Anglicismi e impazzimento linguistico: l’immagine di una cultura decaduta. Una lettura politica fuori dai purismi.

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Nessuna risposta

  1. Tonguessy ha detto:

    "la globalizzazione non è che il nuovo nome della politica egemonica americana"-H.Kissinger 

    Dal punto di vista imperiale i protezionismi (qualsiasi essi siano, anche linguistici) sono dei freni al raggiungimento degli scopi imperiali.

  2. stefano.dandrea ha detto:

    Copio e incollo il commento che avevo lasciato su "Comunismo e comunità":

    Articolo eccellente. La rigorosa argomentazione di una realtà evidente. Viene da osservare che, per evitare l’uso grottesco della propria lingua, bisogna o venerarla o rispettarla o amarla. Sentimenti che l’uomo occidentale moderno riserva a luoghi esotici, a personaggi televisivi o a oggetti di consumo. In fondo Marx aveva predetto che una sola letteratura internazionale si sarebbe sostituita alle leterature nazionali. E ci può essere una nazione senza lingua? o senza letteratura?
    Resta da spiegare per quale ragione gli italiani, rispetto ad altri popoli europei, abbiano avuto questo cedimento.
     

  3. Arnaldo ha detto:

    Ho inserito lo scritto nel mio sito alla pagina "Lingua italiana", con link e autore e rimando al sito originario. Faccio notare a questo proposito che il link con la "a" accentata finale non funziona, il link corretto è con la "a" non accentata

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