che i neonati che presentavano queste malformazioni (definite grosse malformazioni strutturali, come gravi cardiopatie, mancanza di arti, reni, intestino e altri organi vitali) avevano accumulato nei capelli un’elevata quantità di metalli pesanti, non presente nei bambini sani. Questa scoperta è stata fondamentale per stabilire un rapporto diretto di causa effetto tra i metalli pesanti delle armi, il luogo della loro esplosione e i bambini colpiti durante la gestazione in utero.
La cosa ancora più preoccupante è che queste armi vengono usate ormai in ogni conflitto presente e futuro (forse anche in Ucraina almeno per quanto riguarda il fosforo bianco) e non solo: infatti i metalli pesanti sono presenti anche in zone senza conflitti: come le basi militari, le zone industriali e le discariche di rifiuti, spesso anche molto più vicino alle nostre case. Infatti in questo momento le ricerche di questo coraggioso gruppo di scienziati si è spostato nel sud-Italia.
Ma cosa si può fare? Da parte della scienza studiare gli effetti a lungo termine dei metalli pesanti e rilevarne la presenza in maniera precisa può, da una parte migliorare la bonifica dei luoghi inquinati, dall’altra sviluppare delle strategie di prevenzione per abbassare il numero delle malformazioni nei territori già colpiti duramente da una guerra. In questo senso Newweapons sta attuando politiche di sostegno professionale e training in Italia a medici e pediatri gazawi che possano essere preparati a sostenere il peso della guerra e del blocco quasi totale (soprattutto per i medicinali) che è attuato in questi mesi in Palestina.
Un sovranista invece deve prendere atto che parte della responsabilità di queste atrocità appartiene anche alle politiche che il governo italiano ha attuato, in termini di difesa, in questi anni. Sappiamo che tra le altre sovranità perdute, esiste anche quella militare, che determina la strategia di corsa agli armamenti di una nazione. La stessa è regolata dalla nostra costituzione, la quale ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli.
Sappiamo che il territorio italiano è disseminato di basi, ordigni e poligoni, molti dei quali stranieri.
La cosa che un sovranista deve fare è scritta ed espressa molto bene nel recentissimo video (vivamente consigliato) dalla Prof. Paola Manduca: bisogna restare coerenti alla nostra Costituzione!
Per approfondimenti sull’argomento : il blog di Mauro Poggi che ringrazio per avermi “incitato” a scrivere questo post, il blog di Lorenzo Piersantelli, un articolo sul Corriere della Sera di Domenico Lombardini e altro ancora.
Un sentito grazie va alla Prof. Manduca per il materiale scientifico che mi ha dato in visione e per le chiaccherate.
Davide Visigalli
ARS-Liguria
Ringrazio sentitamente il Dott. Davide Visigalli, non solo per la citazione in questo suo post, ma anche e soprattutto per la descrizione senza finalità né strumentalizzazioni politiche di quanto avviene in certe aree del mondo, dove, nella quasi totale indifferenza mediatica, si commettono veri e propri crimini contro l'umanità!
Cordialmente,
Lorenzo Piersantelli