La Rivista di Riconquistare l'Italia
di GILBERTO TROMBETTA (RI Roma) 1973 e 1979. Prima e seconda crisi petrolifera (o energetica). La prima crisi, quella del 1973, venne innescata dallo scoppio della guerra del Kippur. I Paesi OPEC si schierarono al fianco di Siria ed Egitto contro Israele. Aumentarono i prezzi del petrolio anche per finanziare la guerra e tagliarono le forniture verso quei Paesi ritenuti filo-israeliani. Questo comportò il vertiginoso aumento del prezzo del petrolio e, conseguentemente, anche l’aumento generalizzato...
di LORENZO D’ONOFRIO (RI Pescara) Il 45% dell’acqua si disperde nelle reti idriche prima di arrivare a casa vostra. La maggior parte della rete nazionale è ancora targata Prima Repubblica (sempre sia lodata), mentre il tasso nazionale di rinnovo attuato da questa penosa classe politica della stramaledetta Seconda Repubblica è ridicolo. Ma la “crisi” idrica è colpa vostra… e verrà certamente risolta da questa penosa classe politica della stramaledetta Seconda Repubblica…
di STEFANO D’ANDREA Il “mondo dell’informazione” è un mondo ridicolo e quindi noi viviamo in un mondo ridicolo. Un evento accaduto il 4 luglio prova in modo inconfutabile la tesi. La stampa ha ignorato per mesi un tentativo di costruire un fronte politico, che da un’iniziale alleanza tra Riconquistare l’Italia e il PC di Rizzo ha proceduto speditamente dapprima verso un’alleanza a tre, con l’adesione di Ancora Italia, e poi ha iniziato a raccogliere attorno...
di STEFANO D’ANDREA Se leggerete Cinquant’anni di vita italiana di Guido Carli, non troverete nemmeno una frase che testimoni il suo europeismo, sebbene egli sia stato l’unico italiano ad essere membro sia della delegazione che negoziò i Trattati di Roma sia di quella che negoziò il Trattato di Maastricht. Per Carli l’Europa non era altro che la possibilità di far essere l’Italia diversa da come era (diversa e, secondo lui, migliore), imponendo dall’esterno un vincolo che...
di STEFANO D’ANDREA Tutti i fatti e tutti i giudizi estremamente negativi sulla contemporaneità (musica giovanile, università, informazione, politica, ecc.) sono veri e fondatissimi. Tuttavia, va ribadito che gli spiriti liberi e capaci possono vivere la vita individuale e familiare come se la realtà non esistesse o fosse diversa. C’è tanto da leggere, tanto da ascoltare , tanto da ricercare anche senza fondi, tanta natura da godere (quasi) gratuitamente, tanto da insegnare ai figli, tanto...
di GILBERTO TROMBETTA (RI Roma) È sempre la solita storia. Qualsiasi crisi viene utilizzata dalle classi dominanti per portare avanti la lotta di classe contro cittadini e lavoratori (non solo dipendenti). C’è un problema generalizzato (con differenze da Paese a Paese ovviamente) di inflazione esogena, cioè importata, cioè da offerta. Contemporaneamente l’economia di molti Paesi è in stagnazione o, peggio ancora, in recessione. La soluzione sarebbe quella di spingere la ripresa economica investendo sul fronte...
di DAVIDE VISIGALLI (RI Genova) e LUCA MANZONI (RI Milano) Non esiste offerta politica che possa guardare alla quota degli astenuti. Quindi è inutile parlare di sconfitte. L’astensionismo è un fenomeno decennale di tutto l’Occidente. Chi pensa di risolverlo con la sua semplice candidatura o del suo partito, combatterà in casa del nemico con armi che non sa usare, si sentirà sconfitto e non capirà. L’astensionismo lo si sconfigge con la disintegrazione dell’Unione Europea e...
di CLAUDIO ORSINI (RI Pescara) Il Partito è una scuola politica, una scuola di vita, una scuola nella quale si è a contatto con la conoscenza a 360°. Da nove anni a questa parte ho acquisito tante di quelle informazioni che difficilmente avrei immagazzinato rimanendo vittima di “indifferentismo”. Ringrazio tutti i miei sodali, quelli “vecchi”, quelli “nuovi” ma anche chi è andato via e chi è tornato. Il Partito è questo. Si mette quello che...
di PIERO VALERIO (RI Palermo) Come ampiamente previsto, il M5S si è schiantato contro il muro di ambiguità, pressapochismo e inconcludenza che aveva esso stesso costruito nel tempo. Ricordo come venivano costruiti i programmi negli ambienti grillini, un tanto al chilo, mettendo così a caso voci e argomenti secondo le tendenze più in voga in quel momento. Senza nessuna direzione o scala di valori che ne indicasse la linea. Noi di Riconquistare l’Italia intanto eravamo...
di LORENZO D’ONOFRIO (RI Pescara) Ci avete mai pensato? Tutti sappiamo bene che la pubblicità mente, nessuno si aspetta che le roboanti promesse degli spot siano mantenute e, cosa incredibile (a rifletterci), nessuno considera cialtroni le celebrità che prestano il loro volto a un prodotto, pagate per mentire, per prendere in giro il consumatore. Anzi, una buona campagna pubblicitaria ne accresce la popolarità. A uno spot alcuni pretendono addirittura di dare un valore artistico: l’artistica...
di GILBERTO TROMBETTA (RI Roma) Nell’Italia che vorrei, i Governi punterebbero sul miglioramento della domanda interna e non sul mercantilismo deflazionista. Nell’Italia che vorrei, i Governi perseguirebbero la piena occupazione e non la stabilità dei prezzi. Nell’Italia che vorrei, lo Stato impedirebbe la competizione al ribasso tra lavoratori. Nell’Italia che vorrei, i datori di lavoro competerebbero tra loro per offrire ai propri dipendenti le migliori condizioni di lavoro possibili. Nell’Italia che vorrei, lo Stato si...
Presentazione ad Avezzano del libro del presidente Stefano D’Andrea L’Italia nell’Unione Europea. Tra europeismo retorico e dispotismo “illuminato”.
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