La sinistra è il problema e si propone come la soluzione.
La sinistra è il problema e si propone come la soluzione.
di Luciano Del Vecchio
Ammesso che le denotazioni di destra e sinistra abbiano ancora un senso e siano ancora valide per definire i reali schieramenti sociali e politici in questa fase storica, assumiamole pure nel loro significato tradizionale che vede, grosso modo, l’una dare più importanza alla giustizia sociale e l’altra essere più attenta alle libertà individuali.
Ebbene, se questo è ancora il discrimine, allora va preso atto che la sinistra non denuncia più l'ingiustizia sociale, l'alienazione di massa, la speculazione, lo sfruttamento e la miseria. In questo Ventennio antiberlusconista, e forse ancor prima, la sinistra non ha più concepito queste storture come conseguenze fisiologiche del capitalismo, ma le ha spacciate come effetti dell’agire irresponsabile di un singolo individuo. Una sola persona, giudicata immorale e disonesta, sarebbe stata l’unico responsabile di una realtà sociale e politica di per sé accettabile se non fosse per la presenza del “malvagio” che la rende ingiusta. Con l’opposizione dirottata contro un'unica e demonizzata figura la sinistra, convertitasi al monoteismo mercatista, s’è riciclata agli occhi del popolo,
Perciò, il vero nemico da battere divenne, non la cricca degli eurotecnocrati, la troika, i poteri globalisti, lo strapotere finanziario, che umiliano popoli, distruggono democrazie, disintegrano stati, e cancellano le tutele sociali, no, un solo politico corruttore ha ostacolato l’avvento di una società più giusta. Una vile esecrazione moralistico-legalista ha consentito alla sinistra il lusso di non fare politica e di camuffare il conflitto politico-sociale. “Dalla questione sociale alla questione morale, da Carlo Marx alla signora Dandini” (Fusaro)
Che cosa è successo negli ultimi vent’anni, in Italia? L'elettorato di sinistra, rimbambito da un ventennio di antiberlusconismo, lo ignora; ormai non ha la minima idea di quale sia la realtà sociale, economica e politica dell'Italia; esso costituisce la parte ingenua di opinione pubblica che vota Monti o Bersani convinta nel contempo, con sorprendente candore, di tutelare le fasce popolari più deboli.
Distolto dai problemi sociali, l’elettorato di sinistra è spinto a riporre speranze di vago cambiamento, forse soltanto anagrafico, in qualche fighetto di rampante nullità politica che, dentro il partito, finge opposizione alle cariatidi. Appagato di anti-berlusconismo, questo elettorato si sazia infine di diritto-umanitarismo, intorno al quale la sinistra ha costituito la proposta politica complessiva nel Ventennio euro unionista. La lotta all’omofobia, alla sessuofobia, alla xenofobia, tutte più o meno esagerate, gonfiate, quasi desiderate, se non addirittura inventate, o presunte rinvenute in individui e gruppi dove non hanno mai allignato, sono state condotte in parallelo a un antifascismo raffermo contrapposto a un fascismo inesistente o di rarefatta inconsistenza.
L’assenza di principi e di ideali e il vuoto dei programmi sono stati colmati dalla politicalcorrettomania, espressione del bigottismo progressista di provenienza nordamericana. Un nuovo catechismo laico, un nuovo e Profano Uffizio mette all’indice parole ed espressioni tradizionali, di innocua semplicità e aliene da connotazioni oltraggiose, e ci prescrive un lessico d’obbligo, preferibilmente anglofono, da quando la lingua inglese viene usata in pubblicità, in economia e in politica, come moderno latinorum di manzoniana memoria per infinocchiare i semplici.
E così, per merito massmediatico di questa sinistra, in Italia da decenni, l’opinione pubblica si scontra su matrimonio omosessuale, eutanasia, embrioni, coppie di fatto, e svariati temi che abbisognano di pacati dibattiti pubblici, ma non di conflitti politico-parlamentari e di risse televisive. Queste materie sono state trasformate in problemi da risolvere con vitalissima urgenza per l’intero popolo, o come uniche, esclusive, impellenti, grandi conquiste di civiltà.
