La metamorfosi
Oggi l’Italia è un paese occupato. Il suo governo è un direttorio affidato al proconsole euro-globalista Monti. L’esecutivo Monti-Napolitano, non eletto, sta saccheggiando l’Italia e uccidendo letteralmente il popolo (i continui suicidi). A sostegno e a difesa della dittatura globalista e delle sue politiche si muove il Partito Democratico su un piano di totale sudditanza.
IL PD è figlio di una catena trasformistica alla cui cima stava il PCI di Berlinguer, già socialdemocratico, poi eurocomunista (Berlino 1976), e infine filo-americano ed euro-atlantico. Per successivi salti nel precipizio il serpentone metamorfico-trasformista (PCI-PDS-DS-PD) –così definito dal filosofo Costanzo Preve- tralascia la rappresentanza politica dei ceti subalterni, smarrisce la tutela dello stato sociale e dei diritti dei lavoratori, sacrifica la legalità costituzionale in ossequio e al culto dei trattati cosidetti europei, ispirati alla dottrina economica liberista.
All’interno del partito bulgaro di Montecitorio, il PD rappresenta la sinistra neoliberista, filo-globalista e antipopolare. Suo compito è sopire e vanificare le temute proteste di popolo e difendere a spada tratta una moneta comune che non è di nessuno e nel nulla sarà risucchiata.
La congrega che siede, per noia storica, a sinistra dell’emiciclo, sembra aver rinnegato l’Italia e stretto un patto d’acciaio con il capitale finanziario d’oltralpe, d’oltremanica e d’oltreatlantico. Puntellando saldamente il Monti-Napolitano-Passera, contribuisce a svendere gli ultimi scampoli di sovranità repubblicana, di socialità, di patrimonio pubblico e permette che si calpesti la residua dignità nazionale.
In cambio di questa acquiescienza e complicità, il gruppone della “sinistra”, invasato europeista, è beneficiato con una posizione di sub-potere che lo fa sopravvivere terapeuticamente. La sua funzione subalterna di “ruota di scorta” del potere finanziario globalista gli consente il lusso di non esprimere né linea politica né programma. Ma l’ex comunista Bersani, ora convinto seguace dell’oligarchia liberista, si vanta di essere stato l’autore, lui ministro, di una “lenzuolata” di liberalizzazioni (il programma!).
Ora Bersani guida la coda del metamorfico serpentone, il PD, il cui gruppo dirigente è stato “miracolato” dalla caduta del muro di Berlino del 1989. Conseguenze socio-economiche e geo-politiche epocali di questo evento sono state il neoliberismo e la globalizzazione. In Italia, periferia dell’impero e protettorato sotto tutela, coloro che, già nella prima repubblica, s’erano entusiasmati alla cosmesi inventandosi l’arco costituzionale e l’eurocomunismo, hanno sciolto i vincoli, si sono tagliata la testa (PCI) e, come Bertran de Born, la portano in mano esibendola solo per conservare i voti dati per stanca tradizione da elettori abitudinari.
Su quell’autodecapitazione si sono riciclati e hanno stretto accordi elettorali di ispirazione filo-atlantica e liberista così solidi da portarli ad appoggiare senza se senza mah! e senza boh! la guerra di aggressione contro la Libia. Nessuna meraviglia, avevano già concorso a commissionare agli Stati Uniti il bombardamento di Belgrado. È lo stesso ceto politico ed intellettuale, i “comunisti” che, che dopo aver rappresentato l’internazionalismo proletario (quanto credibilmente?), sostiene ora con zelo e fedeltà canina il globalismo finanziario. Vista l’offerta, banchieri e finanzieri, la nuova razza padrona del ventunesimo secolo, hanno aperto da tempo la campagna acquisti.
Apostati del marxismo, democristiani sinistrorsi, e partitini residui se-dicenti ancora e impropriamente comunisti, compongono un’accozzaglia di forze del tutto subalterne al neocapitalismo liberalista. Erano partito di maggioranza all’approvazione del pacchetto Treu. Ad essi si affianca la “Conferazione Generale”, che fa ammuìna indicendo finti scioperi, e ammorbidendo eventuali proteste sociali che possano sfociare in aperta e rischiosa delegittimazione del potere e dei sindacati stessi.
