Su Wikileaks
Attraverso l’eco mediatico di Wikileaks, scrive Maurizio Blondet,
l’Impero Terminale giudica il mondo.
Visti dai funzionari imperiali, non ci sono “amici” (Italia,
Germania, Francia, Turchia, Russia, Gran Bretagna etc…) ma servi
irritanti, tardi e pigri, non “alleati” ma clienti ridicoli e
potenziali traditori da sorvegliare; i "clienti" sono schiavi
sfruttabili e sacrificabili. Entrambi, alla luce dei documenti di
Wikileaks, ugualmente spregevoli, senza distinzione tra antichi
alleati e nuovi domestici. E ovviamente, nella sequela di oltraggi e
ingiurie, nemmeno una briciola di autocritica.
Chi ha rinunciato fino a questo punto alla dignità e all’onore, per
forza deve accettare oggi le ingiurie e le derisioni del padrone.
E chiamare carezze i calci di quegli stivali che ha leccato tanto a
lungo.[1]
E così Frattini mentre da una parte tesse le lodi agli USA, campioni
indiscussi di democrazia, dall'altra parla di Assange come di un
terrorista internazionale e si congratula del suo arresto:
“l’accerchiamento internazionale ha avuto successo”.
Evidentemente ha paura: forse di qualche documento a venire, ma più
probabilmente della nudità improvvisa, della pochezza disvelata di
mastodontici apparati, americani e non solo, e soprattutto della fine
dell’esoterismo geloso che protegge la politica, anche in campo
internazionale.[2]
Fiamma Nirenstein invece ridicolizza i documenti affermando che
"quello che si impara è che la guerra è un inferno, grazie tante".[3]
Ci vanno giù duri, invece, i neocon. Mitch McConnell, repubblicano,
dice che Julian Assange, di Wikileaks, è un terrorista high tech. E
che va fermato. «Se si dimostrerà che Assange non ha violato la legge,
allora bisognerà cambiare la legge».
Condoleezza Rice è fondamentalmente d'accordo con McConnell, a
giudicare dalle sue risposte in questa intervista. E Joseph Lieberman
propone una nuova legge che renderebbe vietato fare quello che fa
Wikileaks.[4]
Sarah Palin lo assimila a Bin Laden: "Assange va fermato. E’ un
militante anti-americano con le mani sporche di sangue."[5]
Non è da meno Jonah Goldberg (Fox News, National Review Online-rivista
di destra USA), rabbioso neo-con, che definisce Assange un "super-
whistle-blower of the international left" (informatore della sinistra
internazionale).
"Non mi aspetto che il Governo USA uccida Assange, ma pretendo che lo
fermino. Finora sembra che il piano sia di non fare nulla"[6]
Tim Flanagan, assistente conservatore del Primo Ministro Canadese,
afferma che Assange dovrebbe essere assassinato tramite drone o roba
simile.
E l'ex-candidato presidenziale ed ex-ufficiale del Pentagono KT
McFarland sostiene che dovrebbe essere comminata la pena di morte a
chi, come B. Manning o J. Assange, si rende colpevole di minacciare la
sicurezza nazionale. Segue coro di neocon inneggianti.[7]
Cambiamo fronte.
Come sapete l'accusa che ha "inchiodato" Assange è il presunto stupro
(o meglio una “condotta sessuale scorretta” secondo la legge svedese).
Anna Ardin, una delle due donne dietro le accuse di stupro contro
Julian Assange, e' una femminista con una storia significativa di
militanza in gruppi anti-castristi, almeno uno dei quali finanziato
dagli Usa e apertamente sostenuto da un ex agente della Cia.
Naomi Klein, Naomi Wolf e il gruppo europeo Women Against Rape (Donne
Contro lo Stupro -!- ) hanno contestato la natura e lo scopo dell'azione
della magistratura svedese. "Stanno usando lo stupro – ha detto Klein
– per perseguitare Assange nello stesso modo in cui hanno usato la
libertà delle donne come scusa per invadere l'Afghanistan.
Sveglia!"[8]
Decine di intellettuali sottoscrivono una lettera aperta di sostegno a
Julian Assange, diretta al premier australiano Julia Gillard.
