Nino Galloni: le telefonate di Ciampi a Berlinguer e di Kohl ad Andreotti
di Stefano D'Andrea
Inizio la pubblicazione di un po' di materiale tratto dal summit – parola pessima ma gli interventi sono stati molto interessanti – sulla MMT, con il video dell'intervento di Nino Galloni. Allego un mio commento.
httpv://youtu.be/6e23Gaz-Jb4
Nino Galloni spiega con chiarezza per quale ragione la banca centrale non deve essere autonoma, almeno sotto il profilo che egli considera. Tuttavia, Galloni non prende posizione sul problema relativo all'identificazione della nostra banca centrale ideale: la BCE o la Banca d'Italia? Oggi dobbiamo abbandonare l'euro o no?
Una BCE con il vincolo di acquistare illimitatamente titoli del debito pubblico degli stati europei risolverebbe, probabilmente, il problema degli attacchi speculativi sui titoli del debito pubblico; e abbasserebbe i tassi di interesse sul debito italiano; ma significherebbe anche restare nell'Unione europea e mantenere l'euro. La ipotetica riforma non risolverebbe i problemi posti dalla libera circolazione dei capitali e dei servizi; né gli squilibri nella bilancia dei pagamenti generati dall'euro; né risolverebbe il problema della inidoneità della dogana unica dell'Unione Europea a far fronte alle diverse esigenze di politica commerciale dei singoli stati, e dello stato italiano in particolare, con riferimento alla circolazione di molte merci provevienti da paesi terzi e, sia pure soltanto in relazione a settori strategici che intendessimo sviluppare, anche da paesi europei. Anzi, trattandosi di una modifica volta a rafforzare l'Unione Europea, renderebbe più difficile risolvere gli altri, enormi, problemi creati dai trattati europei. Perciò, banca centrale non autonoma si. Ma la banca centrale italiana deve tornare ad essere la Banca d'Italia.
Galloni segnala anche un altro tema rilevante. I dirigenti statali, da funzionari dello Stato, sono divenuti funzionari del governo. Chi ha introdotto i mutamenti normativi volti a generare questa aberrante condizione? Non conosco la risposta ma ho un terribile sospetto e temo non sia stato Berlusconi. La matrice, comunque, è chiara: lo spoil system statunitense.
Un intervento illuminante, dunque. Esso conferma: che la Germania (Helmut Khol) e i banchieri ( Azelio Ciampi), che ormai anche gli stolti sanno essere un potere a sé stante, hanno cercato di condizionare la politica italiana e ci sono riusciti; e che molte degenerazioni del nostro ordinamento sono avvenute per adesione culturale a un modello straniero da parte di una classe dirigente che non ha più saputo apprezzare quanto vi era di buono nella nostra tradizione e che si è innamorata in modo fanciullesco dell'ordinamento dello Stato dominante, ossia gli stati uniti. L'intervento solleva anche qualche dubbio su Enrico Berlinguer: certamente una brava persona ma non uno statista; infatti, sembrerebbe che, sollecitato dal governo a partecipare a una scelta fondamentale per la nazione, sacrificava l'interesse pubblico per interessi di partito (d'altra parte, cosa è rimasto dell'eurocomunismo? E chi ha sostenuto, tra i comunisti italiani, che dovevamo restare nella NATO?).
Vorrei concludere con qualche valutazione.
Non è giusto e sensato prendersela con la Germania, la quale legittimamente e naturalmente ha perseguito il proprio interesse (così come interpretato dalla classe dirigente tedesca, ovviamente). Il cittadino che voglia crescere intellettualmente deve imparare a muovere dal presupposto che gli stati competono. Non cooperano: competono. Questo è un fatto. Quando stipulano un trattato economico (come quelli che hanno dato vita all'Unione Europea), gli stati fissano le regole della loro competizione: fanno valere la loro forza nel momento in cui si stabiliscono le regole; e poi esercitano la libertà che quelle regole lasciano, al fine, non dichiarato ma ovvio e universalmente perseguito, di togliere ricchezza o vantaggi agli stati competitori e volgere quella ricchezza e quei vantaggi nel proprio interesse. La cooperazione fra stati può esserci in via di fatto quando, sporadicamente e del tutto casualmente, gli interessi degli stati siano coincidenti e, più spesso, quando uno stato sia succube culturalmente o politicamente dell'altro. In questi ultimi casi, la cooperazione maschera il fatto che uno stato agisce nell'interesse dell'altro stato, tradendo gli interessi del popolo.
Le colpe cadono interamente sulla classe dirigente italiana. Senza una classe dirigente di livello elevato un popolo non progredisce e anzi regredisce. E una classe dirigente di livello elevato nutre sempre un sentimento di indipendenza del proprio Stato-Nazione, qualsiasi sia l'orientamento politico di fondo: socialista o liberista.
Completamente d'accordo con il tuo commento: la "germanofobia" di un certo ambiente antagonista non ci porterà da nessuna parte. Bisogna innanzitutto capire che gli Stati più forti sono anche quelli più capaci a far valere i propri interessi strategici; quindi non possiamo prendercela con nessuno per l'incapacità e l'atteggiamento supino della nostra classe dirigente.
Non so se fossero più ignoranti ed impreparati o in malafede!
posso rimandarvi a uno che di economia ne mangia che e' il professor bagnai? http://www.youtube.com/watch?v=XKFs6P_RyGo
Simone, conosco il video. Anche io ero tra i relatori di quel convegno e ne ero uno degli organizzatori. Ho anche pubblicato quel video. Però non capisco il senso del rinvio. Puoi essere più chiaro?