Nemmeno le politiche di Berlusconi, fatte “membro canis”, elettoralistiche, e a esclusiva garanzia di alcuni gruppi, avevano prodotto situazioni sociali così drammatiche come quella vissuta in questi giorni di pieno e impunito appoggio piddino al direttorio.
Dopo pochi mesi dell’investitura di Monti, desiderato e invocato dal PD, un forte impoverimento dei ceti medi e popolari, le delocalizzazioni produttive e il depauperamento dei servizi pubblici cominciano far sentire i loro effetti. Monti, il designato dalla finanza straniera, sta applicando il programma che Draghi e Trichet avevano dettato all’allora esecutivo Berlusconi col “pizzino” del 5 Agosto 2011. Sul treno “blindato” di Monti-Napolitano sta viaggiando in prima classe una sinistra dimentica della Sovranità popolare e repubblicana.
Questo apparato partitico e sindacale, questuante briciole di sub-potere, senza sporcarsi troppo le mani, trama per demolire lo stato sociale, cassare i diritti dei lavoratori, disintegrare l’apparato industriale nazionale privatizzandolo, trasferire le risorse strategiche agli stranieri, consegnare sottocosto il patrimonio storico-artistico-ambientale negli artigli dei grandi predatori finanziari esteri, stralciare definitivamente la Costituzione della Repubblica per sostituirla con i codici criminali dei trattati cosidetti europei.
Daccordissimo con quello che dici , ma a nessuno viene in mente dopo Berlinguer non ci sono stati piu persone di sinistra?
Non so quanto possa essere un buon esempio ma prendi tutti i boicottaggi alla falck da parte dei sindacalisti , non concedendo nulla facendo si che si delocalizzasse , io credo che ci fosse gia da allora intenzione politica della sinistra di deindustrailizzare il paese.
Ci sono tante prove , lo stesso Paolo Barnard ne parla , penso che un buon riassunto esplicativo di come la vedo sia io che il 50% degli italiani l'abbia data Guzzanti qui ( http://www.youtube.com/watch?v=i7FCwhXdPII ) .
Faccio altro esempio quando era nata Sel era nata da una volonta popolare , adesso che cosa e' diventata ? Non conosco cosi bene i partiti , ma esiste ancora la sinistra? Il manifesto? Se ci fosse un "Peppone" in giro lo voto subito , ma a gente come lui non fanno fare carriera. Tanto non e' un problema il cavagglllliere sara rieletto perche si e' preso in mano il jolly (il pdl ha cominciato a dire che si puo "usciare dall europa") , facendo cosi si riprendera i voti dei moderati e anche dei voti di protesta di Grillo. Vorrei fare una domanda , ma al convegno "Fuori dall'euro fuori dal debito" quanti esponenti dei partiti c'erano? E il mese scorso , durante il "La natura dell'euro"? Se la risposta e' nessuno , vuol dire che a nessuno nelle alte cariche importa , quindi non dovreste nemmeno preoccuparvene. Io credo che la sinistra non esista piu' o la si ricrea un movimento di sinistra , o non arrabbiatevi che rivince il pdl. Altri mille anni di buio? Puo esse.
Mi sembra quasi quasi di leggere scritti o articoli di qualche tempo fa di Costanzo Preve e – cosa strana … – anche miei.
Le espressioni e le definizioni sono proprio quelle …
Bene, bene.
Vuol dire che abbiamo colpito nel segno.
Eugenio Orso
Eugenio, probabilmente ci sei tu, ci sono io, c'è Preve e ci sono molti altri. Luciano ha delle idee, che sono quelle nostre comuni, e con molta umiltà studia coloro che crede le abbiano espresse nel migliore dei modi.
Bene.
Lo aspetto al varco per quanto riguarda la possibile "cura" del male (ad esempio: come imporre – con quali mezzi e forme di lotta – la fondamentale sovranità politica e monetaria degli stati, dopo l'esproprio che si è consumato, e come interrompere i flussi finanziari della globalizzazione).
In ciò, credo che vi sia una grande differenza fra il sottoscritto e voi, ed anche fra il sottoscritto e il grande filosofo Costanzo Preve.
Eugenio Orso