Tra onnipotenza e saturazione
di Alessandro Bolzonello
Luoghi pubblici. Nelle stazioni ferroviarie, nei centri commerciali, talvolta anche nelle piazze e nelle vie vengono riprodotte scritte, suoni e video.
Luoghi quotidiani. Negli uffici, nelle stanze di casa, nelle automobili risuonano dati e informazioni.
'Non luoghi'. Lungo gli spostamenti, durante i viaggi, nelle pause e attese dilaga l’utilizzo di piccoli e potenti strumenti di ricezione e trasmissione.
Ci ritroviamo invasi ma anche invadenti, con la 'facile' possibilità di essere raggiunti e di raggiungere. In ogni luogo, in ogni momento. Sempre.
Siamo di fronte ad una nuova condizione di vita. Condizione oggettivamente abilitante: è possibile contattare ed essere contattati, seguire a distanza, impartire indicazioni e direttive, costantemente. Si amplifica efficienza ed efficacia.
Ma contestualmente tale condizione riempie e satura. Il rischio di trovarsi inondati, assorbiti, prosciugati è elevato, fino alla esautorazione di se stessi.
Ecco la duplice sensazione di onnipotenza e di esaurimento. Il riempimento e la saturazione rappresentano potenti ‘stupefacenti’: eccitano, inebriano, anestetizzano; contestualmente travolgono e deprimono in quanto conducono al confine, portano a toccare il limite, a confrontarsi con ciò che non è possibile. Errore, vincolo, mancanza, inadempienza … divengono parole comuni e usuali. Non più eccezione.
Tale condizione sollecita l'individuo, in particolare l’idea di adeguatezza e inadeguatezza, di giusto e sbagliato.
Eccoci dentro un nuovo paradigma. Auguri a tutti.
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