Tra i firmatari Noam Chomsky .
Il famoso linguista del MIT difende Wikileaks: "Le informazioni di
Wikileaks rivelano il profondo odio verso la democrazia da parte dei
nostri leader politici"[9]
Segue la firma di Jeff Sparrow, scrittore australiano di sinistra e
autore di "Radical Melbourne" e "Communism: A Love Story"; di
Elizabeth O’Shea, avvocato da sempre impegnata per i diritti umani;
del senatore dei Verdi Bob Brown e di una serie di intellettuali di
sinistra.
Dan Gillmor, direttore della scuola di giornalismo Walter Cronkite ed
autore di " We the Media: Grassroots Journalism by the People, for the
People" dice che se si accetta la chiusura di Wikileaks si perde la
libertà di espressione.
Si spienge oltre Mark Lee Hunter, autore del libro ""Story-Based
Inquiry: A Manual for Investigative Journalists" pubblicato
dall'Unesco: "Il fondatore di Wikileaks è una spia? Questo è ciò che
sostiene la Palin. Ma fa anche di me una spia. Non sono d'accordo.
Sono un giornalista. E ciò che sta facendo Assange è una forma di
giornalismo: sta pubblicando delle notizie."
Quindi, in buona sostanza le posizioni fin qui analizzate sono due:
destra che si schiera contro Assange nel nome della presunta
violazione della sicurezza nazionale e sinistra che si schiera a
favore di Assange nel nome della libertà di espressione. In tal senso
merita di essere citato l'ottimo articolo di A. Giannulli che
ammonisce: "Wikileaks è peggio dell’11 settembre…tutti i servizi
segreti del mondo staranno sicuramente studiando sia come difendersi
da operazioni del genere, sia come realizzarne in sede offensiva"
sottolineando nel contempo come Wikileaks possa dare l'opportunità
alle elites di mettere il giogo alle voci della rete.[10]
Esiste infine quel movimento trasversale che apparentemente non si cura nè della libertà di espressione nè della presunta minaccia alla sicurezza nazionale, ma constata come Assange non
abbia mai parlato male di Israele e lo stesso sia in qualche modo una
pedina al servizio della CIA.
Qui però qualcosa non mi torna. La elite mediatica USA è in mano alla
lobby ebraica. Per quale strano motivo Goldberg (e come lui molti
giornalisti neocon) vorrebbe vedere morto Assange se questo sta
facendo il gioco di Israele? E per quale motivo McFarland dovrebbe
augurarsi identica fine proprio come tutto l'apparato politico della
destra USA se le informazioni servono per operazioni di ingegneria
psicologica gestite da CIA e Pentagono?
[1]http://www.webnostrum.com/2010/12/07/wikileaks-l%E2%80%99impero-
terminale-giudica-il-mondo/
[2]http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/07/loro-disturbano-la-
politica-trema/80711/
[3]http://www.fiammanirenstein.com/articoli.asp?Categoria=3&Id=2413
[4]http://blog.debiase.com/2010/12/assange-chomsky-lee-hunter-shi.html
[5]http://www.giornalettismo.com/archives/100406/sarah-palin-assange-
talebano/
[6]http://articles.chicagotribune.com/2010-10-29/news/ct-oped-1029-
goldberg-20101029_1_julian-assange-wikileaks-wrong-question/2
[7]http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/wikileaks/8172916/
WikiLeaks-guilty-parties-should-face-death-penalty.html
[8]http://www.affaritaliani.it/politica/assange_donna091210.html
[9]http://www.chomsky.info/interviews/20101130.htm
[10]http://www.aldogiannuli.it/2010/12/cappuccino-brioche-e-
intelligence-n%C2%B019-comunque-vada-wikileaks-lascera-segni-molto-
profondi/
Sono gli stessi che vogliono Osama bin laden morto ( a prescindere dalla sua morte avvenuta 8 anni fa) dopo averne incentivato la carriera.
Il parallelo tra Osama e Assange non tiene. Furono spesi 3 miliardi di dollari per finanziare Bin Laden ed i talebani in chiave anti URSS. Il mondo allora era ancora geopoliticamente bipolare. Ora non più. Adesso in quale chiave dovrebbe essere vista la situazione?