I miracoli de Leuropa: inflazione senza lavoro
di LORENZO D’ONOFRIO (RI Pescara)
Forte ‘sta ripresa, basta guardarsi intorno, i cartelli “vendesi” e “affittasi” sulle vetrine delle attività commerciali non ci sono, le fabbriche non chiudono più e anzi fioccano le assunzioni, i salari aumentano e gli italiani riescono a comprare casa, a spendere ma anche ad accumulare risparmi. Certo c’è un po’ di inflazione, ma che ce frega con la scala mobile?
E ovviamente sto parlando di Prima Repubblica… quella della Liretta e della Banca d’Italia sotto il Governo, che addirittura si preoccupava di tutelare i nostri risparmi. Qui, invece, con la fine dell’emergenza alle porte e la BCE che riesce a fallire anche il suo unico e stupido obiettivo, si inizia a sentire il cappio dell’usuraio blustellato che torna a stringersi al collo degli italiani, stremati da decenni di tagli alla spesa pubblica e da una gestione pandemica disastrosa, oltre che inutilmente onerosa…
Anche su questo abbiamo raccontato tutto con largo anticipo, come facciamo ormai da dieci anni (pensa che a ottobre 2020 qualcuno osava scrivere: “…finita l’emergenza, dovremo rientrare per puntare all’obiettivo di medio termine (OMT), il famigerato pareggio di bilancio: il che significherà nuovi tagli e nuove tasse…”).
Chi vuole può continuare a sognare il PNRR, chi invece inizia a capire potrà darci una mano per le politiche del 2023: noi ci siamo e ci saremo!
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