GEAB n. 49 Primo trimestre 2011: superamento della soglia critica dello smembramento geopolitico globale
fonte conflittiestrategie traduzione di Gianni Petrosillo
Come aveva anticipato LEAP/E2020 nella sua lettera aperta ai capi del G20 pubblicata nell'edizione mondiale del Financial Times, il 24 marzo 2009, alla vigilia del vertice di Londra, la questione di una riforma sostanziale del sistema monetario internazionale è il cuore di qualsiasi tentativo di controllo della crisi attuale. Ma ahinoi, come ha nuovamente dimostrato il fallimento del vertice del G20 di Séoul, la finestra d'opportunità per attuare con successo e in modo pacifico tale riforma si è richiuso dopo l’estate 2009 e non si riaprirà più prima del 2012/2013 (1).
Il mondo, infatti, è preso nella fase di smembramento geopolitico mondiale di cui avevamo annunciato l'inizio per la fine del 2009 e che si traduce, meno di un anno più tardi, nella moltiplicazione rapida dei movimenti, delle difficoltà economiche, delle instabilità di bilancio, dei conflitti monetari,… sede di scosse geopolitiche radicali. Con il vertice del G20 di Séoul, che segna la presa di coscienza planetaria della fine della sovranità americana sull’agenda internazionale e della sua sostituzione con “un ciascuno per sé„ generalizzato, si è inaugurata una nuova tappa della crisi che incita il gruppo di LEAP/E2020 a lanciare un nuovo allarme. Infatti, il mondo sta superando la soglia critica della fase di smembramento geopolitico globale. Come ogni passaggio oltre la soglia critica in un sistema complesso, ciò genererà, fin dal primo trimestre 2011, una processione di fenomeni non-lineari, vale a dire, di evoluzioni che sfuggiranno “alle norme abituali„ e “alle proiezioni tradizionali„ tanto in termini economici che monetari, finanziari, sociali e politici. In questa GEAB N°49, oltre all'analisi delle sei principali transizioni che segnano il passaggio oltre questa soglia critica dello smembramento geopolitico mondiale, il nostro gruppo presenta numerose raccomandazioni per far fronte alle conseguenze di questa nuova tappa della crisi. In particolare, riguardo all'insieme divise/tassi interessi/Oro & Metalli preziosi, alla preservazione di ricchezza e alla sostituzione della sua misurabilità col dollaro US, “alle bolle„ agli attivi formulati in dollari US, alle borse e alle categorie d'imprese particolarmente fragili in questa fase della crisi. LEAP/E2020 vi presenta anche “i tre riflessi semplici„ da adottare per comprendere meglio ed anticipare il nuovo mondo in gestazione. D'altra parte, in questo numero del GEAB, il nostro gruppo descrive il doppio choc elettorale franco-tedesco del 2012/2013. Infine, presentiamo un estratto del manuale di anticipazione politica scritto da Marie-Elena Caillol, il presidente del LEAP, che è appena apparso in francese, inglese, tedesco e spagnolo per le edizioni Anticipolis.
In questo comunicato pubblico del GEAB N°49, il nostro gruppo ha scelto di presentare tre delle sei transizioni che caratterizzano la soglia critica che il mondo sta oltrepassando. La crisi che viviamo è caratterizzata da un'evoluzione di ampiezza planetaria che si svolge a due livelli certamente correlati ma diversi per natura. Da una parte, la crisi traduce i cambiamenti profondi della realtà economica, finanziaria e geopolitica del nostro mondo. Accelera ed amplifica le tendenze di fondo all’opera da molti decenni, tendenze che abbiamo descritto regolarmente nella GEAB dal suo lancio, all’inizio del 2006. E d'altra parte, riflette la progressiva presa di coscienza collettiva di questi cambiamenti. Questa presa di coscienza è in sé un fenomeno di psicologia collettiva planetaria che forgia anche lo sviluppo della crisi e che induce in particolare bruschi colpi d' acceleratore alla sua evoluzione. In questi ultimi anni, abbiamo varie volte anticipato “punti di flessione„ della crisi che corrispondevano precisamente “a salti bruschi„ in questa presa di coscienza collettiva delle trasformazioni in corso. Ma valutiamo che un fascio effettivo “di rottura„ si è concretizzato attorno al vertice del G20 di Séoul che concorre a far raggiungere una tappa fondamentale alla coscienza collettiva globale per quanto riguarda lo smembramento geopolitico mondiale. E’ questo il fenomeno che conduce LEAP/E2020 ad identificare l’oltrepassamento della soglia critica e lanciare un allarme sulle conseguenze di questo passaggio a partire dal primo trimestre del 2011. Attorno alla data del vertice del G20 di Séoul, LEAP/E2020 ha così identificato un fascio effettivo “di rottura„. Esaminiamo i principali eventi interessati (2) e le loro conseguenze caotiche.
