Categoria: Sulla scuola

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Qualche effetto dell’invasione giornalistica della scuola pubblica italiana

di PAOLO DI REMIGIO (FSI Teramo) Il lamento che in Italia si leggono poco i giornali trascura che i loro articoli sono una merce tra le altre e che la scarsa domanda può essere indice di cattiva qualità dell’offerta. In effetti gli articoli dovrebbero dare notizie, in realtà si sforzano di diffondere ideologia, quella che protegge gli interessi degli editori. Per questa pesante ipoteca da cui essi sono gravati, la diffusione dei giornali a scuola...

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Perché distruggere la scuola pubblica?

di PAOLO DI REMIGIO (FSI Teramo) La vicenda della scuola pubblica italiana negli ultimi decenni va inserita nella vicenda generale della repubblica: l’Italia è uno Stato non ancora emancipato dalla sconfitta nella seconda guerra mondiale, dunque a sovranità più o meno strettamente limitata dalle potenze vincitrici, cioè dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna. All’inizio degli anni ’90 la sua classe dirigente, abituata a un’ampiezza di movimento non più compatibile con i piani imperiali atlantici...

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Microfisica dell’alternanza scuola-lavoro

di GIORGIO MASCITELLI (scrittore) La legge della Buona scuola ha istituito, come è noto, la cosiddetta alternanza scuola lavoro, che prevede l’obbligo per gli studenti di tutte le scuole superiori, compresi i licei, di frequentare periodi formativi presso aziende ed enti, pubblici e privati, nonché nel caso di un’indisponibilità di questi, presso la stessa scuola con la modalità dell’azienda simulata. Si tratta di uno dei pochi punti popolari di questa controversa legge perché la narrazione...

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Se questa è cultura umanistica

di TOMASO MONTANARI (storico dell’arte; Università di Napoli) Insieme agli altri decreti attuativi della cosiddetta Buona scuola, è appena arrivato alla Camera anche quello «sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività». Per la redazione di questo testo, la ministra senza laurea né maturità Valeria Fedeli si è avvalsa della collaborazione dell’ex ministro, ex rettore, professore emerito e plurilaureato ad honorem Luigi Berlinguer: e il...

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LETTERA – APPELLO PER IL LICEO CLASSICO

Al Presidente della Repubblica Italiana Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Al Direttore Generale per gli Ordinamenti scolastici e per l’Autonomia scolastica Per salvare e rilanciare il Ginnasio-Liceo classico in Italia, tutto bisogna fare fuorché snaturarlo, come vorrebbero alcuni, annacquando o sminuendo quella ‘prova chiarissima e semplice’ (Paola Mastrocola), nel suo funzionamento e per la sua oggettività, che è la traduzione dal greco o dal latino. Il calo delle iscrizioni registrato negli anni passati...

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La scuola americana, un modello da non imitare

di LUCA CAVALLI SFORZA Il futuro di una nazione dipende dalla qualità delle sue scuole. Non se ne parla molto nei giornali, ma oggi è in corso una battaglia silenziosa a proposito della scuola italiana del futuro, in cui uno dei probabili perdenti sarà il latino. Io ho fatto gli studi secondari al liceo classico perché quello scientifico, che allora era da poco iniziato, non dava ancora molto affidamento. Vi imperava il latino: per otto...

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Lucio Russo e Massimo Bontempelli: Il futuro della scuola italiana

Intervista risalente al 2000, a cura di Francesco Labonia (rivista Indipendenza) e Nello de Bellis (associazione culturale Punto Rosso di Salerno) Fonte: www.rivistaindipendenza.org Innanzitutto, per dare un senso il più preciso possibile ai contenuti di questo nostro dialogo, sarebbe necessario che tu richiamassi -tratteggiandoli sinteticamente- gli aspetti salienti della riforma Berlinguer, prima di sottoporli ad una riflessione critica. RUSSO – L’aspetto essenziale del processo di riforma in atto consiste, a mio parere, nel drastico abbassamento...

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L’aggiornamento permanente degli insegnanti e il qualunquismo del MIUR

di GIULIANA ZANELLO Ho cercato di leggere diligentemente tutto il documento ministeriale sull’aggiornamento obbligatorio permanente e strutturale degli insegnanti, ma confesso che non ce l’ho fatta. Verboso e prolisso al punto da apparire parodistico, grondante luoghi comuni e vieto lessico nuovista, richiederebbe, per una lettura completa, un tempo equivalente a quello necessario per la correzione di un pacco di compiti, o per la lettura di un buon libro, o per un mezzo corso di formazione...

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Scuola: il problema è la difficoltà, non il latino

Pubblico un articolo di Luca Ricolfi, apparso oggi sul Sole 24 Ore, che condivido parola per parola. Non avrei potuto scrivere meglio ciò che penso: il primo problema della scuola italiana (e dell’università ma direi anche, fatti i debiti mutamenti, della famiglia) non sono i programmi o i metodi di insegnamento o il livello dei docenti (dei genitori), bensì il livello dell’asticella, che da quaranta anni è sempre più basso. Il continuo abbassamento dell’asticella è parte...

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Perché le multinazionali vogliono riformare la scuola?

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) La riforma della scuola italiana si inserisce in un contesto ben più ampio e complesso di quanto non lascino trasparire la cronaca politica e la costante opera di disinformazione messa in atto dai mass-media. In un’epoca nella quale le onnipervasive strategie di dominio flessibile delle major relegano ministri, tecnici, sindacalisti “di regime” al ruolo di comparse in un gioco che non ha proprio nulla di reale e democratico, chi sia...

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La rivolta per i compiti a casa

di PAOLO DI REMIGIO (FSI Teramo) Il rifiuto di fare i compiti per le vacanze voleva essere un ultimo gesto contro l’autorità della scuola[1], ma è sprofondato nelle sabbie mobili di una imperturbata tolleranza: la scuola non ha reagito punitivamente; configurata infatti secondo il modello dell’ospizio, come potrebbe scomporsi se un suo cliente non segue delle prescrizioni dettate più dall’abitudine che dalla convinzione? Rifiutarle, anziché essere un’azione di impavida rottura, somiglia piuttosto all’accanimento contro un...

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Viva il latino

di NICOLA GARDINI (poeta e italianista; Università di Oxford) Ho deciso di scrivere il libro Viva il latino [ed. Garzanti, 2016 ndr] per esprimere la mia gratitudine e la mia ammirazione crescente verso una lingua che non solo mi ha aiutato e tuttora aiuta a vivere, ma che ritengo essenziale per la felicità di tutti. Pertanto, volevo anche difendere il latino dagli attacchi e dalle critiche irresponsabili di molti, che parlano per pura ignoranza sia...