La politicalcorrettomania sul piano dei costumi e l’antiberlusconismo sul piano politico, entrambi pensiero e azione della sinistra negli ultimi vent’anni, hanno consentito al suo ceto dirigente di occultare l’adesione supina al capitale, la mostruosità della moneta unica, la giungla dei mercati, la gestione diretta del potere politico da parte dei banchieri, l’approvazione e sottoscrizione silenziata dei trattati europei, come silenziato fu sui mass-media lo stravolgimento della Costituzione.
Ma è soprattutto sull’antiberlusconismo che la sinistra, ormai drogata, “fatta” e sfatta di dottrina economica liberista, ha fondato e mantenuto una faticosa e tragicomica identità. Sotto l’effetto dell’iperdose ha accettato il sistema produttivo e di scambio capitalista come incondizionatamente buono e incontestabile. S’è convinta e ha convinto il suo elettorato che esiste un unico modello economico, un unico modello di sviluppo, un solo modello di civiltà da perseguire, quello del mercato, e che l’euro e l’Unione europea realizzassero finalmente il paradiso promesso dal mercato. Ha fornito al capitalismo finanziario l’alibi culturale per riprodursi e legittimarsi a sinistra.
Da quando la sinistra ha firmato il trattato di pace con l’economia capitalista? Dalla caduta del muro di Berlino, sostengono alcuni; ancor prima, ritengono altri; forse da quando Napolitano, il primo comunista concessionario di visto americano, ha cominciato i suoi giri di conferenze accademiche negli USA. I giri sono diventati diplomatici e, poco alla volta, politici; e di recente la moda dilaga in una più larga cerchia del nostro ceto dirigente. Fatto sta che, in ogni campagna elettorale, ad ogni chiusura di urne, dopo ogni ottenimento di fiducia parlamentare, durante ogni ciclo di consultazioni per formare il governo, è tutto un continuo e servile viavai di esponenti politici di sinistra, eletti a cariche istituzionali, verso le capitali delle potenze eurocratiche e dell’impero USA, le stesse che hanno schiavizzato la patria e il popolo italiano. Il tour serve ai nostri vassalli per assicurarsi l’investitura, per elemosinare legittimità a governare: una indiretta ammissione che quella ottenuta dal popolo italiano non basta, è irrilevante, non serve e non conta nulla. Il sovrano è all’estero. Lo spettacolo è grottesco o drammatico? Questa sinistra è il problema e si propone come la soluzione.
http://il-main-stream.blogspot.it/2013/08/la-sinistra-non-capisce-nulla.html
http://www.lospiffero.com/cronache-marxiane/lidiotismo-dellantiberlusconismo-11961.html
http://www.ilgiornale.it/news/interni/941051.html
Sta diventando una moda dalle nostre parti, prendere a calci "la sinistra", ma è uno scalciare nel vuoto: la sinistra a cui si riferisce non è la sinistra, niente a che vedere con la sinistra. Il percorso politico che ha portato tutti i partiti a questa mutazione, peraltro comune a tutto l'occidente, non ha niente a che vedere con ideali di sinistra, casomai a causa della depravazione verso il potere, la "governabilità" si diceva un tempo, di certe elite partitiche. Se si criticano i componenti di questo squallido governo si criticano esponenti di CENTRO DESTRA non di sinistra, qualsiasi partito appartengono. Per ribadire: in Italia, valutazione politica, ci sono solo formazioni di CENTRO DESTRA e di DESTRA, criticare una sinistra non più rappresentata significa perdere tempo in sofismi assai sospetti dato che di scemi, personaggi inqualificabili, inbecillate, raggiri, errori madornali io ne ricordo un sacco, perché ne producono quotidianamente, che provengono da DESTRA e anche un bel po' da quelo che viene definito CENTRO, altro che De Gregori. Quindi scrivere "Questa sinistra è il problema e si propone come la soluzione" equivale a crivere "Questa DESTRA è il problema e si propone come la soluzione" e francamente si fa prima a scrivere la seconda che non a forzarre la prima, mi pare politicamente più corretto. Immaginiamo di poter acquisire un vantaggio/primato politico facendo queste affermazioni? Magari sarà colpa mia ma non capisco.