Seguito e fine “della Quantitative Easing„: La fed entra “in zona sorvegliata„
La decisione della FED di lanciare il suo “Quantitative Easing II„ (con il riacquisto di 600 miliardi di buoni del tesoro US da qui al giugno 2011) ha causato, per la prima volta dal 1945, una critica generale e spesso virulenta da parte della quasi totalità delle altre potenze mondiali: Giappone, Brasile, Cina (3), India, Germania, paesi dell' ASEAN (4),… (5) Non è la decisione della Fed che segna la rottura, c' è piuttosto il fatto che per la prima volta, la banca centrale US si fa letteralmente “colpire„ dal resto del mondo (6), e in maniera pubblica e determinata (7). Si è lontani infatti dall’ambiente ovattato di Jackson Hole e dalle riunioni dei banchieri centrali. La minaccia di Ben Bernanke ai suoi colleghi di cui GEAB ha riportato l’eco nel suo numero 47 non ha dunque avuto l' effetto scontato che il patron della Fed s’aspettava. Il resto del mondo ha chiaramente esplicitato nel novembre 2010 che non intendeva lasciare più la FED stampare dollari a volontà per cercare di risolvere i problemi degli Stati Uniti a scapito degli altri paesi del pianeta (8). Il dollaro sta ridiventando ciò che dovrebbe essere ogni valuta nazionale: la valuta, e dunque il problema, del paese che la stampa. In questo ultimo scorcio del 2010, abbiamo così appena vissuto la fine dell’epoca dove il dollaro era la valuta degli Stati Uniti ed "il problema" del resto del mondo come aveva riassunto bene la questione John Connally nel 1971, in occasione della decisione unilaterale USA di eliminare la convertibilità in oro della valuta americana. Perché? Semplicemente perché la riserva federale deve ormai tenere conto dell’opinione del mondo esterno (9). Essa non è stata ancora messo sotto tutela, ma entra “in zona sorvegliata„ (10). Secondo LEAP/E2020, si può così già anticipare che non ci sarà “il Quantitative Easing III„ (11), indipendentemente dalle opinioni dei dirigenti americani sull'argomento (12), o che si svilupperà alla fine del 2011 sul fondo di un conflitto geopolitico radicale e sul crollo del dollaro US (13).
Austerità europea: moltiplicazione delle resistenze sociali, aumento dei populismi, rischio di radicalizzazione delle nuove generazioni ed aumenti delle imposte.
