Euro: una catastrofe annunciata

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2 risposte

  1. Tonguessy ha detto:

    Desidero qui esprimere la mia profonda riconoscenza a Bagnai per la chiarezza espositiva e verve comunicativa. Il suo intervento a Chianciano mi ha letteralmente rapito.

    Volendo trovare qualcosa da discutere su questo bell'articolo mi soffermerei sulla chiusa, la quarta ipotetica guerra di cui parla Feldstein.

    Sono convinto che le similitudini con la secessione americana, nel caso di un'ipotetica quarta guerra, siano inconsistenti. A quei tempi l'economia americana si stava trasformando da rurale a industriale, e la manodopera che poteva effettuare tale rivoluzione era saldamente nelle mani dei latifondisti del sud.

    Qui, dal basso della mia formazione, ho tentato di spiegare ciò che accadde:

    https://www.appelloalpopolo.it/?p=1248

    Oggi non esiste, invece, nessuno scontro frontale tra le varie lobbies. Esiste uno scontro di capitali, ma solo apparentemente. La Marcegaglia vuole maggiori profitti nel nome della Crescita Infinita, Marchionne li garantisce delocalizzando e pagando così le cedole ai propri azionisti. Il tutto si risolve in mancata innovazione e mancato sviluppo (locale), azionisti felici e ricche stock options per i soliti.

    https://www.appelloalpopolo.it/?p=2689

    https://www.appelloalpopolo.it/?p=2735

    Insomma non c'è quella tensione che armò i nordisti nel nome della Modernità. Viviamo nella postmodernità e questo significa qualcosa. Anche militarmente. Oggi si invadono paesi in evidente inferiorità militare, e a nessuno verrebbe in mente di dare il via ad una guerra simmetrica (1:1) come ai tempi della secessione. O della guerra fredda, quella mai combattuta. Si vogliono risultati esemplari senza perdite (tra le proprie fila): se poi questo significa sterminare i civili (che militano però in altre fila)  allora si può fare. Il caso libico ci dovrebbe aprire gli occhi.

    Too big to fail, ie too big to lose.

  1. 5 Dicembre 2011

    […] questo articolo  si riprendono le analisi critiche sull’Euro di insigni economisti, fatte in tempo non […]

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