La Rivista di Riconquistare l'Italia

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Delocalizzazione, dopo la classe operaia, i colletti bianchi?

di OLIVIER LLUANSI e JEAN-PHILIPPE COLLIN Articolo comparso sul quotidiano francese «Les Échos» a proposito della delocalizzazione dei processi ingegneristici che interessa il tessuto industriale del Paese d’Oltralpe. Il fenomeno aumenterà ancora di più con lo smartworking. Urge una riflessione sui pericoli del lavoro a distanza e delle nuove forme di delocalizzazione anche nel nostro Paese. Ringraziamo Olivier Crouzier per la traduzione. (LA REDAZIONE)   Dopo le fabbriche, ora sono ingegneri e tecnici ad andarsene...

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I servizi pubblici vanno messi al sicuro

di VALERIA SORU (RI Cagliari) I servizi pubblici essenziali, specie nel settore dei trasporti, dati in concessione alle società di profitto, inducono i concessionari a comportamenti contrari al bene degli utenti, in termini di riduzione dei costi di esercizio e di manutenzione. Ponti, funi, strade, ferrovie, devono tornare sotto il controllo pubblico. L’Inghilterra, quella del conservatore BoJo, ha ripubblicizzato la gestione dei trasporti ferroviari. Le esperienze avute in questi ultimi decenni, caratterizzate dalla forte spinta...

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La sovra-socializzazione

di ANDREA D’AGOSTO (RI Bari) In psicologia il termine “sovra-socializzazione” è utilizzato per designare il processo con il quale i bambini sono addestrati a pensare ed agire come un certo tipo di società pretende. Questo determina che le persone sovra-socializzate non possono né tentare di pensare e né tentare di agire diversamente da come sono state educate dalle regole dominanti di sistema: in altri termini, per loro pensare e/o agire è moralmente un peso intollerabile,...

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La gestione privata dei servizi pubblici è un cancro che va estirpato

di GIANLUCA BALDINI (RI Pescara) I gestori privati o i concessionari pagano le campagne elettorali dei politici che poi legiferano, governano e amministrano la cosa pubblica nel loro interesse, regalandogli fonti di rendita. La logica del profitto spinge poi gestori e concessionari a limare qualsivoglia spesa di manutenzione e sicurezza per massimizzare i guadagni. La fine di questo gioco è sempre la stessa: qualcuno muore. E non paga mai nessuno dei responsabili! Né i gestori,...

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Nazionalizzare è necessario ma non sufficiente

di GILBERTO TROMBETTA (RI Roma; candidato sindaco Roma 2021) Privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite. Anche quelle, terribili e inaccettabili, delle vite umane. Com’era già successo con la tragedia del ponte Morandi – 43 morti perché i concessionari hanno anteposto i profitti alla sicurezza –, anche la tragedia del Mottarone è l’ennesimo fallimento delle privatizzazioni. Quattordici persone strappate alla vita perché davanti al profitto, per il privato, non viene niente. Neanche la vita. D’altronde...

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Ci hanno purgato ancora

di SALVATORE SCRASCIA (RI Lecce) Nel ’49 parlavano dei “falsi miti” liberisti, ormai sconfessati, e che i costituenti di tutte le correnti politiche hanno dovuto riconoscere che il regno liberale (liberista) era finito per sempre. Peccato che non lo abbiano scritto a chiare lettere così come hanno scritto che era vietata la ricostituzione del partito fascista. È talmente chiaro nei principi che proprio chi non vuole non vede e non lotta. Vabbè, poco importa, all’epoca...

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“Io non mi vaccino”: chi sono coloro che non si vaccinano. Una risposta a un articolo de “La Repubblica”

di STEFANO D’ANDREA In un articolo pubblicato sul quotidiano “La Repubblica” si legge: “Escludendo coloro che non possono immunizzarsi per motivi di salute, il profilo dello scettico italiano è il seguente: è uomo, ha un età compresa tra i 35 e i 49 anni, è disoccupato; ha un livello educativo mediamente basso; ha una salute molto buona e vive in aeree rurali. Ma sopratutto si informa perlopiù tramite social media. Ma non è l’unico profilo“....

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“Perché parlate di diritti sociali e non parlate mai di diritti civili?”

di ALESSANDRO APE (RI Reggio Calabria) “Perché parlate di diritti sociali e non parlate mai di diritti civili?”, ci chiede con spocchia da benestante l’attualissimo figlio di questi tempi radical chic.  Perché i nostri Padri Costituenti ci hanno spiegato che i diritti civili sono iscritti nei diritti sociali e non possono essere separati, perché ci hanno spiegato che i diritti civili senza diritti sociali sono diritti per ricchi, perché questa separazione tra diritti civili e...

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Sir Bis e la dote ai ccciovani

di STEFANO ROSATI (RI Rieti) La dote ai giovani promessa da Letta fa molta tenerezza. Anche l’enfasi che molti contatti – un po’ ingenui nell’abboccare sempre alla chiamata alle armi quando si dice di voler far pagare il ricco – hanno dato alla notizia fa tenerezza. La misura proposta da Letta consisterebbe in 10mila euro per la metà dei 18enni italiani, avrebbe un costo di 2,8 miliardi di euro per l’erario e sarebbe finanziata mediante...

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Il movimento di protesta di massa non ci sarà

di STEFANO D’ANDREA (Presidente di RI) Avete notizia dei rivoluzionari e dei ristoratori? Vi risultano manifestazioni oceaniche, o grandi manifestazioni di protesta? La gente vuole vivere e lavorare. Tra tutte le persone che si interessano di politica, quelle più inette, incapaci, non portate e anzi chiaramente ipodotate sono quelle che prevedevano proteste, sollevazioni e rivoluzioni di massa. Chi vuole le cure domiciliari, può ben essere a favore del vaccino obbligatorio ed essere per chiusure che...

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Pioggia di riforme, non di miliardi

di GILBERTO TROMBETTA (RI Roma; candidato sindaco Roma 2021) -0,1%. È la “crescita” prevista per il PIL italiano tra il 2019 e il 2023. La peggiore d’Europa. Eccoli gli effetti del tanto celebrato Recovery Fund. Altro che pioggia di miliardi. Non è un caso d’altronde che anche uno come Wofgang Munchau lo avesse definito “macroeconomicamente irrilevante”. Irrilevante, però, non lo sarà politicamente. Perché la vera dote del Recovery Fund non è il PNRR, ma il...

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Magic money tree

di SALVATORE SCRASCIA (RI Lecce) Scrive Klaus Schwab, nel suo libro Covid 19: the Great Reset, che i governi dovranno sostenere l’economia ricorrendo a sostanziosi deficit di bilancio e che le banche centrali dovranno coadiuvare questa scelta/necessità stampando grandi quantità di denaro per “monetizzare il debito”. Ad un certo punto, però, scrive che, pur essendo una idea perfettamente sostenibile e realizzabile, rischia di far realizzare ai cittadini il fatto che la moneta può essere emessa...