Da Parigi a Berlino (14), da Lisbona a Dublino, di Vilnius a Bucarest, da Londra a Roma,… le manifestazioni e gli scioperi si moltiplicano. La dimensione sociale dello smembramento geopolitico globale è la realtà dell’Europa in questa fine del 2010. Se questi eventi non giungono per il momento a perturbare i programmi d'austerità decisi dai governi europei, traducono un'evoluzione collettiva significativa: le opinioni pubbliche stanno uscendo dal loro torpore dell'inizio della crisi prendendo coscienza della sua durata e del suo costo (sociale e finanziario) (15). Le prossime elezioni dovrebbero dunque fare pagare un costo elevato a tutti i gruppi al potere che hanno perso di vista il fatto che senza equità, l'austerità non beneficia di nessun sostegno popolare (16). Per il momento, i gruppi al potere continuano principalmente ad applicare le ricette del periodo antecedente alla crisi (cioè la soluzione neo-liberale basata su riduzioni d' imposte per le famiglie più agiate e aumento delle imposte indirette di qualsiasi tipo). Ma l'aumento in potenza dei conflitti sociali (che è inevitabile secondo LEAP/E2020) ed i cambiamenti politici che appariranno nelle prossime elezioni nazionali paese dopo paese, genererà la rimessa in discussione di queste soluzioni… ed una moltiplicazione brutale dei partiti populisti ed estremisti (17): l'Europa “si indurirà„ politicamente. Parallelamente, dinanzi a ciò che appare sempre più come un tentativo incosciente della generazione dei “babyboomer„ di fare pagare il conto alle nuove generazioni, si può anticipare una moltiplicazione delle reazioni violente di quest’ultime (18). Per il nostro gruppo, si dovrà far fronte alla loro radicalizzazione se la situazione apparirà senza uscita, in mancanza di un compromesso. Ma senza evoluzione in rialzo delle entrate fiscali, il solo compromesso credibile ai loro occhi sarà un ribasso delle pensioni attuali piuttosto che un aumento dei costi d’istruzione. L'oggi è sempre un compromesso tra ieri e domani, in particolare in materia fiscale! D’altronde, le conseguenze fiscali probabili di queste evoluzioni saranno un aumento delle imposte sui redditi alti ed i redditi da capitale, di nuove tasse sulle banche e di un nuovo volontarismo comunitario in materia di protezione doganale delle frontiere (19). I partner commerciali dell’ Ue dovrebbero prenderne coscienza molto rapidamente (20)
Giappone: ultimi sforzi per resistere all’orbita cinese
Da molte settimane Tokio e Pechino si consegnano ad un conflitto diplomatico di rara intensità. Sotto diversi pretesti (nave cinese che è penetrata nelle acque territoriali giapponesi (21), massicci acquisti cinesi di titoli giapponesi che fanno apprezzare lo Yen,…), Pechino e Tokio si scambiano parole molto dure, limitano le loro relazioni di alto livello, chiamano a testimoniare l'opinione internazionale,… la visibilità mondiale di questa querelle sino-giapponese è soprattutto rivelatrice agli occhi dei paesi della regione del grande assente, cioè gli Stati Uniti. Infatti, se queste querelles illustrano chiaramente la volontà crescente di Pechino di affermarsi come la potenza dominante dell’Asia dell’Est e del Sud-Est ed il tentativo del Giappone di opporsi a questa egemonia cinese regionale, nessuno può ignorare che la presunta potenza dominante in questa regione del mondo dal 1945, cioè gli Stati Uniti, è stranamente assente del conflitto. Si può dunque pensare che si assiste ad una prova di dimensione reale, da parte della Cina, che vuole misurare la propria nuova influenza sul Giappone; e, da parte del Giappone, per valutare quel che resta della capacità d' azione americana in Asia di fronte alla Cina. Gli eventi di quest'ultime settimane mostrano che nella sua paralisi politica e la sua dipendenza economica e finanziaria rispetto alla Cina, Washington preferisce restare aux abonnés absents (parte evanescente). Senza dubbio in Asia questo spettacolo contribuisce ad una presa di coscienza rapida che una tappa viene superata in termini di ordine regionale (22); e che in Giappone, sprofondato in una recessione senza fine (23), gli interessi economici legati al mercato cinese ne escono rafforzati.
Per concludere, questo fascio d' eventi, centrati intorno al vertice del G20 che si dimostra chiaramente incapace di risolvere le cause dei conflitti economici, finanziari e monetari tra i suoi principali membri, ha contribuito a fare oltrepassare una tappa decisiva nella presa di coscienza collettiva mondiale del processo di smembramento geopolitico globale in corso. E questa presa di coscienza accresciuta accelererà ed amplificherà, essa stessa, dall'inizio del 2011 i cambiamenti che influiscono sul sistema internazionale così come sulle nostre società, generando fenomeni non lineari, caotici come quelli descritti in questo GEAB e nei precedenti. Come abbiamo sottolineato nel settembre 2010, insistiamo sul fatto che il principale tra questi sarà l'entrata degli Stati Uniti in un'era di austerità a partire dalla primavera 2011. Senza ignorare che una delle sorprese dei diciotto mesi a venire può essere semplicemente l’annuncio che l' economia cinese avrà superato quella degli Stati Uniti fin dal 2012 come indica il Wall Street Journal del 10/11/2010, il quale riporta le analisi del Conference Board (24).
