L’impotenza dei mandolinari
di Giuseppe Masala Zeroconsensus
Credo sia evidente a tutti che la situazione stia per precipitare: i rendimenti dei Bonos decennali spagnoli sono schizzati ad oltre il 7,2% e quelli degli equivalenti BTP italiani ad oltre il 6,10%. Ormai i mercati finanziari sembrerebbero chiusi per i due paesi mediterranei. Certamente la situazione spagnola appare peggiore; la disoccupazione è più alta ed al dissesto del proprio sistema bancario si somma il dissesto delle finanze pubbliche delle regioni autonome. Ormai sono ben sette le istituzioni locali che hanno chiesto il soccorso a Madrid per evitare la dichiarazione formale di default. Probabilmente il governo centrale dovrà chiedere a breve l’intervento delle istituzioni finanziarie internazionali (FMI, BCE, UE) per un salvataggio integrale non avendo le risorse per soccorrere il proprio sistema bancario (i cento miliardi già accordati dall’UE non sono sufficienti) in contemporanea al salvataggio delle regioni autonome.
La situazione italiana solo apparentemente sembrerebbe migliore, in realtà cambia poco. Innanzitutto il tasso di interesse dei BTP al 6,10% è parimenti insostenibile rispetto al 7,20% dei Bonos, per il semplice fatto che lo stock di debito italiano è superiore al PIL nazionale mentre quello spagnolo è inferiore (almeno per il momento), dunque gli iberici potrebbero reggere un tasso più alto. Ma non basta, anche in Italia si odono sinistri scricchiolii in materia di finanza locale: dalla Sicilia al Comune di Torino. Per non parlare poi dell’inabissarsi delle quotazioni di borsa di grosse società industriali (Telecom avrà bisogno di una ricapitalizzazione, con evidente danno alle società finanziarie che la controllano?) e finanziarie (la nuova emissione di Tremonti Bonds sarà suffciente a stabilizzare MPS?). La situazione è grave.
Sembrano lontani i giorni in cui i trombettieri dei massmedia di regime elevavano al rango di nuovo salvatore della patria il professore della Bocconi. Il bluff è durato poco: lo scudo inesistente non è venuto alla luce e non arriverà fino a quando la Corte Costituzionale Tedesca non avrà sentenziato la sua legittimità. Se il “salva spread” vedrà la luce sarà probabilmente troppo tardi, senza voler cavillare poi sul fatto che – a mio modesto avviso – è inutile allo scopo per il quale è stato progettato. Colpisce in particolar modo la dichiarazione di impotenza di Mario Monti: secondo il professore null’altro può esser fatto. Per fortuna ha capito che ulteriori tagli e ulteriori aumenti delle tasse farebbero collassare il sistema economico (probabilmente senza ottenere un aumento di gettito). Colpisce ancora di più il tour diplomatico che ha iniziato proprio oggi in Russia. Come un governo filo americano possa andare a chiedere danaro allo Zar Putin, quando solo ieri nella complessa partita mediorientale abbiamo criticato aspramente il veto posto dalla Russia a protezione del legittimo governo siriano? Come si può chiedere danaro a chi ripaghiamo con un atteggiamento ostile nella politica internazionale? Viene da dubitare sulla lucidità della nostra classe dirigente. Facile immaginare che dai russi il nostro Capo del Governo otterrà solo qualche parola di circostanza, qualche complimento sulla sia preparazione e sulla sua serietà e qualche raccomandazione per una preghiera dai Pope Ortodossi.
Anche Mario Draghi in una intervista apparsa oggi sulla stampa si è premurato di spiegare che l’euro è un processo irreversibile. Non è – per il vero – un’affermazione troppo lucida: nella vita l’unico fatto irreversibile è la morte. Non solo, ha anche spiegato che – se fosse necessario – la BCE è pronta ad intervenire “senza tabù”. Ma cosa avrà voluto dire? La BCE per statuto non può porre in essere manovre di allentamento monetario (stampare moneta e acquistare bonds direttamente dagli stati) e anche se riuscisse a convincere i paesi de “blocco nordico” sulla necessità di una simile mossa occorrerebbero mesi o anni per modificare i trattati. Quindi un’altra operazione di LTRO o simile è in arrivo? Può darsi, ma una simile operazione serve solo a guadagnar tempo al prezzo di peggiorare la situazione delle banche nel gioro di pochi mesi (l’acquisto di bonds con i soldi dei due precedenti LTRO è stata letale per la situazione patrimoniale delle banche spagnole e italiane appena i soldi sono finiti e le quotazioni dei titoli di stato hanno ripreso ad inabissarsi). Quindi anche l’altro Super Mario sembra impotente rispetto al precipitare degli eventi.
Non pare infine azzardato ipotizzare che nelle stanza del potere, dove le classi dirigenti (sono tentato di scrivere dominanti) tessono le loro trame, si vivano giorni di panico: un nuovo otto settembre. Non è spiegabile altrimenti l’ipotesi di andare ad elezioni già ad Ottobre. A mio modo di vedere è la mossa della disperazione. Giustificare – come fa oggi Scalfari nella sua articolessa domericale – un simile azzardo come un arma contro lo “spread” è ridicolo e folle allo stesso tempo. E’ ovvio che lasciare la plancia della nave diretta sugli scogli accellererebbe il momento dell’impatto. Credo che una simile pazzia sia spiegabile solo ed esclusivamente con l’interesse delle classi dominanti. Per loro meglio andare ad elezioni prima che i cittadini comprendano la portata reale del disastro così da poter raccattare una maggioranza da utilizzare in Parlamento per formare l’ennesimo Governo delle Caste. Se si attendesse la naturale scadenza del Parlamento si rischierebbe di andare ad elezioni a disastro avvenuto e con i cittadini inferociti. A quel punto non basterebbero i trombettieri dell’informazione di regime né il controllo deil’apparato di sicurezza dello Stato. Solo ed esclusivamente questa motivazione può aver spinto ad ipotizzare lo scioglimento anticipato del Parlamento.
Non centra molto, ma volevo segnalare la situazione paradossale del Belgio. Debito al livello italiano. Dopo un anno e 8 mesi senza governo i bound belgi sono più quotati di quelli tedeschi e non c'è traccia di default. Forza della non politica o i nostri "esperti tecnici" fanno il lavoro per altri?