Taggato: socialismo

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Sovranisti e euroscettici

di LUCA MANCINI (FSI Roma) Nei giorni successivi al rifiuto di Mattarella sul governo Conte, Salvini e Di Maio si sono affrettati nel dire che essi non vogliono uscire dall’euro, ma che la loro azione è volta alla riforma dell’eurozona. Tale atteggiamento riformista potremmo definirlo più euroscettico che sovranista, nel senso che essi criticano indubbiamente l’euro e i parametri europei, poiché scettici nei loro confronti, ma non vogliono eliminarli del tutto e ridare perciò interamente...

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Perché NO all’idea di Europa

di BRUNO ZERBO (FSI Catania) Parlando con alcuni amici e colleghi di “sinistra” mi sono spesso sentito dire: «Beh, ma tutto ciò si sarebbe potuto fare anche a livello comunitario. Sarebbe meglio che le idee che proponi si attuassero nel contesto europeo». Spesso inoltre altre frasi accompagnano questa come «Insieme si sarebbe più incisivi», «l’Italia da sola non può fare molto», ecc. Perché dunque sostengo che dobbiamo tornare agli stati nazionali e augurarci di distruggere...

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Per finirla con il XXI secolo (1a parte)

di JEAN-CLAUDE MICHÉA All’inizio del suo meraviglioso libretto su George Orwell,  Simon Leys fa notare, e a ragione, che ci troviamo davanti a un autore che “continua a parlarci con una chiarezza e una forza di gran lunga superiore alla prosa che opinionisti e politici ci fanno leggere sui quotidiani ogni giorno“. Con le giuste proporzioni del caso, un tale giudizio lo si può applicare perfettamente all’opera di Lasch e in particolare a La Cultura del narcisismo,...

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Jean-Claude Michéa: I limiti del capitalismo post-democratico

Intervista a cura di LES INROCKS In Contro il Capitale lei auspica un “pensare con la sinistra contro la sinistra.” Eppure molti intellettuali di sinistra continuano a essere impermeabili, per non dire contrari ai suoi scritti. Si tratta della rottura definitiva di un dialogo possibile? Se fosse davvero il caso, certamente non è colpa mia! Ovviamente non mi rifiuterei mai di discutere con qualcuno con il solo pretesto che sarebbe “in disaccordo con i miei scritti.”...

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Nazione e lotta di classe

di CARLO FORMENTI (Università di Lecce) Anche gli intellettuali marxisti, o supposti tali, dopo il crollo dei Paesi socialisti, hanno finito per accreditare la tesi di un mondo unificato dall’egemonia liberal-liberista e sostanzialmente “pacificato” e integrato sotto il domino imperiale statunitense. A qualche anno dall’esplosione (non dall’inizio, perché quello risale agli anni ’70 del ‘900) della più grave crisi capitalistica dopo la grande crisi del ’29, e mentre la perdita di capacità egemonica degli Stati...

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Questione nazionale: il punto debole della sinistra italiana

di  ANGIOLO GRACCI “GRACCO” [comandante partigiano; 1920-2008] Nell’ambito, per fortuna ancora ampio, del movimento democratico, progressista e antifascista -e, quindi (come sarebbe possibile altrimenti?) tendenzialmente antimperialista- esce da quarantacinque anni, in polemica e involontaria sfida alle posizioni sopra episodicamente accennate, la testata di “Patria Indipendente”, organo ufficiale dell’Associazione nazionale dei partigiani italiani, la massima e più autorevole dei combattenti della Guerra di liberazione nazionale. Deve dedursi, pertanto, che concetti politici-chiave, come quelli richiamati da parole-simbolo,...

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Lettera di Giorgio La Pira a Pio XII: la rivoluzione copernicana in economia

di GIORGIO LA PIRA 1 maggio 1958, S. Giuseppe operaio Beatissimo Padre, permettete che in questo giorno consacrato a S. Giuseppe ed al lavoro cristiano ed alla società cristiana fondata sulla famiglia di Nazareth e sulla bottega di Nazareth, io vi scriva questa lettera quasi a naturale complemento della precedente concernente l’Italia ed il suo «destino» (vocazione e missione) nell’edificazione del «nuovo universo» delle nazioni. Il punto di partenza di questa mia lettera non può...

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Il tramonto della rivoluzione

di UGO BOGHETTA (Direzione nazionale PRC) Socialismo2017 nasce dall’esigenza impellente di riproporre con forza la questione del socialismo e della rivoluzione. Senza questo obiettivo si brancola nel buio. Non abbiamo criteri per valutare cosa sia giusto e cosa sbagliato. Non c’è egemonia possibile. A rigor di teoria non potremmo nemmeno dirci comunisti. Proprio a causa di questa esigenza ho incontrato il libro Il tramonto della rivoluzione [ed. Il Mulino, 2015, ndr] dello storico cattolico Paolo...

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Bisogna essere socialisti e patrioti!

di GIOVANNI PASCOLI Se tra un popolo grandissimo e potentissimo, come l’inglese, alligna meglio Kipling che Tolstoi; se un popolo, che fu il difensore della libertà e dell’indipendenza degli altri popoli, e si onorò sempre di combattere per il diritto contro la forza, se persino esso vuol ora conquistare e assorbire e annullare; possiamo noi che da quel popolo che fu più amico di tutti, ricevemmo l’ingiuria che non ricevemmo dal più nemico; possiamo noi...

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I misteri della sinistra secondo Jean-Claude Michéa

Intervista a cura di Fabio Gambaro (fonte: Repubblica.it) “La progressione del voto per il Fronte Nazionale tra le classi popolari si spiega innanzitutto con l’incapacità della sinistra di parlare a quella parte della popolazione “. Per Jean-Claude Michéa, infatti, la sinistra contemporanea non ha più nulla a che vedere con la nobile tradizione socialista. Incapace di proporre un’alternativa economica al capitalismo trionfante, ha ripiegato sulle battaglie civili care all’intellighenzia progressista e in sintonia con l’individualismo...

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Testamento politico

di CARLO PISACANE […] Non pretendo già, come alcuni oziosi per giustificare sé stessi mi accusano, di essere il salvatore della mia patria, no; io sono però convinto, che nel mezzodì d’Italia la rivoluzione morale esiste; che un impulso gagliardo può spingere le popolazioni a tentare un movimento decisivo; ed è appunto per questo, che ho impiegato le mie forze per compiere una cospirazione che deve imprimere questo impulso. Se io giungo sul luogo dello...

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Euro, Unione Europea o socialismo?

Non c’è neanche un solo diritto fondamentale enunciato dalla Costituzione che non risulti alterato in maniera sostanziale dall’applicazione dei trattati europei: la critica dell’ARS non è solo critica all’euro, ma critica all’Unione Europea. L’Italia ha giocoforza subìto una rivoluzione, che è maggiore rispetto ad altri Stati appartenenti all’unione: dai primi anni ‘90 abbiamo modificato il sistema processuale penale, il sistema di distribuzione dei poteri dal centro alla periferia, il sistema elettorale  (ribaltandone completamente i presupposti),...