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Notes:
(1) Ces dates correspondent notamment à la période de renouvellement de la majorité des dirigeants des pays les plus importants du G20 qui est une condition nécessaire (mais pas suffisante bien entendu car rien n'est assuré même après 2012/2013 : il s'agira juste d'une nouvelle fenêtre d'opportunité) pour espérer une approche et une volonté commune de réforme du système monétaire mondial. D'ici là, selon LEAP/E2020, on n'assistera qu'à des tentatives avortées et/ou des tests d'idées qui ne pourront pas aboutir avant ce changement quasi-général de dirigeants mondiaux. Et parmi les idées sans avenir, on notera celle d'une régulation des excédents des pays exportateurs. C'est une idée de pays en pleine déroute commerciale, ou plus exactement une idée de pays en position de faiblesse, donc sans aucune chance de pouvoir s'imposer. Sa pertinence (très douteuse comme le précise bien Asia Timesdu 27/10/2010) n'entre même pas en ligne de compte. Pour la fenêtre d'opportunité 2012/2013, voir GEAB précédents et les anticipations et scénarios du livre de Franck Biancheri « Crise mondiale : en route pour le monde d'après » pour plus de détails sur le sujet. Source : Anticipolis.
(2) Les abonnés du GEAB ont pu les anticiper depuis de nombreux mois.
(3) Avec une hausse des prix officiellement à 4,4% (un plus haut niveau depuis plus de deux ans), Pékin ne va pas rester sans réagir aux risques inflationnistes exportés par la Fed. Sources : China Daily, 27/10/2010 ; China Daily, 11/11/2010
(4) Même les Philippines, ancienne colonie américainesous influence directe de Washington, ont exprimé clairement leur mécontentement. Le président Begnino Aquino a même déclaré qu'au-delà des Philippines, même Singapour et la Thaïlande ressentent les conséquences négatives de la décision de la Fed. Source : BusinessInquirer, 05/11/2010
(5) Les autres partenaires européens sont restés d'un silence éloquent devant ce flux de critiques. Et c'est d'ailleurs un autre enseignement de cette réaction négative à la décision de la Fed : même les alliés traditionnels des Etats-Unis ont réagi négativement, certains comme l'Allemagne ou les pays de l'Asean étant même parmi les plus agressifs. Ainsi, même les éditorialistes britanniques du Telegraph, pourtant très attachés au « Grand Frère » américain, expriment-ils désormais leurs doutes publiquement sur la pertinence des décisions de la Fed et prédisent dorénavant la fin de l'ère Dollar. Sources : Telegraph, 04/11/2010 ; Telegraph, 05/11/2020
(6) Ainsi, à l'image de nombreuses économies en risque de surchauffe, l'Australie continue à accroître ses taux d'intérêt pour lutter contre l' « effet Fed » provoquant une hausse du Dollar australien par rapport au Dollar US ; comme pour le Dollar canadien et le Franc suisse, la devise australienne casse la barrière de la parité avec une devise américaine en pleine déconfiture. L'Inde a agit de même que l'Australie. Sources : Telegraph, 02/11/2010 ; Wall Street Journal, 02/11/2010
(7) Cela illustre parfaitement le remarquable article de Michael Hudson dans CounterPunch du 11/10/2010 intitulé « Pourquoi l'Amérique a lancé une nouvelle guerre financière mondiale … et comment le reste du monde va riposter ».
(8) Comme l'écrit Doug Noland le 05/11/2010 dans son toujours excellent Credit Bubble Bulletin, « les décideurs mondiaux doivent désormais être exaspérés ». Et ils le sont. On est bien au-delà d'une simple confrontation sino-américaine comme pourrait le laisser penser cet amusant clip de rap sur le thème du conflit Dollar-Yuan. Source : NMA World Edition, 10/11/2010.