Dubbio: dobbiamo prepararci a qualche alleanza "particolare"?
Massimo,
mio padre dopo essere stato nel psiup è stato una vita nel pci, due volte consigliere comunale, poi candidato al senato con il pds, infine assessore dei ds (non so se con la tessera) e credo che una volta abbia anche votato italia dei valori.
Tu vorresti che io lo convinca che è di destra? Sappi che è lui che mi reputa di destra. Lui è di sinistra. Appartiene pienamente alla sinistra descritta nell'articolo come milioni di persone. Questi milioni di persone, se sentono parlare noi pochi sovranisti, al 99% ci qualificano di destra. Io non voglio salvare le parole. Io ci tengo ad alcune idee e queste idee sono combattute e ripudiate dalla sinistra che c'è, da milioni di persone che sono e sono sempre state di sinistra. Io non voglio difendere la parola sinistra. Voglio difendere alcune idee.
Riflettici, non avrebbe senso oggi dire che il problema è la destra, indicando con questa parola la sinistra (oltre che il centro e la destra). Non ti capirebbe nessuno. La parola ovvia per indicare il problema è "sinistra". Quindi, da un lato portiamo avanti idee, che a mio avviso hanno un grande futuro (sostenendole da svariati anni – sono stato un pioniere – posso dire che il clima è cambiato: prima mi prendevano per paranoico, ora non più), senza qualificarle – non ho bisogno di autoqualificarmi di sinistra; soltanto i deboli avvertono questo bisogno di autoqualificarsi; se io e te abbiamo le stesse idee, per ipotesi, non è che tu sei più di sinistra di me perché ti autoqualifichi di sinistra! – e dall'altro segnaliamo il problema, che ha un nome: la sinistra politica, la sinistra politica che c'è.
Dobbiamo lavorare ancora due anni per formare il partito o movimento. Le cose vanno molto bene ma è trascorso soltanto un anno dall'inizio dell'avventura. Servono ancora due anni per dare vita al partito o movimento. Soltanto allora, se e quando esistererà il partito o movimento avrà senso il problema delle alleanze. Ti consiglio di leggere non soltanto i documenti teorici ma anche le cose che scriviamo (e di ascoltare quelle che diciamo nei video) relativamente al metodo e all'azione.
Un po' mi dispiace questo dubbio che hai avuto. Significa che non hai fatto tuo un punto fondamentale dell'ARS. Non crediamo nei movimenti virtuali. Prima bisogna esistere e soltanto quando si è creato un movimento diffuso nella vita reale ha senso discutere di alleanze (con altri soggetti collettivi reali e non virtuali).
Articolo perfettamente centrato ed "estremamente onesto"
Come contrappasso alla sinistra tocca di Governare con Berlusconi (…ed a lui, con i Comunisti…)
La domanda e', come possono NON VEDERE?
