Elezioni anticipate? Si se si verificano una decina di condizioni
Stefano D'Andrea
Molti pensano che ci saranno elezioni anticipate. Quindi sostengono:
a) che, grazie al voto segreto, Berlusconi non sarà salvato, in forza di un "patto d'onore";
b) che, nel caso non venisse salvato, il PD non troverà un numero sufficiente di senatori del M5S, sicuri di non essere rieletti e magari nemmeno ricandidati, disposti a sostenere un governo del PD. Basterebbe che il PD e SEL promettessero una legge con collegi uninominali e la ricandidatura degli ex pentastellati nei loro collegi, con voti (anche) del PD e di SEL, per trasformare parecchi pentastellati in ex pentastellati. Ovviamente sarebbero promesse anche un paio di leggine simboliche. Per il PD e SEL si tratterebbe di rinunciare semplicemente a una ventina di collegi senatoriali. Una volta che gli ex pentastellati avranno accettato il patto e saranno usciti dal M5S, saranno vincolati a sostenere il PD (e SEL) fino a fine legislatura, perché altrimenti saranno politicamente (ed economicamente) morti;
c) che, nel caso Berlusconi non venisse salvato, SEL non esulterebbe per la definitiva "vittoria dell'antiberlusconismo" e pertanto, non promuoverebbe e sosterrebbe un governo "orientato a sinistra", magari con l'astensione "responsabile" di Sciolta civica;
d) che i "dissidenti" del PD (o ex PD), stile Civati, non esulterebbero per la definitiva "vittoria dell'antiberlusconismo" e, pertanto, non promuoverebbero e sosterrebbero un governo "orientato a sinistra", magari con l'astensione di Sciolta civica;
d) che i "centristi" di Sciolta civica non sarebbero favorevoli a sostenere, magari dall'esterno, il governo fondato sul PD, in attesa di tentare di costruire ciò che è fallito nelle precedenti elezioni;
e) che Napolitano non avallerebbe il governo PD con vario sostegno, magari dall'esterno, di SEL, Sciolta civica ed ex pentastellati;
f) che i peones del PDL che hanno pagato molto denaro, eventualmente fino a 300.000 euro, per ottenere un posto sicuro in lista, non cercheranno di recuperare il denaro speso;
g) che non aumenteranno nel PDL gli "ex falchi" – come Cicchitto, divenuto improvvisamente colomba – i quali cercheranno di ricostruire il partito o di raccogliere i cocci, invitando Berlusconi ad assumere il ruolo di "padre nobile";
h) che, in caso di proposta di "dimissioni in massa" di deputati e senatori del PDL, non ci sarà un terzo dei deputati e dei senatori che non si dimetterà "per responsabiità"; e che, ammesso che le dimissioni siano accettate, non ci sarà almeno un terzo dei neodeputati e neosenatori del PDL che non si dimetterà "per scelta di responsabilità".
Tutto è astrattamente possibile. Voi scommettereste 1000 euro contro 5000 sulle elezioni anticipate?
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