Non c’è ancora prova che il vaccino sia efficace
di Stefano D’Andrea
Lo Stato che ha vaccinato di gran lunga più degli altri è lo Stato di Israele.
In Israele, il 9 marzo, quasi la metà della popolazione ha ricevuto due dosi: su 8.547.100 abitanti, sono state vaccinate con due dosi 3.859.111 persone (il 45,15%). Dunque questo Stato va preso come punto di riferimento per verificare l’efficacia della doppia dose.
Non disponendo dei dati relativi alla curva delle ospedalizzazioni gravi (che comunque sono meno oggettive delle morti), si deve tener conto del dato relativo ai morti. Infatti, apparirebbe ben strano che nel paese nel quale la metà della popolazione è vaccinata, scenda il numero degli ospedalizzati gravi, rispetto ad altri paesi, ma il numero dei morti continui ad essere in proporzione superiore. In linea di principio, si deve presupporre una proporzionalità tra casi gravi e morti, almeno con riguardo ad ogni singolo Stato.
Procedo quindi a confrontare la curva dei morti di Israele con quella di otto paesi occidentali che hanno vaccinato molto meno (considerando soltanto la vaccinazione a due dosi): la Svizzera (299.748 vaccinati con due dosi su una popolazione di 8.372.098: 3,58%); l’Austria (248.248 vaccinati con due dosi su 8.747.558: 2,83%); la Germania (331.671 vaccinati con due dosi su una popolazione di 82.667.685: 0,40%); l’Italia (1.697.225 vaccinati con due dosi su una popolazione di 60.600.590: 2,8%); il Canada (575.602 vaccinati con due dosi su 36.286.425: 1,58%); gli Stati Uniti (31.493.040 vaccinati con due dosi su una popolazione di 323.127.513 abitanti: 9,74%); la Svezia (292.897 vaccinati con due dosi su una popolazione di 9.903.922: 2,95%); e la Spagna (1.383.488 vaccinati su una popolazione di 46.443.959: 2,97%). I dati si leggono qua.
Tutti i dati relativi ai morti, di seguito citati, indicano la media giornaliera su una settimana.
La curva dei morti di Israele ha toccato il suo picco il 25 gennaio, con 65 morti di media al giorno su una settimana. L’8 marzo la curva era a 22 morti di media al giorno su una settimana. La curva dei morti è scesa dunque del 66,2% ed è quindi ora a un livello che è il 33,8% del picco.
Vediamo ora le curve dei morti degli otto Stati occidentali presi in considerazione.
Svezia :
picco 31 dicembre, con 99 morti; l’8 marzo 4 morti; la curva è scesa dunque del 96% ed è ora al 4%. La discesa è stata dunque molto superiore a quella di Israele.
Svizzera :
picco 4 dicembre con 103 morti; l’8 marzo 10 morti; la curva è scesa dunque del 91,3% ed è oggi al 9,7% del picco. La discesa è stata dunque molto superiore a quella di Israele.
Austria :
picco del 21 dicembre con 130 morti; l’8 marzo 23 morti; la curva è scesa dunque dell’82,3% ed è oggi al 17,7% del picco. La discesa è stata dunque molto superiore a quella di Israele.
Canada :
picco il 26 gennaio con 163 morti; l’8 marzo 37 morti; la curva è scesa dunque del 77,3% ed è oggi al 22,7% del picco. La discesa è stata dunque fino ad ora superiore a quella di Israele.
Germania :
picco il 10 gennaio con 905 morti; 8 marzo 254 morti; la curva è scesa del 72% ed è ora al 28% del picco. La discesa è stata dunque superiore a quella di Israele.
Italia :
picco il 5 dicembre con 736 morti; 8 marzo 308 morti; la curva è scesa del 58,2% ed è ora al 41,8% del picco. La discesa è stata dunque inferiore a quella di Israele.
picco il 27 gennaio con 3442 morti; 8 marzo 1623 morti; la curva è scesa del 52,9% ed è ora al 47,1% del picco. La discesa è stata dunque inferiore a quella di Israele.
Spagna :
picco l’11 febbraio con 488 morti; l’8 marzo 261 morti; la curva è scesa dunque del 46,4% ed è oggi del 53,6% rispetto al picco. La discesa è stata dunque inferiore a quella di Israele.
Dunque su nove Stati, cinque hanno visto ridurre i morti in misura molto superiore (tre) o superiore (due) ad Israele; tre, invece, hanno visto la curva scendere meno.
La conclusione ovvia è che la curva dei morti di Israele, se paragonata a quella di Stati che hanno vaccinato molto meno, non costituisce il minimo indizio di una qualche efficacia del vaccino.
Naturalmente può darsi che il vaccino nelle settimane o nei mesi a venire risulterà risolutivo o abbastanza efficace o poco efficace. Ma per ora l’efficacia non è provata.
La cosa stupefacente è che decine di ricercatori e decine di migliaia di laureati, che possono cercare dati ufficiali in rete e fare calcoli analoghi a quelli svolti in quest’articolo, danno per sicura una rilevante efficacia del vaccino. Arrivano notizie dalla Scozia o da Israele sul calo delle ospedalizzazioni e senza chiedersi se per caso in quei paesi stiano attribuendo al vaccino una discesa delle ospedalizzazione (dei morti e dei casi) che per due mesi si è verificata quasi ovunque, credono alle notizie (senza nemmeno riflettere sul fatto che il dato sui morti è più oggettivo di quello delle ospedalizzazioni, che possono dipendere da vari fattori). Oppure cercano e leggono gli articoli scientifici ma anziché cestinarli, perché manca il paragone con altri paesi, dove i miglioramenti, pur in assenza del vaccino, sono stati superiori, preferiscono crederci: scienziati che credono senza sottoporre a verifica. La tristezza infinita. Ovvio che le persone comuni seguano l’opinione dei ricercatori. Che tuttavia non è una opinione scientifica ma una speranza creduta per vera.
Questa confusione tra speranza e realtà è frutto certamente dello scientismo, ossia della fede della scienza, che è uno degli atteggiamenti più stupidi e diffusi del mondo contemporaneo: la scienza è meravigliosa, perché è lenta, progredisce dopo studi che durano anni o decenni, dibattiti svolti in occasione di convegni, dibattiti ai quali seguono affinamenti, o abbandoni di strade percorse, in certi casi a lungo, e rivelatesi sbagliate; e alla fine i risultati delle ricerche danno quasi sempre una utilità parziale, talvolta molto parziale, rispetto ai fini pratici. Salvo in rarissimi casi, la scienza non fa miracoli. E quando li fa, si tratta quasi sempre di esiti di lunghissime ricerche.
Speriamo pure che il vaccino sia efficace ma prendiamo atto che ad oggi la prova di una qualche efficacia non c’è.
MA ci prendiamo in giro?
La curva di Israele dice che la prova non c’è. Chiunque dica il contrario è persona illogica. Poi magari tra qualche settimana la curva, se si abbasserà a differenza delle altre che invece saliranno, dirà che l’efficacia c’è ed è molta. Ma per ora, sulla base della curva di Israele, dire che il vaccino ha una minima efficacia, significa prendere in giro se stessi. Appunto: ci prendiamo in giro.