(9) Et on doit aussi mentionner les voix de plus en plus nombreuses (y compris au sein de la Fed) qui s'inquiètent du bilan dégradé de la banque centrale américaine. Le graphique ci-dessous montre ainsi que ses « actifs » sont plus que douteux : hypothèques détenues par Fannie Mae et Freddie Mac ainsi que leurs titres, actions d'AIG et Bear Stearns, … Ce sont des « actifs-fantômes » dont la valeur est quasi-nulle. Pour le reste, si la Fed avait l'habitude de se contenter de demander l'avis de ses « primary dealers » pour estimer le volume de ses opérations d'achats de Bons du Trésor, elle va devoir apprendre à demander l'avis des autres banques centrales. Source : Bloomberg, 28/10/2011
(10) Comme l'a décrit fort justement Liam Halligan, dans le Telegraph du 06/11/2010, avec une image que GEAB n'aurait pas désavouée : les Etats-Unis sont en train de vivre leur « Suez économique ». Il fait bien entendu référence à l'épisode de 1956 quand les deux puissances coloniales historiques, Royaume-Uni et France, ont tenté d'empêcher militairement la nationalisation du Canal de Suezpar le Colonel Nasser … et qu'elles ont dû s'arrêter net quand les Etats-Unis et l'URSS, affirmant leur nouveau statut de maitres du monde, leur ont signifié qu'ils étaient opposés à cette intervention. « Suez » marqua la prise de conscience généralisée que l'époque coloniale était terminée et que les puissances d'hier ne seraient pas celles de demain. Le parallèle que fait Liam Halligan avec notre époque est donc très pertinent.
(11) Et ils sont loin d'être tous d'accord avec Ben Bernanke. Ainsi le président de la Réserve fédérale de Dallas dit clairement qu'il estime que la politique actuelle de la Fed est une erreur. Source : 24/7 WallStreet, 08/11/2010
(12) Et Goldman Sachs estime à 4.000 Milliards USD le besoin de « Quantative Easing » pour pallier les déficiences de l'économie US. Le prix de l'austérité et de la contrainte extérieure va donc être gigantesque. Source : ZeroHedge, 24/10/2010
(13) Même à l'intérieur des Etats-Unis les inquiétudes se font jour sur le caractère éminemment dangereux de la politique de la Fed, posant même la question de savoir si la Fed ne va pas déclencher une nouvelle Guerre de Sécession. Source : BlogsTimeMagazine, 19/10/2010
(14) Même en Allemagne donc, qui pourtant est moins affectée que d'autres par les conséquences de la crise. Source : Reuters, 13/11/2010
(15) C'est également le cas des collectivités locales, qui, comme en France avec les départements, commencent à affronter des situations budgétaires intenables. Source : L'Express, 20/10/2010
(16) C'était une recommandation de notre équipe dès le printemps dernier.
(17) Voir dans ce GEAB N°49 les éléments à ce sujet dans le chapitre sur le double choc électoral franco-allemand de 2012/2013.
(18) Sources : Spiegel, 26/10/2010b; MarketWatch, 12/11/2010b; RiaNovosti, 10/11/2010b; Irish Times, 11/11/2010b; NewropMag, 18/11/2010
(19) L'Europe va en effet voir son score en matière de protection douanière faire un bond en avant dans le très instructif palmarès des mesures affectant le commerce mondial réalisé par Global Trade Alert.
(20) Source : Le Figaro, 11/11/2010
(21) C'est l'incident des îles Senkaku/Diaoyutai. Source :Global Research, 06/10/2010
(22) Et d'autres éléments symboliques s'accumulent au-delà du niveau régional comme la récente revendication par la Chine de la première place en matière de super-ordinateurs, position ravie aux Etats-Unis qui la détenaient depuis les débuts de l'informatique dans l'après Seconde Guerre Mondiale. Source : Le Monde, 28/10/2010
(23) En Octobre 2010, les ventes de voitures neuves ont été les pires depuis 42 ans. Source : Asahi Shimbun, 03/11/2010
(24) Fondée sur la parité de pouvoir d'achat, cette analyse s'accorde avec les analyses de l'équipe de LEAP/E2020 qui dans le GEAB N°47estimait que le PNB US est surestimé désormais d'environ 30%.
Lundi 15 Novembre 2010
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