Non vedere come il popolo e' ridotto, come la Costituzione e' bistrattata, come la ricchezza e' concentrata, come la Liberta' sta diventando Le Liberta'
(parlavo con un vecchio montanaro che mi faceva notare come ai tempi del Duce si poteva andar per boschi e raccogliere funghi e legna senza necessita' di alcun permesso…oggi in pieno Regime Democratico se io vado a fare una passegiata in un bosco e raccolgo qualche fungo ed un po' di legna sono automaticamente FuoriLegge….Si stava meglio quando si stava peggio?!?!?!…..non parlo della licenza di pesca, di caccia, di guida, di costruirsi un pollaio, un muretto di recinzione, di colorare la propria casa, di posteggio dell'auto, dell'obbligo dei vaccini, dei protocolli medici, dell'acqua privatizzata, delle tasse sulle tasse…..mi chiedo oltre alla facolta' di respirare cosa ci sia rimasto di veramente libero nelle nostre azioni…per andare con una donna non e' sufficiente il reciproco piacere di farlo, bisogna stare attenti all'eta' (18 anni si, 17 e 11 mesi no) pillole, preservativi, decisioni abortive, malattie veneree…se solo pensiamo che ragazzine di 15 16 anni iniziano a prendere la pillola a questa eta' con tutte leconseguenze farmacologiche per i prossimi futuri 35 anni…che poi tutti questi ormoni finiscono nei fiumi laghi mari e tornano nelle sorgenti dell'acqua e poi ce li beviamo tutti, oppurece li mangiamo prima con i pesci.. o vogliamo parlare di OGM o diserbanti o pesticidi…ahhh Sinistra come ci hai traditi, come noi abbiamo tradito noi stessi…..
Non solo vanno negli USA, ma subito corrono in Israele ed in Germania, a URNE CALDE per farsi insegnare l'Austerita' Espansiva
Fiscal Compact, Spending Rewiew,Spread, rating, LTRO ESM…Latinorum, sono i nuovi Impedimenti Dirimenti di Manzoniana memoria
Adelante con Juicio…Austerita' Espansiva..e poi via di Corsa dopo aver ingannato la folla
Una nota reclame del Carosello diceva:
Düra Minga, Düra no, non puo' durare…..
Perche' non fanno un Partito Unico con dentro Barak, Angela e Shimon e li nominiamo loro direttamente, risparmiandoci Mille Parlamentari…
La Classe Operaia Va in Paradiso…non Secoli, ma MILLENNI FA
Sono d'accordo con l'analisi di Massimo. Sparare alla Croce Rossa è uno sport poco sensato. Ma perchè siamo arrivati a questo punto, in cui non si capisce più cosa sia sinistra e cosa sia destra? Perchè c'è stata una manovra a tenaglia perfettamente riuscita. Da una parte si è insisitito (ad esempio) che le ideologie fanno schifo. Quella comunista prima di tutte le altre. Dall'altra si è svuotato di senso ciò che dava maggiormente fastidio all'Impero. Questo è successo con o senza la piena consapevolezza dei partecipanti. Poco cambia. Anch'io mi trovo nelle condizioni di Stefano, con i miei che si sentono diretti depositari delle verità della Sinistra, senza neanche essersi mai resi conto di cosa questa specie di Sinistra sta combinando.
Esiste quindi un problema si semantica, e neanche tanto piccolo. Ha ragione Massimo quando dice che ormai l'arco costituzionale è composto unicamente da rappresentanti di Destra, oppure ha ragione Stefano che dice che QUESTA è la Sinistra, e con questa dobbiamo fare i conti?
Già questa domanda mette in luce un semplice fatto: la manovra a tenaglia è perfettamente riuscita, essendo riuscita a demolire il senso stesso della sinistra, senso che stiamo qui valutando.
Dobbiamo dargliela vinta, quindi? O possiamo ancora sperare di chiamarli TUTTI DI DESTRA, e sganciarci da QUESTA idea di Sinistra che non si distingue dalla Destra, per riproporre quei valori che sono storicamente bagaglio della sinistra?
Molto importante a questo punto definire di Destra questi signori che non sanno più cos'è la Sinistra, non importa quanto abbiano in passato dato per quei valori. Questa è la strada che sto percorrendo.
Cosa c'entra Berlusconi in tutto questo? E' il deus ex machina della macchinazione ordita, colui che si prende tutti i meriti e colpe della situazione. Fa comodo a tutti, da chi lo incensa per la "bravura" a chi lo detesta per il carattere guascone e farabutto. Berlusconi è la quintessenza del piano imperiale, essendo riuscito a creare leggi, spettacoli e "valori" perfettamente in linea con le aspettative. Non dimetichiamoci che ancora oggi inveisce contro i Komunisti, penso sia l'ultimo maccartista ancora convinto, a distanza di mezzo secolo. Fa quindi comodo sentirsi dare del komunista a quelli del PD. Berlusconi è l'ultimo testimone della loro appartenenza politica. Finito lui dovrano fare i conti con la Storia.