@stefano.dandrea : se eri un relatore li mi massacrerai , ti prego abbi pieta di un novellino in economia. Quindi premettendo che non volevo dire che galloni non sia bravo anzi ho visto diverse sue interviste da parte di altri gruppi tipo albamed ma credo che l'intervento di galloni sia piu pertinente.
Volevo solo ampliare il discorso non si puo dare completamente la colpa alla classe italiana(non voglio nemmeno difendere la classe politica che non e' difendibile) , il professor bagnai spiega che la competizione non era semplice , non si puo inseguire uno stato come la germania che prima di entrare nell euro aveva tutte le condizioni per rimanere sempre ottimali vuoi per sindacati favorevoli o per preparazione industriale metto un rimando riguardo ai dati dell inflazione (http://goofynomics.blogspot.com/2012/02/la-germania-e-la-crisi-delleurozona.html). Mentre Galloni che in questo intervento parla di piu della storia ,(forse per riallacciarsi al "piu grande crimine" di barnar? non ho partecipato alla mmt quidni la butto li) non prende una posizione , non dice cosa fare realmente se uscire dalla zona euro o no e trovo l'intervento di bagnai piu correlato alla posione "tedesca" secondo me (non ho visto la versione completadi tutta la conferenza quindi spero mi scuserai) e molto piu completo se si vuole discutere delle vari stati.
Che poi l'italia dovrebbe avere una classe politica diversa , vera come il sole , che uscire dall euro e' quasi impossibile , sicurissimo , che questo video fa capire che chi comanda e' sempre stato qualcunatro verissimo.
Sperando di non aver fatto una figuraccia
Simone.
Simone, non hai fatto una figuraccia nella misura più assoluta.
Intanto io sono un giurista e non un economista. Dell'economia cerco di imparare soltanto i principi fondamentali e credo che sia sopravvalutata nella misura in cui non si tiene conto che essa altro non è che una proposta di politica economica o una critica di politica economica, la quale attende di essere realizzata come concreta politica economica. Quest'ultima presuppone regole giuridiche e implica l'emanazione di regole giuridiche.
Credo poi che perseguire la concorrenza o preferire una sana competizione; far entrare il capitale privato in certi settori o no; imporre la stabilità dei posti di lavoro non molto retribuiti o no; aumentare o diminuire la possibilità delle banche di immetere moneta nel sistema rispetto alle possibilità dello stato; consentire di acquistare azioni e di rivenderle il giorno successivo ecc. ecc.; non siano questioni economiche; ma politiche e morali (si morali).
Detto questo, Galloni spiega bene perché la banca centrale non deve essere autonoma sotto il preciso profilo da lui considerato. O se vogliamo deve avere altre funzioni rispetto a quelle della BCE. Bagnai considera questo profilo meno rilevante degli squilibri che segnala e delle ragioni che li hanno provocati. In realtà si tratta di due problemi diversi sui quali è bene essere informati. Per quanto mi riguarda tendo ad attrribuire prevalenza ai profili su cui insiste Bagnai, perché non ho alcun desiderio di rafforzare l'Unione europea. Anche io sono dell'avviso che l'unica BCE buona sia quella morta.
La posizione di Bagnai per abbandonare l'euro è chiara. Quella di Galloni meno (almeno stando all'intervento). In questo io, che sostengo si debba uscire dall'Unione Europea (ma infondo credo anche Bagnai) sono più vicino a Bagnai.
L'intervento di Galloni guarda alle responsabilità della nostra classe politica. Invece, molti – e tra questi anche Bagnai (credo che sia un suo limite) – anche per difendere giustamente i Greci e gli Italiani dall'accusa di essere stati spendaccioni, accusano la Germania di NON AVER COOPERATO, magari invocando principi di sussidiarietà e altre stupidaggini declamate nei trattai europei senza alcun concreto vincolo e previsione di sanzioni, per confondere le idee agli ingenui. GLI STATI COMPETONO. Anche coloro che in una industria lavorano ad un progetto sotto un capo, da un lato cooperano (perché così gli impone il capo – il capo per gli stati sono le regole dei trattati che li vincolano), ma nella misura in cui possono – nella sfera di libertà lasciata dai trattati – COMPETONO (come i lavoratori per conquistarsi la fiducia del capo e ottenere una posizione, ovvero, se ormai non hanno più possibilità di far carriere, per lavorare meno di quanto richiesto nella misura del possibile e anche violando qualche regola se credono di non essere scoperti o sanzionati).
Purtroppo pubblicherò altri articoli interessanti che per spiegare la situazione economica sviluppano una forma di Germanofobia. Tuttavia, li pubblicherò lo stesso. Ma mi riprometto di scrivere un post, che spero abbia fortuna, per spiegare che si tratta di un atteggiamento infantile e moraleggiante in un campo dove la morale non dovrebbe avere ragion d'essere, perché nei fatti non esiste. Pensa che Bagnai considera moralistico il mio giudizio su coppie che avendo un reddito (o rendita) di quattromila euro al mese si sono indebitate gravemente per acquistare beni di consumo! Mentre poi attribuisce alla germania la colpa di essersi comportata come ogni stato guidato da un'astuta classe dirigente si sarebbe comportato nella sua situazion!. Se incontriamo un potente o un prepotente, spetta a noi difenderci. tanto più nel diritto internazionale dove le regole dei trattati sono dettate dagli stati medesimi e quindi riflettono già la maggior forza di alcuni e dove l'esercizio della maggiore potenza non è limitato dal diritto (nella sfera di libertà lasciata dai trattati).
Anche qui, uno studio dei fondamentali delle teorie realistiche del diritto internazionale farebbe bene. Studiare soltant l'economia, prescindendo dal diritto e dalla constatazione dell'esperienza storica e magari credere che il futuro del paese dipenda dalla applicazione di una particolare teoria monetaria è profondamente sbagliato.