Bellissimo articolo ed anche i commenti. C'è di che pensare.
Io condivido la posizione di Massimo, nel senso che il Partito Unico oggi al potere in Italia ha due componenti, una di dx (spesso sguaiata, impresentabile agli occhi degli stranieri ma con un certo seguito nel Paese, per i motivi noti a tutti) ed una di centrodx, cioè il PD più il centro di Monti & c. Il fatto che molti elettori del PD lo votino continuando a credere in buona fede che questo è un partito di sx è dovuto – credo – ad almeno tre fattori: a) parte dell’elettorato, quello più anziano, segue poco la politica e si informa solo dalla televisione; b) rimane uno”zoccolo duro” di elettori che non cambierà mai il proprio voto, poiché rappresenta la propria vita; c) le clientele sono forti e ben radicate anche nella (ex) sx, ed hanno tutto l’interesse a spacciare per ex-comunista un partito che espellerebbe Gramsci qualificandolo come un pericoloso terrorista. L’antiberlusconismo, come giustamente è stato rilevato, è stato l’unico collante che ha tenuto insieme le coalizioni di centro sx che hanno vinto le elezioni; d’altra parte, il fatto che fosse solo una facciata di comodo era apparso chiaro a tutti fin dal 1996: 17 anni passati inutilmente a rinfacciarsi i torti e poi ad andare a cena insieme, a spese del contribuente. L’unico modo di combattere il Pensiero Unico del Partito Unico è quello di affrancarsi dal concetto di sx novecentesca, per proporre altri valori rispetto a quelli proposti ossessivamente dai Media e delle proposte economiche diverse dal “there is no alternative” che, come ben sappiamo, è la scelta più ideologica che esista. In questa prospettiva, il movimento di D’Andrea è ovviamente il benvenuto; rimangono due problemi. Il primo è di cercare di unirsi ad altri movimenti simili, che nelle scorse elezioni non hanno avuto rappresentanza (vedi il fallimento degli accordi di Rivoluzione civile con Alba, Agende rosse, ecc.). Il secondo, e più grave, sarà di trovare uno spazio elettorale che attualmente è occupato dal M5S. Ci sarà comunque tempo per pensarci: questo governo durerà finchè l’Innominabile vorrà, a meno che non si fallisca prima…
Analisi perfetta,le stesse cose le penso da anni,ma non dalla caduta del muro,bensì da prima,molto prima,diciamo dal soffocamento delle lotte degli anni '60 e '70.La loro base è a tal punto fideista,da far sembrare una qualsiasi setta religiosa,un cenacolo di illuministi!
Massimo, se il nome della rosa non ne ha la forma e il profumo, di essa, comunque, costituisce il significante.
E se, a dispetto del dato di realtà, parte cospicua dei gruppi di quella che fu la sinistra storica ama definirsi "di sinistra", dobbiamo accettarne la definizione.
E riferirsi ad essi come "questa sinistra" mi pare corretto, per quanto possa apparire offensivo a quanti, come noi, .hanno vissuto i valori della sinistra in modo più autentico e rigoroso.
Gent.mo Erminio, l'unico modo per indurre chi continua a votare per il PD (convinto che sia ancora un partito di sx) a cambiare è quello di dire, di scrivere, di urlare nelle piazze durante le manifestazioni che il PD (al pari del PDL) è fatto da servi, maggiordomi ossequiosi dei diktat UE. L'unica differenza con Monti&c. è che il cappio sarà stretto di meno, per qualche tempo: ma Letta (o Renzi) vi aggiungeranno solo un po' di sapone, per farlo scorrere meglio.
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